Alzai lo sguardo su Louis, mentre stavo terminando di pulire un tavolo e ricambiai il suo sorriso. Era seduto al bancone, io avevo appena finito il turno mentre lui l'aveva finito poco prima ed era venuto a prendermi, come ormai faceva da cinque giorni. Erano passati cinque giorni dalla nostra riappacificazione e non avevamo smesso un secondo di stare insieme, per recuperare il tempo perso.
Non facevamo nulla di speciale, delle volte uscivamo con Niall e Luke, altre da soli, altre andavamo ad assistere alle gare che si tenevano in quei giorni, altre stavamo semplicemente sul divano di casa sua a mangiare schifezze e a litigare per quale film guardare. Lui voleva solamente guardare film d'azione o horror, io invece ero più per le commedie romantiche, quindi quando decidevamo di starcene a casa inevitabilmente si apriva una discussione, che finiva poi in baci e lui che accettava di vedere ciò che proponevo. Ma mi promisi che ogni tanto avrei lasciato che scegliesse lui il film e io avrei accettato restandomene zitto. Dunque, andava tutto a gonfie vele.
L'unica cosa che mancava, però, era il sesso. Non l'avevamo fatto, in quei cinque giorni, e di occasioni ce n'erano state. Ad esempio, un mattino mi sono svegliato particolarmente eccitato e anche lui era nelle mie stesse condizioni, così ho cercato di svegliarlo mettendomi a cavalcioni su di lui e provocandolo ruotando il bacino. Lui si svegliò, ma mi spostò il secondo successivo e si alzò di scatto con la stupida scusa del «Mi sto pisciando sotto, scusa» a cui, naturalmente, non credetti.
Ma delle volte fu anche per colpa del destino. Ad esempio, dopo una scena di un film particolarmente spinta, si eccitò e non persi tempo a baciarlo nel modo più passionale possibile. Riuscimmo a toglierci persino i vestiti di dosso, ed a rimanere in boxer, ma erano le 20 in punto e la sveglia del mio cellulare prese a suonare insistentemente, riportandomi sulla terra ferma e ricordandomi di avere un lavoro ed un turno da svolgere. Ormai lavoravo fisso al Rougon Macquart, avevo turni tutti i giorni tranne il giovedì che era il mio giorno libero, e ciò non poteva che farmi piacere perché la paga era più che buona, ma in quel momento odiai di avere un lavoro come non mai. Mi promise di riprendere la notte stessa ma, appena entrambi fummo a letto ci addormentammo in men che non si dica.
«Harry, quel tavolo brilla. Vattene a casa, ci vediamo domani.» Sorrisi grato ad Eleanor e corsi nell'ufficio a togliermi la divisa da lavoro, non prima di aver lanciato uno sorriso a Louis, seduto al bancone con un drink analcolico tra le mani.
Mi cambiai il più velocemente possibile, e infatti nemmeno cinque minuti dopo io e Louis eravamo sulla sua moto diretti verso casa, e dopo altri dieci minuti eravamo in casa. Appesi la giacca sull'attaccapanni all'ingresso e inarcai la schiena, stiracchiandomi. «Dio, sono distrutto.»
Louis ridacchiò. «Ripropongo, puoi sempre tornare a fare il pizzaiolo. La porta è aperta, lo sai.»
Scossi la testa. «No, Louis. Puoi chiedermelo quante volte vuoi, la mia risposta non cambierà mai.» Alzò le mani in segno di resa e sorrisi.
«Odio però non poter uccidere con lo sguardo chi solo ti guarda per più di due minuti.» Scoppiai a ridere, scuotendo la testa.
«Amore, non devi preoccuparti perché in quel locale non ho visto entrarci un gay, fino ad ora.»
«Bene. Avevo pensato di scrivere vicino l'insegna "vietato l'ingresso ai gay", che ne pensi?» Risi più forte di prima e mi avvicinai a lui, nascondendo il viso nell'incavo del suo collo e sentii le sue braccia avvolgermi e stringermi i fianchi.
«Penso che sei molto più sexy ed eccitante quando fai il geloso.» La buttai li, sussurrandoglielo all'orecchio, per poi mordere e leccare quest'ultimo. Lo sentii rabbrividire ed aumentare la stretta delle sue mani poggiate sui miei fianchi. Ma si allontanò poco dopo, lasciandomi un bacio sulla guancia, e incamminandosi verso il corridoio. Corrugai la fronte e lo seguii.
STAI LEGGENDO
I like the way it hurts.
FanfictionCiò che accomuna Harry Styles e Louis Tomlinson è la loro passione per le moto, le corse. Per il resto, i due sono totalmente diversi. Louis è il fenomeno delle corse clandestine, nessuno è mai riuscito a batterlo, ed Harry lo sa. Anche lui sa guida...