Iniziavo a fare tutto passivamente. Lavoravo passivamente, senza interagire più di tanto con i clienti, né con Eleanor e Max. Impacchettai alcune mie cose presenti nella casa di Louis passivamente, per ritornare nella mia vecchia casa, perché in quella c'erano troppi ricordi e facevano male. Parlavo con mia madre, mia sorella, Niall, passivamente.
Divenni freddo, apatico. Non mi riconobbi nemmeno io stesso..non ero più io. Louis, partito da nove giorni, si era portato con sé la mia spensieratezza, la mia armonia, la mia gioiosità. Avevo ripreso a fare uso di droghe, di tanto in tanto. Ma non molte e non con la stessa frequenza delle precedenti volte.
Era giovedì sera e, dato che non avevo il turno al locale, decisi di andare ad assistere ad una gara. Era da una vita che non lo facevo, e fare qualcosa di diverso dal drogarmi mi avrebbe fatto bene. Appena arrivai notai che la gara era già in corso e guardandomi intorno incrociai lo sguardo di Zayn, in piedi accanto a Liam.
Feci in modo di non incontrare lo sguardo di quest'ultimo, ma fallii miseramente quando mi guardò triste, facendomi un piccolissimo sorriso a cui risposi distogliendo lo sguardo. Con la coda dell'occhio vidi Zayn parlargli all'orecchio e subito dopo avvicinarsi a me. Corrugai la fronte quando me lo ritrovai di fronte.
«Ciao, Harry.»
«Che vuoi?» Chiesi, duro.
«Solo sapere come sta Louis, se è andato tutto bene. L'hai sentito?»
Risi amaramente. «Te l'ha detto lui di inscenare questa farsa?»
Corrugò la fronte. «Eh?»
«Vuoi farmi credere che non vi sentite?» Alzai di poco il tono di voce, e lo guardai con astio sin da quando si era avvicinato.
«No, ma è così. Non lo sento da prima che partisse, non risponde ai messaggi, quando lo chiamo c'è sempre la fottuta segreteria. Sono preoccupato.»
Alzai un sopracciglio. «Perché lo sei? Starà sicuramente bene.»
«Credi?» Si morse un labbro, titubante. «E' tornato alcune volte a Seattle in questi anni, è vero, ma mai per così tanto tempo, e si faceva sentire ogni giorno. In più non mi sono mai preoccupato così tanto, per lui e soprattutto per Ernest, è ancora troppo piccolo per affrontare tutto questo.» Sospirò, mentre io lo guardai confuso.
«Che c'entra Ernest?»
«Come che c'entra?» Aggrottò le sopracciglia.
«Che cazzo c'entra?»
Mi guardò confuso in un primo momento, poi subito dopo sgranò gli occhi e boccheggiò. «Oddio. Non te l'ha detto!» Si portò una mano nei capelli e scosse la testa. «Lo ammazzo, giuro che questa volta lo faccio.» Sbuffò e grugnì, battendo un piede a terra fortemente.
Io intanto lo guardavo sempre più confuso, non capendo nulla di ciò che stava accadendo. «Cosa non mi ha detto?» Zayn distolse subito lo sguardo, mordendosi il labbro. «Zayn! Cosa non mi ha detto?»
Scosse la testa, sospirando. «N-niente..non..»
Era ormai palese che sapeva qualcosa in più di me. «Dimmi che cazzo sai. Adesso.» Scandii per bene le parole, a denti stretti.
«No, Harry. Se non te l'ha detto un motivo deve esserci. Non ti ha detto perché è partito perché non voleva farti preoccupare, logico, ma..che stronzo, cristo!»
Continuò a temporeggiare, e mi stavo incazzando maggiormente. «Zayn!» Urlai, tirandolo per il colletto della maglia, guardandolo dritto negli occhi. «Perché è partito?»
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I like the way it hurts.
FanfictionCiò che accomuna Harry Styles e Louis Tomlinson è la loro passione per le moto, le corse. Per il resto, i due sono totalmente diversi. Louis è il fenomeno delle corse clandestine, nessuno è mai riuscito a batterlo, ed Harry lo sa. Anche lui sa guida...