«E, inoltre, ha fatto apprezzamenti sul mio culo.» Aggiunsi, urlando, mentre continuai a girovagare per il negozio di musica di Niall e Liam. Andai vicino alla cassa, dove erano entrambi, e notai Niall pulire il bancone dalla coca che stava bevendo. Probabilmente l'aveva sputata dopo la mia affermazione. Risi.
«Sei serio?» Annuii, vantandomi.
«Serissimo.»
«Ma è fidanzato.» Guardai Liam e scossi le spalle.
«Quindi?»
«Non..non sarebbe giusto.»
Ridacchiai. «Liam non è che abbiamo scopato, calma la tua moralità. Mi ha solo guardato il culo. Ha due occhi, e li sa usare bene direi.» Il biondino scoppiò a ridere, ed io lo seguii anche perché quella risata era contagiosissima. Liam invece, continuò ad avere un'espressione di disappunto.
«Si ma tu lo speri.»
«Ovvio, l'hai visto? E' il sesso in persona, chi non vorrebbe essere scopato da lui?» Niall tossì, e indicò con la testa la porta, e notai che in quel momento entrarono dei clienti.
«Si ma lui è fidanzato..con un ragazzo superfigo, per giunta. Non c'è paragone, tra voi due, Harry. Sicuramente non ti cagherebbe di striscio.»
«Minchia. Grazie mille, amico.» Sorrisi amaramente. Salutai Niall con la mano ed uscii dal negozio. Liam mi richiamò ma lo mandai mentalmente a fanculo. Camminai spedito verso l'unico luogo in cui trovavo un po' di pace. Arrivai in spiaggia e ovviamente non c'era nessuno, essendo Gennaio inoltrato. Mi sedetti sulla sabbia e accesi una sigaretta, osservando i movimenti del mare e i gabbiani che volavano sopra ad esso. Cacciai fuori il fumo, sospirando. Non solo avevo già l'autostima sotto ai piedi, ci si metteva anche Liam con quei paragoni del cazzo. Mi facevo schifo ancora più di prima. Non riuscivo a trovare lavoro, e di conseguenza non riuscivo a dare una mano a mia madre, che lavorava persino tutta la notte in pasticceria per guadagnare qualcosa di più, e a mia sorella che faceva i salti mortali per lavorare e studiare contemporaneamente.
Non tocchiamo l'argomento studio, poi. Avevo 22 anni ed ero stato bocciato quattro volte..alla fine decisi di ritirarmi, e ciò fece gioire tutti i miei professori, ma non mia madre. Giustamente voleva che entrambi i figli si laureassero, ma l'idea di andare all'università non mi sfiorò la mente nemmeno per un secondo. Non ero fatto per quel mondo. Io ero fatto per le moto, la strada, la velocità, il movimento. Non per star seduto su una sedia, con la testa sui libri. Ecco il motivo per cui mi bocciarono. Invece di studiare ero per strada a fumare o girare in moto. Mia madre, lavorando tutto il giorno, non ne sapeva nulla, e la prima volta che fui bocciato rimase non sorpresa, di più. Non se l'aspettava, perché credeva che entrambi i figli fossero studiosi. Invece quella era una peculiarità unicamente di Gemma, che si sarebbe laureata in Giurisprudenza. Sarebbe stato un avvocato perfetto e giusto, conoscendola.
Dunque, ero la pecora nera della famiglia. E da adolescente, quando potevo ancora cambiare le carte in tavola, non mi dispiaceva anzi..mi consideravo un ribelle, uno che va controcorrente. All'età di 22 anni, invece, capii che era un'enorme cazzata, ma ormai non potevo cambiare più nulla. Le cose erano andate come dovevano andare. La sigaretta mi finì in un battito di ciglia. Sbuffai e la spensi nella sabbia.
«Uno, ti ho detto mille volte che non devi fumare. Due, sii più civile e butta la sigaretta da un'altra parte. Tre, che cazzo ci fai qui con questo freddo?!» Sobbalzai a quella voce autoritaria. Alle mie spalle c'era Gemma, con uno sguardo omicida e le mani appoggiate ai fianchi, una posizione autoritaria, appunto.
Sbuffai nuovamente e tornai a puntare lo sguardo al mare. «Gem non rompere, ne avevo bisogno.» Sentii mia sorella sospirare e subito dopo si sedette accanto a me.
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I like the way it hurts.
FanfictionCiò che accomuna Harry Styles e Louis Tomlinson è la loro passione per le moto, le corse. Per il resto, i due sono totalmente diversi. Louis è il fenomeno delle corse clandestine, nessuno è mai riuscito a batterlo, ed Harry lo sa. Anche lui sa guida...