«Se non avete mai visto che cosa può fare Tommo su una moto, beh allora non sapete che cosa può fare una moto. Sia gloria a Dio perché ha avuto una visione, ha messo il mio amico Tomlinson su due ruote.»
Si stava ripetendo la stessa storia di due giorni prima, e quasi sbuffai per tutto quel clamore. Era davvero necessario tutto ciò? E come due giorni prima il castano, di cui sapevo solamente il cognome ed il soprannome, vinse. Ma quella volta non festeggiò esageratamente come due notti prima. E non strinse la mano al suo avversario, ma l'abbracciò, e l'altro sorrideva. Era un amico, probabilmente?
«Harry, è il momento giusto. Vai, congratulati con la corsa, flirta, fai quello che cazzo vuoi ma fallo adesso.» Osservai il castano che stava venendo dalla nostra parte, mordendomi il labbro e scossi subito dopo la testa.
«Niall no, asp..» Ma entrambi mi spinsero e mi ritrovai di fronte al castano, gli andai quasi incontro, lo guardai in viso dato che eravamo faccia a faccia e..Dio! Aveva degli straordinari occhi azzurri che m'incantarono e non riuscii ad aprire bocca.
«Scusa? Sei sulla mia strada.» E quella voce, Cristo. Possibile che un essere del genere viveva nella mia stessa città e non l'avevo mai incontrato? Che sfiga.
Mi schiarii la voce e tentai di essere me stesso, il solito ragazzo che flirta con tutti, persino col giornalai sotto casa. «Mi piace come l'hai messa.»
«Eh?» Mi guardò corrugando la fronte, alzando di poco lo sguardo dato che era un po' più bassino di me.
«Potevi dire che stavo in mezzo, e invece hai detto che sono sulla tua strada. Come se le nostre strade si dovessero incrociare.» Mi guardò stralunato e ridacchiai. «Arriva il concetto?»
«No.»
Sospirai, ma non demorsi. «Comunque mi chiamo Harry.»
«Vuoi una medaglia per questo?»
«Voglio solo fare conversazione, tutto qua.»
«Mh. Beh, c'è solo un problema..Harry.» Rabbrividii quando sentii pronunciare il mio nome da quelle labbra sottili, col sorrisetto.
«E quale sarebbe?» Mi morsi il labbro inferiore, senza distogliere lo sguardo dal suo viso.
«Non faccio conversazione con quelli di basso livello. E adesso levagli dai coglioni. Arriva il concetto?» Mi schernì sorridendo a labbra chiuse, soddisfatto, poi mi superò ma lo bloccai per un braccio. Lui di scatto allontanò il braccio e si rigirò verso di me, guardandomi in malo modo. «Si può sapere che cazzo vuoi?»
Sospirai. «Senti, in giro si dice che oltre a gareggiare alleni anche. Quindi..voglio che mi alleni.» Scoppiò a ridere e mi guardò dalla testa ai piedi.
«Tu, ragazzino impertinente tutto ricci, sai guidare una moto?»
«Ehi!» M'imbronciai. «Non è necessario offendere, sai.»
«Con tipi come te è necessario.»
D'un tratto venne travolto da quel Melik..Molik..no, Mulik. «Andiamo da te o da me stasera?» Gli disse alle sue spalle, all'orecchio, mentre le sue mani vagarono sul petto del castano. Lo invidiai, tanto.
«Da me. Ma questa volta non resti, Malik.» Malik! Ecco, ricordavo bene.
«Se replichi la performance di ieri sera, certo.» Il castano rise ed annuì e si guardarono in modo malizioso, poi l'altro si allontanò.
«Allora?» Il castano riportò l'attenzione su di me e corrugò la fronte, poi sbuffò.
«Domani alle sei in punto.» Mi disse l'indirizzo ed annuii, conoscendo più o meno la zona.
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I like the way it hurts.
FanfictionCiò che accomuna Harry Styles e Louis Tomlinson è la loro passione per le moto, le corse. Per il resto, i due sono totalmente diversi. Louis è il fenomeno delle corse clandestine, nessuno è mai riuscito a batterlo, ed Harry lo sa. Anche lui sa guida...