Capitolo diciassette.

9K 540 293
                                    

Dopo due settimane e mezzo, grazie agli allenamenti di Louis, avevo imparato un sacco di cose ed ero migliorato tantissimo. Quel lunedì sera ero pronto a gareggiare, e quella volta anche a vincere. Non solo per me, ma anche per lui. Glielo dovevo, in un certo senso. Era grazie a lui se ero diventato abbastanza bravo. Nel momento in cui abbottonai il jeans il cellulare prese a suonare. Sbuffai e lo presi. Era Niall. «Harry!» Il biondo dall'altra parte aveva l'affanno e sembrava nervoso. Corrugai la fronte all'istante.

«Niall?»

«Io..cazzo non lo sapevo! Non l'ho fatto apposta lo giuro, pensavo lo sapesse già, non potevo saperlo okay? Non è colpa mia, non c'entr..»

«Niall! Di che cazzo stai parlando?» Mi sedetti sul bordo del letto, con un'espressione metà confusa e metà spaventata.

«Non..mi dispiace.»

«Calmati e spiegami tutto.»

Il biondo prese un respiro profondo. «Io..ero venuto qui per vederti gareggiare e ho visto Louis. Sono andato a salutarlo e ci siamo messi a parlare..mi ha detto che tu ci tenevi molto a questa gara, a vincere anche per lui perché ti sta allenando duramente. Io allora..» Sospirò. «Gli ho detto che tutto ciò è nato grazie a me. Gli ho detto che tutto è nato per uno scopo preciso..che gli hai chiesto di allenarti solo perché volevi imparare dal migliore così da poter battere proprio lui e umiliarlo. »

Sgranai occhi e bocca, pietrificato. «Lui non l'ha presa bene, Haz..assolutamente. Se n'è andato, non so dove. Non mi ha detto nulla, mi ha guardato e sembrava..deluso. Poi mi ha voltato le spalle, ha preso la moto ed è andato via.» Avevo lo sguardo perso nel vuoto, incapace di dire o fare qualcosa. «Harry..»

«Devo andare.» Staccai la chiamata e mi alzai. Scesi le scale, indossai la giacca ed uscii di casa velocemente. Salii sulla moto e mi precipitai fuori casa sua. Bussai al citofono, ma non rispose. Imprecai a bassa voce. Con le mani tremanti presi il cellulare e lo chiamai. Non rispose. Sbuffai e diedi un calcio al portone. Andai avanti ed indietro per tutto il marciapiede, fino a quando un ragazzo si avvicinò al portone e lo aprì. Subito mi precipitai vicino e lo feci sobbalzare. Misi entrambe le mani avanti.

«Tranquillo, non voglio derubarti. Devo solo..entrare.» Il ragazzo corrugò la fronte e mi squadrò da capo a piedi. Probabilmente mi considerava un pazzo, un ladro. Mi schiarii la voce. «Un mio..amico non risponde alle mie chiamate, né al citofono. Sono preoccupato.» Mi morsi il labbro, mentendo. Il ragazzo alzò un sopracciglio.

«Forse perché è l'una di notte e dorme?» Sospirai. Cosa dovevo inventarmi?

«Si, ma..è complicato da spiegare. Lui non..non si sentiva bene, stasera e quindi non può stare da solo. Gliel'avevo detto, ma è testardo e non mi ha voluto con se. Quindi, devo assolutamente vedere se va tutto bene.» Lo pregai con gli occhi e, fortunatamente, il ragazzo cedette e mi lasciò entrare. Lo ringraziai e subito dopo salii le scale velocemente. Arrivato sul pianerottolo del suo appartamento respirai profondamente, e suonai il campanello.

Passò qualche minuto quando la porta si aprì. Boccheggiai quando dietro di essa apparve un Louis scalzo, a petto nudo, con solo un paio di jeans addosso, con una bottiglia di birra tra le mani. Mi morsi il labbro a quella visione estremamente erotica, e cercai di scacciare dalla mia mente immagini di lui che mi scopava violentemente, magari contro il muro. Deglutii quando sorrise amaramente, squadrandomi. Stava per chiudere la porta ma bloccai quest'ultima con un piede e la riaprii, entrando e chiudendomela alle spalle.

«Non ti ho dato il permesso di entrare.» Disse, distogliendo lo sguardo dal mio e prendendo un sorso di birra direttamente dalla bottiglia. Andò a sedersi sul divano, accavallando largamente una gamba. «Cosa ci fai qui? A quest'ora non dovresti star festeggiando la tua stupida vittoria?» Sospirai al suo tono acido, distaccato, e mi avvicinai al divano, osservandolo mentre si portava nuovamente il collo della bottiglia alla bocca.

I like the way it hurts.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora