Capitolo sei.

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Misi le ultime pizze negli scatoli, e Ariana le diede a Josh, poi se ne andò a casa. Mi pulii le mani e decisi di cacciare fuori il cellulare dalla tasca dei jeans. Per tutto il tempo, quella sera, aveva vibrato continuamente, e non avevo voglia di vedere chi fosse mentre ero al lavoro. Lo sbloccai e notai una miriade di messaggi, dallo stesso mittente.


Da: Nick.
Ore: 20:07
Harryyy come va il lavoro?


Da: Nick.
Ore: 20:35
Sei talmente impegnato che non puoi vedere il cellulare cinque minuti?Me triste :(


Da: Nick.
Ore: 21:24
Dai Harry, sul serio? Non credo tu sia in un carcere. Prendi il cellulare per pochi minuti, su


Da: Nick.
Ore: 21:32
Non senti che vibra/squilla? Daai:(


Da: Nick.
Ore: 21:48
Sto per piangere, te lo giuro


Da: Nick.
Ore: 22:09
Sto iniziando a pensare che mi ignori. Hai mangiato qualcosa, almeno? Mi preoccupo u.u


Da: Nick.
Ore: 23:11
Okay, adesso basta davvero. Se non rispondi a questo messaggio non ti scrivo più. (e lo faccio sul serio)


Da: Nick.
Ore: 23:29
Aspetto altri cinque minuti, magari.


Da: Nick.
Ore: 23:43
Uffa. Ho deciso. Ti vengo a prendere appena stacchi e ti porto a casa mia. Potresti restare a dormire, se vuoi.


Sgranai gli occhi leggendo l'ultimo messaggio. Casa sua? Restare a dormire? Ma..cosa? «Hai visto un fantasma?» Sobbalzai e alzai lo sguardo su Tomlinson, che rise.

«N-no.»

«Sembra così.» Scossi la testa e mi sciolsi i capelli, scompigliandoli con una mano. Misi il cellulare in tasca e presi il cappotto, indossandolo frettolosamente.

«Io..io vado. Ci vediamo domani.»

Stavo per uscire dalla cucina ma mi bloccò per un braccio. Incontrai il suo sguardo preoccupato, la fronte corrugata. «Harry va tutto bene?» Deglutii e annuii. Titubante mi lasciò il braccio e gli fui grato per non aver fatto altre domande. Uscii dalla pizzeria e sobbalzai notando Nick appoggiato alla sua macchina, accostata al marciapiede.

Appena mi vide sorrise, maliziosamente. Sospirai, mentre anche il castano uscì dal locale e chiuse la porta a chiave. Io rimasi immobile, con il labbro stretto tra i denti e lo sguardo rivolto al pavimento. Non volevo andare con Nick, cazzo. Perché era venuto lì se io non gli avevo risposto?! Che nervi. Il ragazzo in questione si avvicinò, e il sorriso non era più visibile sulle sue labbra.

«Harry.» Alzai lo sguardo su di lui e feci un verso col capo, di saluto. Anche Tomlison si girò verso di lui ed emise un lamento. «Ciao anche a te, Tomlinson.» Li guardai confusamente. Si conoscevano?

«Sisi, certo.» Mise le chiavi della porta in tasca e prese quelle della moto.

«Allora..li hai visti i messaggi? Non hai risposto nemmeno ad uno.» S'imbronciò e sospirai.

«Io non..no. Non posso prendere il cellulare mentre lavoro, è..è una regola.» Il mio capo mi guardò alzando un sopracciglio, poi lo notai fare una smorfia per trattenere le risate. Mi schiarii la voce.

I like the way it hurts.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora