Capitolo 55

75 10 0
                                    

Fëanor corse più veloce che poteva. Cominciò ad attaccare tutte le guardie che gli si paravano davanti e ben presto esse capirono che anche lui era un nemico. La sorpresa gli aveva permesso di farne fuori un bel po' prima di trovarsi in difficoltà.
Beren accorse quasi subito dopo, prese una spada da uno degli assassini che Fëanor aveva ucciso e cominciò a combattere. Entrambi non riuscivano a vedere Alcarin e non c'era neanche Otharion tra di loro.
Fecero molto gioco di squadra. Paravano, attaccavano, fendevano di continuo, ma gli assassini continuavano a venire...

Alcarin trovò Otharion nella sua stanza.
Lo stava aspettando.

- Eccoci finalmente qui-

- Sei contento? Di tutte le cose che mi hai fatto passare?-

- Non sai quanto...ma manca ancora una cosa-

Si girò di scatto e calò un pugnale addosso ad Alcarin. Lui fu pronto a pararlo.

- Non ho dimenticato come si combatte-

- Vedremo-

Danzarono l'uno con l'altro. Le lame si incontravano e si allontanavano, con movimenti fluidi e decisi.

- Non credi sia stato abbastanza uccidere mia moglie?! O perseguitarmi per tutto il tempo?! Una volta eri mio amico Otharion!-

- Quel tempo non esiste più per me Alcarin! Ho giurato di rovinarti la vita e non finirò di certo ora-

- Non capisci il male che hai provocato? Sei pazzo, finirai per morire della tua stessa malvagità!-

- Eri tu quello che mi incitava Alcarin! Sei stato tu a cominciare tutto questo!-

- Io ti rispettavo Otharion! Tu mi hai tradito! Ti sei creato un esercito fedele ma non è fedeltà quando si manipolano le menti. Sei solo...e sei perso-

- Si ma io ho conquistato il potere e l'ho tenuto per anni al contrario di te. Ho catturato tuo figlio e tu te ne sei stato fermo, senza reagire! Saranno pure corpi senza anime, ma a cosa servono anime quando hai tutto il potere nelle tue mani. Guarda! Il tuo mondo finirà Alcarin, per sempre!-

Indicò verso la folla di assassini che si accerchiavano attorno a Fëanor e a Beren, che combattevano senza sosta.

- No!!-

Urlò Alcarin. Otharion scoppiò in una risata malvagia mentre vedeva l'avversario disperarsi.

- È finita Alcarin-

Era scoppiato in lacrime. Era veramente tutto finito. I nemici li sovrastavano di numero e non ce l'avrebbero mai fatta...o forse...
"La Pietra" pensò Alcarin.
Si girò verso Otharion e notò dietro lui il piedistallo su cui era poggiato quell'oggetto. Se avesse distrutto la Pietra gli assassini non avrebbero più reagito e suo figlio e Beren sarebbero stati salvi.

Si alzò lentamente e colse di sorpresa il nemico lanciandogli il pugnale, riuscendo a ferirlo. Nella distrazione, si avvicinò e gli strinse le mani al collo per immobilizzarlo.

- Credi che così riuscirai a salvarti? Se uccidi me loro continueranno a combattere contro tuo figlio-

- È proprio lui che voglio salvare.-

Scaraventò Otharion per terra e presa la Pietra.

- Cosa stai facendo?!-

- Addio Otharion-

Alcarin portò la Pietra a se e disse delle parole in un'altra lingua, quella che serviva ad attivare la Pietra. Subito dopo una luce scoppiò e invase la stanza e quando si spense, Otharion cadde a terra, morto, con in volto un'espressione di terrore.
Alcarin cadde poco dopo, mentre la Pietra risucchiava tutta la sua vita.
Intanto, anche al di fuori di quella stanza tutto si fermò.
Fëanor e Beren, ormai stremati, non capirono cosa fosse successo. Proprio quando sembrava che il nemico li avesse sopraffatti, tutto si era fermato. Gli assassini avevano posato le armi e si stavano guardando attorno disorientati.
Fëanor andò poi nella direzione dov'era venuta quella luce e lì trovò suo padre in fin di vita.

- Papà!-

Ma era troppo tardi. I suoi occhi si spensero e con loro anche la poca luce che emanava ancora la Pietra. Essa subito dopo cominciò a creparsi in mille pezzi, fino a diventare solamente della sabbia grigia.

- Papà...cosa hai fatto...-

Intanto accorse anche Beren, che rimase in silenzio di fronte a quella morte. Il suo amico si era sacrificato per loro e aveva messo per sempre fine a quella tirannia.

- Fëanor andiamo...c'è un incendio, non possiamo rimanere qui-

- Lui è morto! Morto! Per colpa mia-

- Non è stata colpa tua. Ma ti prego, ti prego! Non rendere vano il suo sacrificio. Andiamo via di qui!-

Beren lo prese con forza e lo portò via, mentre Fëanor continuava a piangere e a salutare per sempre suo padre.
Una volta fuori, si accasciarono entrambi a terra, distrutti. Il dolore era così forte che le lacrime non riuscivano più ad uscire ed l'immagine di suo padre era l'unica cosa che Fëanor vedeva. Aveva riacquistato la memoria e lui se n'era andato, per salvarlo.

NessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora