Capitolo 39

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Lùthine tornò quasi subito a casa. Alcarin le chiese dove fosse andata e lei vagheggiò dicendogli che era andata a fare la sua solita passeggiata al fiume in cerca di frutta da raccogliere. Dopo l'avvenimento di Fëanor si aspettava un po' più di attenzione.

Si ritrovarono di nuovo tutti a tavola a mangiare, eccetto Nessa. In quei giorni era difficile trovarsi insieme.
Non mancava però il silenzio tra di loro. Alcarin guardava i suoi figli in cerca di coraggio, ma non riusciva a trovarlo. Lùthine lo colse mentre la fissava e ciò la fece preoccupare.

- Papá va tutto bene?-

- Ssi...si va tutto bene-

Le rispose con un sorriso. Tornò a guardare il proprio piatto, ma anche lì non trovò aiuti.

- È molto buona questa zuppa Lùthine-

- Se neanche l'hai assaggiata...sei sicuro di stare bene? Ti vedo turbato-

- No è solo che...vorrei...sono stanco insomma...tutto...tutto qui-

- Va a riposarti allora-

- Si, credo proprio che andrò...-

Si alzò da tavola e si incamminò verso la camera da letto. Passò davanti alla porta dove c'era Nessa e si bloccò. Poi lentamente si rigirò verso i suoi figli e Beren, che lo guardò con consapevolezza.

- Sapete io...devo dirvi una cosa. Insomma, non posso andare avanti troppo a lungo-

- Papá? Cos'è successo?-

- Io...-

Fece fatica a tirare fuori le parole. Troppa fatica.

- Cosa è successo, avanti parla-

Disse Fëanor preoccupato per il volto che aveva assunto il padre.

- È arrivato il momento di raccontarvi ogni cosa-

- Ogni cosa? Mi stai facendo preoccupare-

- Io non vi ho detto...non vi ho detto il motivo della morte di vostra madre e neanche chi sono, o meglio, chi ero-

Intanto uscì dalla stanza Nessa, che aveva sentito tutto.
Il silenzio aspettava il suono delle parole di Alcarin.

- Sapete entrambi della Guerra, ma non sapete chi erano le persone, se così si possono definire, che l'hanno provocata. Una di quelle ero io...ero una persona molto diversa da come mi conoscete voi. Ero un assassino. Uccisi centinaia, migliaia di persone solo per la mia sete di potere. Questo Otharion, colui che mandò ad uccidere vostra madre, mi trasformò in ciò che sono oggi, un anziano e povero uomo, mentre in realtà ho la metà degli anni che dimostro-

Mentre parlava il terrore si dipingeva sui volti dei due figli.

- Da quel momento capii ciò che avevo fatto e cambiai vita, grazie all'aiuto di vostra madre e di Beren. Voi siete stata la cosa più bella e umana che avessi mai fatto, ma non avrei mai dovuto. La mia presenza vi condanna la vita inevitabilmente e io non posso permettere, in nessun modo, che vi accada qualcosa-

- Cosa stai dicendo papá?-

- È la verità, purtroppo. Perdonami Lùthine-

Dopo un silenzio tombale, Fëanor parlò.

- Ma non hai pensato la stessa cosa prima che la mamma se ne andò-

Disse con una serietà spaventosa Fëanor.

- Non hai pensato al dolore che potevi provocarle! E gli hai permesso di prendersela! L'hai uccisa!-

Alcarin scoppiò a piangere e Beren cercò di calmare Fëanor.

- Non voglio più vederti, ne sentirti ne tantomeno rivolgerti la parola!-

Lùthine cercò di fermarlo mentre anche lei era scoppiata in lacrime ma era troppo tardi, Fëanor se n'era già andato.

- Hai visto cosa hai provocato?! Assassina!-

Disse lei rivolgendosi a Nessa, mentre quest'ultima seguiva Fëanor.

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