Capitolo 31

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Passarono altri due giorni, altri due giorni di agonia e dolore. Per quanto poteva, Nessa aiutò Beren nel trovare una cura in base alle sue conoscenze, o meglio un'alternativa, in quanto quella che conosceva lei era impossibile da riprodurre con le materie prime presenti in quella zona.
Ma le ricerche erano troppo lente, anche se Beren faceva il possibile.
Nessa peggiorava di ora in ora.
Fëanor rimase con lei tutto il tempo, vide ogni sua sfumatura e tutte le volte il suo cuore si addolorava. A volte cercava di distrarla, altre riuscì persino a strapparle dei sorrisi, ma ogni cosa aveva una durata troppo breve, il dolore era l'unico pensiero fisso.

Il loro legame si era rafforzato, ma come esso aumentava, così anche l'effetto del veleno. Non rimaneva molto tempo prima che le rovinasse completamente le ossa.
Una sera, dopo la quinta dose di antidolorifico, Nessa si poté concedere una chiacchierata con Fëanor.

- Ti ho ferito? -

Lo sorprese lei.

- Cosa?-

- Quel giorno...ti ho..ferito? Insomma, in qualche modo la stanza ci è diventata così -

- No, non mi hai fatto del male ma...sembravi molto propensa a farlo-

Le disse lui scherzando.

- Mi dispiace...-

Lei non ricambiò il sorriso anzi, era più seria che mai. Dopo attimi di silenzio, riprese:

- Fëanor... dovete andarvene di qui, sono passati troppi giorni. Forse c'è già qualcuno ad aspettarvi qui fuori e io non sono in grado di difendervi quindi...andatevene -

- Qualunque cosa succeda ce la caveremo. Ti ho già detto che aspetteremo la tua guarigione -

- Lo vuoi capire che io non guarirò? -

Gli disse secca. Fëanor non se l'aspettava.

- Non è vero...-

- Si invece e non fare finta che Beren non te l'abbia detto -

- Troverà una cura, lui la trova sempre-

- Va via Fëanor -

- No, io rimango qui-

Entrò nella stanza Alcarin, che aveva sentito tutto. Lo prese per le spalle e lo invitò ad uscire mentre gli occhi gli si riempivano di lacrime. Era consapevole di ciò che stava per avvenire e il dolore lo stava già agguantando. Se non poteva rimediare, voleva almeno salvare suo figlio dalla sua stessa sorte.

- Andiamo Fëanor...-

- No...lasciami...-

Intanto Nessa fu presa da un altro dolore, ancora più forte di quelli precedenti. Mentre Fëanor veniva fatto uscire a forza, arrivò Beren con in mano un'ampolla. Si avvicinò lentamente a lei mentre la porta si chiudeva. Fëanor, Alcarin e Lùthine erano rimasti fuori e tutti e tre fissavano quella porta di legno.

- Non capisco perché tenete così tanto a quella ragazza...Fëanor, ci ha rovinato la vita, lo capisci o no? Smettila di vedere del buono in lei, smettetela entrambi! Cos'ha lei che io non ho?! Probabilmente è stata lei ad uccidere nostra madre e voi l'avete accolta come se niente fosse!-

- Lùthine non è il momento per parlarne ora -

Le disse il padre.

- No, non è mai il momento...-

E se ne andò.  Non si era sentita così tanto distaccata che come in quel momento. Se non la volevano aiutare, doveva vendicarsi da sola...

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