Capitolo trentaquattro.

8.3K 519 311
                                    

Erano passate tre settimane da quando Johannah aveva fatto visita a Louis. Ed era da più di una settimana che la donna chiamava insistentemente Louis, e quest'ultimo puntualmente rifiutava le sue chiamate. Sospirai quando per l'ennesima volta il cellulare squillò, mentre Louis era sotto la doccia.

Mi misi a sedere sul letto, poggiando la schiena alla tastiera, e presi il cellulare dal comodino. Ma quella volta non fu Johannah a chiamarlo, ma bensì Zayn. Corrugai la fronte. Quando poi la chiamata terminò, respirai profondamente poggiando il cellulare sul comodino. Ma, quando questo era ancora tra le mie mani, arrivò un messaggio. Lo riavvicinai al viso. Senza dover sbloccare il cellulare, potei leggere il messaggio, mandato dallo stesso Zayn.


Tesoro, richiamami..è importante. Non puoi evitare tutto ciò, non puoi continuare a mentire e scegliere la strada più semplice. Devi dirgl..


Il messaggio continuava, ma dal blocco schermo potei leggere solo ciò. Sgranai gli occhi e boccheggiai. Le dita iniziarono a tremare. Tesoro?! Che diavolo voleva dire quel messaggio? Quando sentii la porta del bagno aprirsi, poggiai immediatamente il cellulare sul comodino, sdraiandomi nuovamente, rivolgendo le spalle alla sua parte del letto.

Dopo pochi secondi sentii Louis entrare in camera e in silenzio aprire un cassetto, probabilmente quello dell'intimo, e richiuderlo dopo poco. Lo sentii, poi, infilarsi sotto le lenzuola leggere. Poggiò una mano sul mio fianco, avvicinandosi di più a me, e mi lasciò un piccolo bacio sulla spalla.

«Dormi?» Sussurrò, per poi sporgersi per guardarmi il viso. Per tutto il tempo ero stato con gli occhi aperti, sgranati, e non facevo altro che pensare a quel messaggio. «Non dormi.» Ridacchiò, dandomi un bacio sulla guancia e muovendo dolcemente la mano sul mio fianco.

Sospirai, poggiando poi la mano sulla sua e togliendola dal mio fianco. Mi rigirai, così da avere la schiena poggiata sul materasso, e lo guardai serio. Lui mi guardò confuso, corrugando la fronte. «Amore, che succede?»

Risi amaramente. «Hai anche il coraggio di chiamarmi amore?! Non ti vergogni?» Boccheggiò, non sapendo cosa dire, guardandomi sempre in modo confuso.

«Che stai dicendo?»

«Che mi fai schifo e che sei un pezzo di merda.» Gli dissi, guardandolo dritto negli occhi, serio. Vidi la sua mascella indurirsi e deglutì rumorosamente.

Respirò profondamente. «Harry, se è uno scherzo non mi sta piacendo affatto. Quindi smettila subito.»

Mi misi a sedere e sbottai. «Uno scherzo?! Magari lo fosse, stronzo!»

Grugnì. «Queste offese gratuite mi stanno facendo incazzare. Che cazzo ti è preso, all'improvviso?!»

«Non hai nulla da dirmi?» Il suo sguardo vagò per l'intera stanza, deglutendo. Lo riportò, poi, su di me e scosse la testa. «Sicuro?» Annuì e sorrisi amaramente, scuotendo la testa. «La prossima volta controlla meglio dove tieni il cellulare, se vuoi mantenere un segreto.»

Sgranò gli occhi e di scattò guardò il suo cellulare sul comodino. Lo prese, iniziando a leggere il messaggio, ed io sospirai tremante, con gli occhi lucidi, perché quello mi fece capire che non erano solo mie stupide supposizioni, ma le cose erano davvero andate così. Mi aveva tradito. Con Zayn, per giunta. Schifato, allontanai le lenzuola dal corpo e mi alzai.

«Harry, fermati e torna qui.» Disse, con un tono più dolce.

«Neanche per sogno.» Aprii l'armadio e iniziai a tirare fuori i miei vestiti.

I like the way it hurts.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora