Capitolo dodici.

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Volevo andare da lui, così da baciarlo ed esultare insieme. Ma non potevo, non ne avevo il diritto. Aveva appena vinto l'ennesima gara e Zayn gli stava vicino, senza però toccarlo né guardarlo. Continuava a guardarsi intorno e non ne capivo il motivo. Ma sorvolai, e mi concentrai ad ammirare Louis che regalava sorrisi a tutti coloro che si congratulavano.

Erano sorrisi falsi, di cortesia..me ne accorsi subito. Ad un certo punto il suo sguardo incontrò il mio e sorrise. Ecco, potei dire che quello era il sorriso più vero della serata. Sorrisi di rimando, e mi morsi il labbro. Lui distolse lo sguardo quando Zayn gli parlò, e lo vidi corrugare la fronte, poi annuire. Il ragazzo gli lasciò un bacio a stampo, subito dopo si allontanò e lo seguii con lo sguardo. Salì sulla sua moto e partì. Scossi le spalle e tornai a fissare un Louis altrettanto stranito. Mi avvicinai e gli poggiai una mano sulla spalla. Sobbalzò e girò il viso verso di me.

«Harry.»

«Ehi.» Sorrisi. Mi schiarii la voce e mi guardai intorno. Non c'era nessuno nei paraggi, quindi potevo parlare liberamente. «Andiamo a mangiare qualcosa insieme? Devi sdebitarti per la scorsa volta.» Ridacchiò ed annuì.

«17 Black?» Annuii, poi si guardò intorno mordendosi il labbro. «Non posso farti salire ora.»

«Lo so. Ti aspetto dietro il vicolo.» Risposi, un po' triste. Sospirò ed annuì. M'incamminai ma venni bloccato da Luke, un ragazzo che aveva partecipato alla mia prima gara. Mi si parò davanti e sorrise.

«Ciao, bellezza.» Mi porse la mano. La guardai titubante, ma gliela strinsi. «Io sono Luke.»

«Harry.»

«Lo so.» Indugiò stringendo la mia mano più del dovuto, ma la staccai immediatamente. Mi guardò e prese a mordersi il labbro, squadrandomi da capo a piedi. «Sei davvero sexy, lo sai?»

«Okay.» Risposi, infastidito. Cercai di sorpassarlo, ma ghignò e si avvicinò sempre di più al mio viso. Eravamo a qualche millimetro di distanza quando si leccò il labbro e il suo sguardo puntò le mie labbra. Posò una mano sul mio fianco, stringendolo fortemente. Ma erano tutti gay lì mezzo?

«Presto sarai roba mia.» Allontanai il viso quando si avvicinò ulteriormente e le nostra labbra si sfiorarono appena.

Tolsi di scatto la sua mano dal mio fianco e lo spinsi dal petto. «Nei tuoi sogni.» Mi allontanai, mentre lui rideva. Scossi la testa e andai dietro al primo vicolo, ben isolato. Louis arrivò con la moto dopo pochi secondi. Sorrisi e andai verso di lui. Mi sporsi per dargli un bacio ma si scansò, girando il viso dall'altra parte. Mi porse il casco e lo presi, senza smettere di guardarlo con la fronte corrugata.

«Che ti prende?» Sorrise amaramente e scosse la testa.

«Nulla, cose mie. Andiamo?» Sospirai, indossando il casco e salendo sulla moto, stringendomi a lui.

Si fermò dopo troppo poco tempo. Il 17 Black si trovava fuori città, e infatti ci trovavamo fuori casa mia. Corrugai la fronte e mi tolsi il casco. «Perché siamo qui?»

«Perché è casa tua.» Sbuffai e scesi dalla moto.

«Mi dici che cazzo è successo? E guardami!» Mi guardò e digrignò.

«Non deve toccarti nessuno. Chiaro?» Scandì per bene ogni parola, detta in tono duro. Corrugai la fronte e subito capii. Aveva visto tutto. «So dove Luke vuole arrivare. E glielo stavi anche permettendo, cristo.» Sbottò, distogliendo lo sguardo e togliendosi il casco.

«Non stavo permettendo un cazzo a nessuno. Mi sono subito allontanato.»

«Si, dopo che ti ha quasi toccato le labbra.» Sorrise amaramente e scosse la testa. Io scoppiai a ridere, garantendomi un'occhiata di fuoco da parte sua. «Harry, giuro che mi sto incazzando ancora di più.»

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