Capitolo 29

80 11 0
                                    

Il giorno dopo continuarono la loro marcia, quello dopo e quello dopo ancora. Passare da un lato all'altro del regno richiedeva almeno una settimana di viaggio, se poi si metteva a piovere si duplicava come minimo il tempo.
Il silenzio tra di loro si era un po' sciolto, ma Nessa si teneva sempre in disparte. Anche quando Fëanor cercava di parlarle, le uniche parole che si scambiavano erano poche e distaccate. E a lui dispiaceva.

Dopo giorni esaustivi di marcia, si accamparono vicino ad un fiume e non c'era cosa più bella che quella di farsi un bel bagno.
Nessa si era messa in riva ad asciugare i vestiti e Fëanor l'aveva raggiunta.

- Sei qui...em...posso sedermi accanto a te? -

- Se devi farti il bagno posso andarmene -

- No ti prego rimani...me lo...me lo farò più tardi...È bello qui. Il sole del tramonto poi rende tutto più bello -

Nessa lo guardò per un attimo senza dire una parola.

- Senti...perchè sembra che mi stai evitando? Ho forse fatto qualcosa di male? -

- Non hai fatto nulla di male Fëanor, io sono così. Se credi che sia strana è perchè mi ci vuole ancora un po' per abituarmi veramente al vostro mondo -

- Beh io posso aiutarti, come tu hai aiutato me con la spada. Devi solo... aprirti di più -

Nessa stavolta non lo guardò e dopo attimi di silenzio disse:

- Devo andare, il mio cavallo ha bisogno di essere abbeverato -

Nessa scattò in piedi e si incamminò verso i cavalli.

- Aspetta Nessa! Non...scappare come fai sempre -

Fëanor l'aveva raggiunta e stava ad un soffio da lei.

- Lasciami il tempo di conoscerti...-

Si era avvicinato ancora di più alla sua faccia. Nessa era immobile davanti a lui. Sentiva il suo respiro.

- Non...non posso...-

E si allontanò, lasciandolo da solo.

Dopo quel giorno, Nessa lo evitava ancor di più, ma anche i suoi sforzi nel farlo erano aumentati. E come se non bastasse, lui insisteva nel volerle stare accanto e anche se il silenzio governava tra di loro, la sua compagnia divenne sempre più  una dipendenza. A volte non riusciva a trattenersi e le scappava qualche sorriso, che la rendeva ogni volta sempre più debole.

Passò un'altra settimana a causa del brutto tempo ed arrivarono a più della metà della strada. In quei giorni, Alcarin e Beren avevano cominciato a guidare la fila, come se sapessero esattamente dove andare. E così era.
Un giorno deviarono la strada, allungando ancora di più i tempi. Arrivarono in una piccola distesa dove scesero da cavallo.

- Da qui dobbiamo proseguire a piedi-

Disse Alcarin.

- Non è questa la strada, dobbiamo andare da quella parte, ci serviranno i cavalli-

Rispose Nessa.

- Devo andare in un posto prima...-

Si addentrarono in mezzo agli alberi ed arrivarono in una radura piena di edera. Quasi indistinguibile, c'era una casa, anch'essa ricoperta dalla pianta rampicante.

NessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora