Capitolo 61

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BEATRICE
Il giorno seguente, avevo detto a Giulia per messaggio che io e Luca avevamo ricominciato a "vederci" e lei si era precipitata a casa mia, dicendomi che doveva sapere tutti i particolari.
Le raccontai più o meno tutto, ma non nei minimi dettagli perché, nonostante fossimo femmine e quindi spettegolassimo, consideravo alcune cose solo mie e di Luca.
Inoltre avevo omesso la parte in cui avevo capito di essermi innamorata di lui.
Non volevo dirlo a nessuno perché la cosa mi spaventava: appena era andato via, la sera prima e mi aveva dato un altro lungo bacio, l'avevo guardato con occhi diversi.
Mi sembrava di vederlo sotto ad un'altra luce: sembrava ancora più bello di quanto non era già e solo a pensare a lui una mandria di elefanti marciava nel mio stomaco, provocandomi un fastidio immenso, ma che allo stesso tempo era piacevole.

Non sapevo cosa fare. Non potevo di certo parlarne con Luca, perché mi sarebbe scoppiato a dire in faccia e si sarebbe inventato una scusa per non vedermi più, ma non potevo parlarne nemmeno con Giulia, perché mi avrebbe fatto duemila domande che mi avrebbero confuso ancora di più.
Dovevo cercare di trovare una soluzione da sola.

LUCA
Beatrice e Giulia sarebbero arrivate a momenti a casa mia, dove Andrea mi stava aiutando a studiare quel maledetto libro di Scuola Guida.
Ero contento che Beatrice avesse detto a Giulia di noi, perché sapevo che, come in passato, avesse bisogno di confidarsi con qualcuno sul nostro rapporto.
Ero stracurioso di sapere cosa dicesse, ma dovevo rispettare il fatto che non volesse, giustamente parlarne con me.

Quando le ragazze suonarono al campanello, Andrea andò ad aprire e quando Beatrice salì in camera mia mi fece un timido sorriso.
Come se una settimana prima non stessimo per fare sesso in una tenda alle sette di mattina.
Erano già  passate quasi tre settimane ed io e lei ci eravamo visti poco, perché ci eravamo messi d'accordo di aspettare ancora un po', cosa che non capivo, da come si era comportata nella tenda. Però era giustificata dal fatto che avesse iniziato a prendere la pillola, perciò voleva aspettare che facesse effetto e ci voleva un po', da quanto mi aveva detto.
Comunque, per fortuna, dopo tre mesi di astinenza, mi aveva concesso –sia di fare che di avere – qualche servizietto. Grazie a Dio.
-Ciao. – salutò, sedendosi composta sul bordo del letto, accanto a me, sdraiato a pancia in giù.
Dio, era così bella quando faceva la timida...

-Stai studiando o sbaglio? – chiese retoricamente con un gran sorriso.
-Sto studiando, hai visto?- alzai gli occhi al cielo. –Ma ora ho finito. – annunciai.
Chiusi il libro e mi sollevai a sedere per darle un bacio sulla guancia e lei arrossì.
L'avevo già detto che era bellissima quando era timida?

Andrea e Giulia entrarono nella stanza mano per la mano più felici che mai e si sedettero anche loro sul mio letto matrimoniale.
-Sono così contenta che vi parliate di nuovo! – Giulia batté le mani entusiasta, fissandoci.
Beatrice mormorò qualcosa del tipo 'finiscila subito' ed io sorrisi, attirandola a me.
La posizionai tra le mie gambe e le feci posare la schiena contro il mio petto, mentre io mi sistemai contro la testiera del letto.
Si irrigidì sul momento, ma poi si rilassò, come succedeva ogni volta.

-Posso chiederti una cosa, Luca? – mi domandò Andrea quando ebbi di nuovo occhi non solo per Beatrice.
-Sì?
-Ma... perché non volevi che io e Giulia lo sapessimo e continuavi sempre a ripetermi di non farlo sapere a nessuno?...Cioè, Bea è giustificata, ma tu...? – concluse.
Beatrice aveva girato e alzato lo sguardo verso di me e mi stava fissando come gli altri due.
Come gli veniva sempre in mente di fare le domande al momento meno adatto?! Doveva avercelo nel sangue, cazzo.
-Perchè... se Bea non voleva, non dovevamo farlo sapere a nessuno, no? – tentai.
-No.- rispose Beatrice. –Non credo che tu sia così altruista... -
-Ehi! Non è affatto vero. Io penso agli altri! – le diedi una leggera pacca sulla pancia con la mano che tenevo proprio lì.
-Non provare a sviare il discorso, Luca. Rispondi che sono curiosa.-
Sospirai. Probabilmente Andrea mi aveva fatto quella domanda perché forse pensava già a qualcosa, ma non avrebbe dovuto farmela in quel momento.
Dovevo proprio dirlo? E se Gabriel non avesse voluto che si sapesse che era innamorato di Beatrice? Se lei non avesse più voluto essere la sua migliore amica perché non ricambiava i suoi sentimenti?
E se invece li ricambiava?!
-Perché non volevo che Gabriel lo sapesse, dato che è innamorato di Beatrice. – dissi di getto, togliendomi un grosso peso.
Ci fu un immenso silenzio e mi pentii subito di averlo detto: mi guardavano tutti muti con le facce stupite. Soprattutto Beatrice.

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