Capitolo 16

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-Che cosa intende dire? - domandò Andrea, dallo specchietto.

Mi schiarii la voce, cercando di essere più idisinvolta possibile e provai a far ragionare il mio cervello velocemente, in cerca di una risposta.

-Ma è ubriaco e voi lo state pure a sentire?- cercai di non utilizzare quella voce stridula di quando dico le bugie.

-Sembrava veramente crederci. - rispose allora lui.

Cercai di sollevare Luca dal mio petto, ma lui mi strinse di più il braccio attorno alla vita e giurerei di aver sentito le sue labbra umide sfiorarmi volontariamente la parte superiore del seno. Ebbi un brivido che attraversò il mio addome fino in mezzo alle gambe.

-Avrà sbagliato ragazza: con tutte quelle che si fa deve avermi presa per un'altra. - cercai di rimediare, ora più tranquilla.

Andrea sbuffò una risata, forse ripensando a qualcosa.

-Perché ridi? - gli chiese Giulia.

-Perché mi ricordo che pochi giorni fa Luca era davvero strano, quasi frustrato e mi ha detto che aveva bisogno di scopare, così è andato in bagno con Serena, ma è tornato pochi minuti dopo e ha detto che non ha concluso niente. - rise, perché per lui era divertente, mentre io avevo la pelle d'oca. Con un'altra. Con Serena!

-Quando? - gli chiesi, tanto l'interessato si era addormentato sul mio petto e avevo abbandonato l'idea di provare a spostarlo, nonostante fossi infastidita della spiacevole rivelazione.

Andrea ci pensò un po' su e poi rispose: - Mercoledì, quando avevamo l'ora buca. Dopo che avete litigato.

Annuii, cercando di trarre conclusioni, ma infine arrivai alla conclusione che non c'era nessuna conclusione, perché lui aveva fatto sesso con me - gli era piaciuto, non gli era piaciuto, non ha alcuna importanza (per lui) -, poi aveva fatto sesso con Serena, così come ce ne saranno state altre, perché la sua natura non è cambiata. Anzi, forse ha rinunciato all'accordo tra noi due perché voleva essere libero di scegliere dove infilarsi: probabilmente si stancava di penetrare sempre le stesse pareti vaginali... o forse si stancava di me, difatti mi aveva anche detto che non lo attraevo.

-Perché me lo chiedi? - la voce di Andrea mi fece riprendere.

-No, per curiosità... - non riuscivo nemmeno più a forzare un sorriso.

-Però va bene così. - affermò.

-Che cosa va bene così?

-Il fatto che si diverta e si senta desiderato... - ora sembrava immerso in pensieri a me e Giulia oscuri.

-Non ti seguo. Luca sa di essere attraente, perché dovrebbe sentirsi indesiderato?

Sospirò pesantemente. -Soffre un po' di carenze affettive.

Abbassai lentamente la testa verso Luca, beatamente accoccolato a me e d'istinto alzai una mano per accarezzargli i capelli. Tanto il giorno dopo non avrebbe ricordato niente e io sarei potuta tornare ad essere arrabbiata con lui per quello che mi aveva detto e per il semplice fatto che mi fosse intorno, ma ora era così dolce...

Socchiusi gli occhi cercando di capire. -Ma ha un fratellino che gli è sempre intorno, una madre che sicuramente gli vuole bene e un padre... beh, in effetti non so niente di suo padre, non l'ho mai visto. - riflettei.

-Appunto: non l'hai mai visto.

-Continuo a non capire, Andrea.

Lui sospirò di nuovo. -Siamo arrivati.

Guardai fuori dal finestrino e notai la casa di Luca illuminata dal lampione della strada.

Sbuffai leggermente: proprio in quel momento dovevamo arrivare!

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