Capitolo diciotto.

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Respirai profondamente, nervoso. Come sospettavo, al lavoro Louis non mi aveva cagato di striscio. Ma in quel momento dovevo togliermi assolutamente Louis dalla testa perché dovevo affrontare una gara e, dunque, dovevo concentrarmi, non c'era spazio per Louis nella mia mente. Mi muovevo nervosamente avanti ed indietro, mordendomi il labbro. «Cristo, calmati.» Esclamò Niall al mio fianco, sbuffando. 

«Niall. Voglio vincere.»

«Lo so, e se ti calmi lo farai.»

Sbuffai, appoggiandomi al muro. «Non so, ho una brutta sensazione. Continuo ad avere un buco allo stomaco ed un'ansia assurda. E no, ti blocco subito.» Dissi appena aprì bocca per aggiungere qualcosa. «Non è per..quello.»

Il biondo corrugò la fronte. «Ma brutta sensazione in che senso? Tipo che qualcuno si schianterà contro qualcosa e morirà?» Sgranai gli occhi e lo spinsi.

«Non dirlo nemmeno per scherzo, Nì. Già sto di merda.»

«Va bene, scusa.» Si morse il labbro e stette in silenzio. Guardai l'orario e sbuffai.

«Stan!» Urlai e il ragazzo subito si avvicinò.

«Dimmi Styles.»

«Dove cazzo è questo?»

«Oh fa sempre così, si fa desiderare. Vuole un'entrata di scena..ritarda apposta.» Corrugai la fronte. Mi sembrava di aver già sentito quelle parole riferite a qualcuno. Ma in quel momento non riuscii a ricordare. Scossi le spalle e incrociai le braccia al petto, guardandomi intorno. D'un tratto si sentì il rombo di una moto avvicinarsi. Sospirai di sollievo quando capii che era il mio avversario. Stan, con un sorriso malizioso, mi fece segno di seguirlo. Mi portò vicino alla moto del mio avversario. Quest'ultimo si tolse il casco e mi bloccai all'istante, sgranando gli occhi.

«Penso che tu quasi sicuramente lo conosca già, ma lui è Tommo. Tommo, lui è il tuo avversario..Styles.» Al mio cognome Louis alzò di scatto la testa e sgranò anche lui gli occhi, guardandomi.

«Una persecuzione, ecco cosa sei.» Disse, per poi roteare gli occhi e sbuffare. Abbassai lo sguardo. Stan lo guardò corrugando la fronte.

«Che è successo tra voi, ragazzi? Sento una strana tensione nell'aria.»

«Non è successo un cazzo. Ed ora iniziamo.» Mi lanciò uno sguardo di sfida, per poi mettersi il casco. Sospirai e andai verso la mia moto, mettendomi anch'io il casco. Niall era anche lui pietrificato, con occhi e bocca spalancati.

«Haz..»

Scossi la testa, bloccandolo. «Va tutto bene, Nì. Voglio correre, anche se non vincerò.»

«Non è detto.» Sorrisi amaramente e non risposi.

Io e Louis ci avvicinammo al punto di partenza e restammo fermi aspettando che Stan ci desse il via. Spostai lo sguardo verso di lui, mentre aspettavo, e notai che lui era già lì a guardarmi. Spostò subito lo sguardo quando gli sguardi si incontrarono e mi morsi il labbro, guardando dinanzi a me.

«Tre..due..uno..VIA!» Subito dopo il colpo di pistola io e Louis partimmo come dei razzi, subito ad alta velocità. All'inizio eravamo uno di fianco all'altro, ma alla prima curva mi superò troppo facilmente. Cercai di non perdere la concentrazione e aumentai la velocità.  A metà gara era sempre lui in testa, anche se la distanza era minima. Non riuscivo a superarlo in nessun modo. Nelle curve, quando ero lì lì per superarlo, mi tagliava la strada e imprecai, insultandolo mentalmente.
Sobbalzai e sgranai gli occhi quando sentii dietro di me le sirene della polizia. Porca troia.

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