Capitolo sette.

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Quella sera, subito dopo il lavoro, andai a casa per farmi una doccia veloce. Poi uscii facendo il meno rumore possibile, dato che tutti dormivano. Presi la moto, ma non la feci partire sotto casa, altrimenti avrei svegliato tutto il vicinato. Camminai per un paio di chilometri, poi salii e la misi in moto. Ero da solo, quella volta. Non c'erano né Liam, che non avevo più richiamato, né Niall. Parcheggiai al solito posto, in modo che non possa essere vista da nessuno, e m'immersi tra la folla, riuscendo ad arrivare tra le prime file.

La corsa era già partita da alcuni minuti, mi persi la presentazione plateale di Zayn..nulla di importante, quindi. Mi morsi il labbro quando sentii in lontananza il rumore di una moto, e sperai fosse quella di Louis. Dopo pochi secondi sorrisi quando vidi lui, con la sua moto, fare acrobazie prima dell'arrivo. Vinse, naturalmente. Dell'avversario, dopo cinque minuti, non si avevano ancora tracce, e la folla esultò sempre di più per la vittoria del castano.

Io rimasi in disparte, col sorriso sulle labbra. Incrociò il mio sguardo per pochi secondi, e mi regalò un sorriso meraviglioso, a cui dovetti abbassare lo sguardo perché sentivo le guance andarmi a fuoco. Ma quell'aria di celebrazioni fu spenta subito quando qualcuno urlò «Sbirri!»

Chi correva a destra, chi a sinistra, chi urlava. Fui spinto da tutte le parti, e non riuscii a liberarmi della gente che mi veniva addosso. D'un tratto fui colto alla sprovvista da una spinta più forte delle altre, che mi fece cadere a terra. Tentai di rialzarmi, ma fui nuovamente spinto dalla folla che scappava furiosamente. «Harry! Harry!» Sentii qualcuno urlare il mio nome, ma non capivo da chi provenisse quella voce dato il frastuono che c'era lì in mezzo; urla, rombo di motori, sirene della polizia in lontananza. Improvvisamente mi sentii tirare su per un braccio, e appena ritornai in piedi incontrai gli inconfondibili occhi blu di Louis, che in quel momento sembravano essere visibilmente preoccupati.

«Sali, muoviti!» Mi urlò, per sovrastare il rumore. Salii velocemente dietro di lui e subito partì, allontanandosi il più possibile da quel luogo. Gli strinsi i fianchi e poggiai la fronte sulla sua schiena, sospirando di sollievo. Sembrò passare pochissimo quando rallentò e spense la moto in un vicolo isolato, ma quando mi guardai intorno non mi sembrò per nulla un posto familiare.

Una volta sceso dalla moto mi appoggiai al muro e scoppiai a ridere. Louis mi guardò malissimo, confuso. «Non c'è un cazzo da ridere, Harry.» Scossi la testa, dandogli ragione, ma continuando a ridere. Avevo sentito letteralmente l'adrenalina scorrermi nelle vene e la sensazione era negativa, si, ma non seppi perché reagii ridendo.

«Lo so..io..» Continuai a ridere. «Non so perché..rido.»

Sgranò gli occhi, stranito. Scosse poi la testa, ridacchiando. «Certo che sei strano, eh.»

Lentamente le risate scemarono e mi asciugai gli occhi, che avevano preso a lacrimare. «So anche questo.»

«Bene, l'importante è esserne consapevoli.» Sospirò, uscì dal vicolo e si guardò intorno. «Io ho fame.» Scoppiai per l'ennesima volta a ridere, senza motivo, infatti mi guardò nuovamente confuso. «Okay Styles, sei realmente una persona troppo strana per i miei gusti. Io vado a cenare al 17 Black, qui vicino, tu resti qui.» Tornai immediatamente serio.

«Ehi, cosa? Anch'io ho fame.» Rise e scosse le spalle, mentre accese il motore della moto. Mi avvicinai per salirci, ma appena allungai una gamba accelerò e quasi persi l'equilibrio. «Brutto stronzo! Ma sei normale?!» Si fermò poco più lontano e scoppiò a ridere.

Sorrisi, a quella risata e a quella visione. Gli occhi gli si riducevano a due fessure, e si formavano rughe agli angoli degli occhi. Bellissimo. Mi morsi il labbro e approfittai del fatto che era impegnato a ridere, per salire sulla moto. Subito smise di ridere e sbuffò. «Mi hai fregato, riccio!» Ridacchiai e gli diedi una pacca sulla spalla, incitandolo a partire. Così fece, e in pochi minuti arrivammo a questo famoso 17 Black. Non c'ero mai stato, ma da fuori sembrava carino. Scesi dalla moto, imitato poi da lui. Il logo del 17 Black era un cervo..davvero insolito.

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