Epilogo.

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«Vuoi tu, Harry Edward Styles, prendere come tuo legittimo sposo il qui presente Louis William Tomlinson per amarlo, onorarlo e rispettarlo in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà, finché morte non vi separi? »

Guardai Louis e sorrisi dolcemente pronunciando «Si, lo voglio.»

Louis sorrise impercettibilmente. «E tu, Louis William Tomlinson vuoi prendere come tuo legittimo sposo il qui presente Harry Edward Styles per amarl..»

«Lo voglio.» Louis bloccò il prete e in chiesa s'innalzò una leggera risatina da parte di tutti gli invitati, e li imitai scuotendo appena la testa. Il prete sospirò, sorridendo.

«Fammi prima finire, Louis.» Louis annuì, mordendosi il labbro. «Dunque..per amarlo, onorarlo e rispettarlo in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi?»

«Lo voglio.» Ripeté Louis, deciso, guardandomi dritto negli occhi.

«Con il potere conferitomi dalla Chiesa, vi dichiaro marito e marit..»

«Ora posso baciarlo?» Risi quando Louis bloccò per l'ennesima volta il prete, che sospirò.

«Si, puoi baciare lo sposo.» Così, senza perdere altro tempo Louis mi prese il viso tra le mani e mi baciò dolcemente, socchiudendo gli occhi. Sorrisi, suggellando quella promessa nella dolcezza di quel bacio.





Nove anni dopo.


«State fermi e non urlate! Volete rovinare tutto?» Sorrisi intenerito, rimanendo nascosto dietro lo stipite della porta della cucina.

«Ma voglio metterlo io.» Darcy s'imbronciò, incrociando le braccia al petto.

«No, devo farlo io!» Ribatté Derek, sbuffando.

«Non lo farà nessuno di vuoi due invece perché siete degli incapaci e combinerete un casino.»

«Ma papà!» Si lamentarono entrambi, alzando di tanto il tono di voce, e Louis li zittì mettendogli le mani sporche di farina e impasto sulle loro bocche. Si allontanarono subito, ridendo, e Louis non poté fare a meno di sorridere, così come me.

«Papà credi di essere migliore di noi? Fai pena a fare i dolci, e senza l'aiuto mio e di Darcy questa torta sarebbe stata uno schifo.»

Ridacchiai al broncio di Louis e i tre si girarono di scatto verso di me, spalancando le bocche. Mi morsi le labbra. «Ehm..buongiorno?»

«Bravi, avete svegliato vostro padre. Siete contenti adesso?» Louis puntò il dito verso Darcy e Derek, che abbassarono lo sguardo, imbronciandosi.

«Ehi, non trattare così i miei figli! Non è stata colpa loro, vi sto osservando da un po' in realtà.» Mi avvicinai ai bambini e, abbassandomi sulle ginocchia, diedi un bacio sulla guancia ad entrambi, che ritornarono ad essere allegri.

Louis roteò gli occhi. «Certo, tu il padre buono ed io il padre cattivo.» Sbuffò, scherzando.

«E' davvero così, non posso farci nulla.» Scossi le spalle. «Comunque, che state combinando?» Corrugai la fronte, avvicinandomi al tavolo al centro della cucina, per dare un'occhiata.

A Darcy e Derek si illuminarono gli occhi a quella domanda. «La torta per Emily.» Esclamarono, entusiasti.

Sorrisi alla loro euforia ed osservai la torta per il primo compleanno dell'altra nostra figlia, Emily. Spostai poi lo sguardo sul viso di Louis che si stava mordendo le labbra nervosamente, con lo sguardo basso. Si schiarì la voce e mi guardò. «Fa schifo, vero?»

I like the way it hurts.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora