La pasta era già messa nei piatti, e da essa usciva continuamente fumo. Non capii subito con cos’era condita, ma ciò non mi importava: stavo per morire di fame. Boh, era buona. C’era tipo salsiccia, peperoni e panna. Buona, ottima. Finimmo presto di mangiare, anche perché ci aspettava molto lavoro. Il lavoro più brutto toccava sempre a me. Dovevo pulire tutto il bordo piscina sotto il sole, sotto quel sole di agosto. Odiavo fare quel lavoro, però alla fine sarebbe stato bello. Perché dopo un’intensa giornata lavorativa, nel pomeriggio, tutta la famiglia si sarebbe riunita, attorno a quella grande piscina. Quindi, presi gli stracci, i prodotti per pulire e cominciai a sgrassare quel bordo piscina. Il mio lavoro finì dopo quasi mezz’ora, ed il risultato fu brillante. “Mamma!! Ho finito il lavoro!” gridai, attirando l’attenzione di mia mamma, intenta a pulire per bene a terra. Presi tutto il materiale che utilizzai per pulire a fondo la piscina e ritornai dentro, “Posso finalmente mettermi il costume e fare il bagno?” chiesi io un po’ scocciata, “Sum, mi spieghi che senso ha farsi il bagno in piscina dopo averla pulita?” chiese mia mamma fermando il lavoro che stava svolgendo, e guardandomi. “C’ha senso…” dissi io pensando a qualche scusa. Lei mi guardò come se proprio lo volesse sapere, “A-almeno adesso è pulita e non mi sporco…” dissi io ridendo sotto i baffi. Lei continuò il suo lavoro, “Ah, mamma stasera io esco…” “Di nuovo in discoteca?” disse di nuovo fermandosi e guardandomi, “N-no, stavolta devo andare da C-Carly che mi ha invitato.” “Ah, invece Niall va da Louis” disse lei riprendendo il suo lavoro. Non so fino a quando avrei retto il gioco, sarei esplosa presto. Perché non l’ho fatto prima? Perché ho già avuto esperienza una volta e sinceramente, mi è bastata. I miei cominciano a fare domande imbarazzanti, cercano in tutti i modi di far venire il ragazzo a casa, o per tenerlo sotto occhio o per fare domande di tutti i tipi. Anche se, con Louis, probabilmente, le cose sarebbero diverse, dato che lo conoscono da quando aveva tre anni. Ma non mi importava, non volevo e basta. Salii sopra, misi il costume e riscesi, entrando tranquillamente in piscina. Forse il primo momento in cui mi rilasso davvero. Era tutto così tranquillo, quando, purtroppo, mi ripassò nella mente la pattuglia sotto casa di Louis. Pensandoci bene.. cosa poteva essere successo? Era davvero un killer? Un assassino? Era un ladro? O era soltanto un cretino che alzava il volume presto la mattina, e quindi i vicini di casa avevano chiamato la polizia? Il dubbio rimaneva, e girovagava sempre più spesso nella mia mente. Uscii dall’acqua, e mi sedetti su una sdraio, per prendere un po’ di sole, quasi l’ultimo sole della giornata. Anzi è stato veramente strano che tutta la famiglia non si sia riunita fuori. Ancora mia madre puliva, mio fratello era in camera e mio padre era scomparso, come al solito. Non c’era quasi mai. Stava sempre in quel fottuto ufficio. Stesi un altro po’ lì, fino a quando non arrivò Niall, “ Ah, sei qui?” “ Mh, che c’è Niall?” chiesi io alzando gli occhiali da sole. Si sedette sulla sdraio vicino alla mia e l’avvicinò a me, “ Mamma sa che tu e Louis state insieme?” “No. E non ho minimamente intenzione di dirglielo. Andrebbe a finire male, come l’altra volta.” “Ah… già.. ricordo. E stasera, quindi? Non mi dire che tornerai a casa…” disse lui sdraiandosi, “ Sì, Niall, sì. A mezzanotte andrò a casa. Anche perché sono con la bici, ed ho un tantino paura di ritornare tardi.” “Hai ragione… Va beh…. Vado a farmi la doccia.” Disse alzandosi e andando nel bagno. Rientro anche io. Stavo per salire le scale quando, una mano afferrò il mio braccio fermandomi, “ Aspetta, Sum. Volevo parlarti.”. Era mia madre. “ Dimmi ma.” Dissi io aggrottando un po’ le ciglia, “Hai intenzione di nascondermelo ancora?” “ C-che cosa?”. Di che cosa cavolo stava parlando? “ Di te e Harry.” Oh santissima cipolla, che passava per la testa di questa donna? “ Mamma che stai dicendo?” dissi io un po’ incazzata, “ Perché non è così?” disse lei alzando un sopracciglio, “ No, mamma non è così. Non sto con Harry. L’ho solo conosciuto pochi giorni fa, non lo conosco quasi, è solo uno stupido amico di Niall.” Dissi io arrabbiandomi ancora di più, “ Non c’è bisogno che ti scaldi così tanto eh… E quindi stai con Louis?” “ Mamma non sto con nessuno. No, non sto con Louis. Adesso posso andare su a fare la doccia?” dissi io indicando il piano superiore, “ Certo, certo.”. Salii le scale ed entrai nel bagno, per poi infilarmi in doccia. Stesi più di mezz’ora. La mia solita mezz’ora lunga. Uscii attorcigliandomi la tovaglia al mio corpo, e rintanandomi nella mia stanza. Mi vestii, presi il telefono e scesi giù. “ Non ho fame.”. A quanto pare mio padre era tornato appena adesso dato che stava salutando mia madre, “ Come non mangi?!”. Guardai mia madre in modo strano, “ Non ho fame, e devo andare da Carly. Almeno così torno prima.” “Mi raccomando, mezzanotte a casa.” Disse mio padre guardando il quadrante dell’orologio. “ Certo pa!”. Uscii, presi la bici e misi le cuffie. Pedalando, pedalando, arrivai alla mia meta. Le luci di quella casa erano già accese. Posai la bici, appoggiandola al muro, ed andai a bussare. Subito dopo, mi vennero ad aprire. “ Ehi meraviglia!!” disse lui abbracciandomi forte, “ E-ehi Louis!” “ Tutto bene?” disse guardandomi negli occhi, “ Sì, certo!”. Cominciò a baciarmi, stringendomi. Il suo alito faceva puzza di alcool, e non era in gran forma. Chiuse la porta dietro la mia schiena. Cominciò a baciarmi il collo insistentemente, “ Louis ti devo parlare..” “ Mh…no… dopo…” disse continuando a baciarmi. Mi spinse leggermente al muro, facendo appoggiare completamente la mia schiena ad esso, “ Adesso.”. Non mi ascoltava. Continuava a fare quello che stava facendo il momento precedente senza fermarsi, “ Louis, porca la miseria, devo dirti una cosa importante.” “Mh.. parla…” “Cosa ci faceva la polizia a casa tua, stamattina?”. Si fermò. Mi guardò negli occhi. Era quasi terrorizzato, “Come cazzo fai a sapere che stamattina c’era la polizia a casa mia?” “Ero passata vicino casa tua per caso, e ho notato la pattuglia. Perché c’era la polizia, Louis?”. Non ebbi risposta. Ricominciò a fare il lavoro che stava facendo prima, “Porca troia, Louis, rispondimi!” esclamai un po’ incazzata. Mi guardò incazzato, dopo girò lo sguardo e poi mi riguardò, “ Non sono cazzi tuoi.” Disse con lo sguardo rabbioso, “ Louis?! Non posso fidarmi di te, se non mi racconti il perché di ciò.” Dissi io guardandolo negli occhi, “ NON SONO CAZZI TUOI, PORCA PUTTANA.” Gridò queste parole e fece rompere in mille pezzi una lampada a terra, “ NON SONO CAZZI TUOI. HAI CAPITO? EH STRONZA?” disse prendendomi per il mento e facendomi sbattere la testa al muro, “L-Louis mi stai facendo male.” La mia voce stava cominciando a tremare. Stavo cominciando ad avere paura. Mi spinse con più forza al muro, come se mi stesse scaraventando su qualcosa, e ricominciò a baciarmi, “ V-VAFFANCULO LOUIS, VOGLIO SAPERE COSA MINCHIA CI FACEVA LA POLIZIA A CASA TUA!” gridai io cercando di levarmelo da sopra. Niente da fare. Continuava a non darmi risposta, fino a quando non vidi sopra il tavolo una specie di polverina bianca. Capii tutto in un momento, “ Vaffanculo Louis! Ti droghi!”. Mi guardò negli occhi più incazzato che mai. Ero riuscita a spostarmi di qualche centimetro dal muro, quando Louis mi spinse con molta più forza facendomi sbattere la schiena, e dandomi un forte schiaffo sulla guancia. Stavo per crollare. Ero in lacrime disperate. Quando stava per levare i miei pantaloncini, “ T-ti prego Louis…r-ritorna in te…”. Stavo piangendo. Si fermò, mi guardò negli occhi e mi lasciò. “S-scusa…scusa ti prego. Scusami! Scusami, Sum! Non so che mi è preso! Scusami!” continuava a ripetere quelle parole. Lo guardai negli occhi e poi me ne scappai piangendo sbattendo la porta. Presi la bicicletta e cercai di pedalare. Non ci riuscivo. Scesi dalla bicicletta e cominciai a correre più velocemente possibile insieme alla bici. Quando mi scontrai con una persona, “ Scusi.” Disse lui, “ S-Sum?”. Era Harry. E adesso che raccontavo!? “E-ehi Harry.” “Cosa cavolo è successo?”. Mi girai verso casa di Louis, piangendo ancora più forte. “ Ti prego non dirmelo. Ti ha violentata?” “N-no…” piansi ancor di più. Lui mi abbracciò. “ Sssh, basta, basta. Vuoi che ti accompagni a casa?” “N-no, no. Torno a casa da sola… Tranquillo.” “ Sei sconvolta, Sum!” “ Sto b-bene, sto bene.” Dissi piangendo. Mi staccai da lui e ritornai il mio percorso camminando, piangendo. Non potevo credere che Louis mi stesse quasi per violentare. Non me l’aspettavo da lui. Adesso capisco tutto. Adesso capisco perché due anni fa Carly lo lasciò, perché Niall non mi raccontò mai del suo oscuro passato. Ecco perché. Ritornai a casa. Fortunatamente non c’era nessuno alzato. Se no… avrei fatto una brutta fine, sia io che Louis. Andai in camera mia, mi buttai sul letto e cominciai a piangere forte e a pensare a lui. Lui che cercava di violentarmi. Adesso avevo paura. Paura che potesse venire dove fossi io, e picchiarmi. Adesso avevo paura di lui.