Si stette in silenzio. “E’ una certa… sai com’è… dovrei anche studiare.” Dissi io guardando l’orologio attaccato alla parete. Non ebbi risposta. Fissava il tappeto sotto i suoi piedi. Mi alzai. Passai, sbattendo verso le sue gambe, uscii dal piccolo passaggio verso la porta. Presi la mia borsa, che avevo lasciato a terra. “Grazie per la birra, Tomlinson.” Dissi io aprendo la porta. Stavo uscendo quando si alzò di fretta e furia, chiudendomi la porta. “E’ arrivata la buon’ora…” dissi io lasciando cadere la borsa a terra. Era abbastanza furioso; mi prese la mano e mi trasportò insieme a lui sul divano. Si sedette, e contemporaneamente mi fece sedere sulle sue ginocchia. “Lo sai che mi sta abbastanza sul cazzo quello lì…” “E’ il padre dei tuoi fratellini.”, “Lo so, ma non ci posso fare niente se mi sta sul cazzo.” “Dovreste essere una famiglia, adesso…” “Sì, è vero. Ma non lo sopporto, sai perché? Perché cerca in tutti i modi di prendere le sembianze di mio padre. Forse lui lo fa con amore, ma ciò provoca rabbia dentro di me.” “Ma…con Mark non avevi lo stesso rapporto…” “No. Di certo lui non si metteva nelle mie faccende. Diceva sempre che ero abbastanza grande per cavarmela, e non ha mai preso il posto di mio padre. Era più un amico che un patrigno. Adesso c’è questo, che si mette anche a criticare quello che faccio e quello che voglio fare in futuro. Quando in realtà lui è nessuno. Ho cominciato a drogarmi quando c’era ancora Mark. Non mi sgridava. Mi aveva beccato lui la prima volta. Non ha detto niente a mia madre, mi ha solo detto ‘quello che fai, è a discapito tuo.’. Lo ripeteva ogni volta che mi beccava, eppure non ha mai fatto parola con mia madre. Poi è stata lei a beccarmi, è ci ha rimesso lui…” “Quindi, di tutto questo capisco che Dan ti sta sul cazzo. Ma adesso Louis, devi cercare di aver un buon rapporto con lui. Soprattutto in questo momento che è critico per tua madre, che sforna altri due gemelli. Ancora mi chiedo come fa, ma va bene.” Dissi io ridacchiando, per sdrammatizzare. Rise anche lui. “Ci proverò. Ma non si deve intromettere nei miei discorsi e nei cazzi miei perché se no gli spacco la faccia.” “Madonna santa, che Louis scontroso e arrogante…” dissi io abbracciandolo, “Come fai a sopportarmi?” “Me lo chiedo anch’io a volte…” “Sei proprio innamorata di sto cretino eh?” “Probabilmente…sì…”. Rise. “Senti, arrogante, adesso devo fare francese e inglese. Quindi mi dai una mano.” “Ma io di francese non ne capisco un tubo.” “Non servi a niente, Tomlinson?”. Mi spostò dalle sue gambe facendomi cadere a terra. “TOMLINSON!” dissi ridendo, “Se non servo a niente.” Disse facendo una faccia soddisfatta, “Avanti, dammi la mano.” “No.”. Mi alzai da sola. Presi la borsa, e ne uscii fuori i libri di francese e di inglese. Spostai la sedia, mi sedetti e posai il libri sul tavolo. “Tomlinson, tu non studi?” “Nah.” Disse lui. Quando rispondeva brevemente voleva dire che stava messaggiando. Girando lo sguardo verso lui, appunto stava messaggiando, “Vuoi perdere anche questo anno?” dissi io cominciando a studiare, “Non ti preoccupare.” “Non sposo mica un analfabeta eh.” “AH,AH,AH spiritosa davvero tanto.”. Ridacchiai. Non erano tanti gli esercizi di francese e neanche quelli di inglese. Mi girai felice verso Louis, chiudendo il libro di francese. Stavo per dirgli che avevo finito tutto prima delle cinque, ma stava dormendo. Con la bocca aperta, e russava leggermente. Un rumore, quasi piacevole. Mi alzai dalla sedia mi avviai verso lui. Sorrisi, gli baciai la fronte. Stavo per andare a raccogliere i miei libri, quando mi sentii presa da una forza e catapultata sul divano, “Lo so che non sono le cinque…” disse avvicinandosi molto di più a me, guardandomi negli occhi, “Ah, ma allora sei sveglio Tomlinson…” dissi io ridacchiando. Annuì poi cominciò a darmi baci giocosi sul collo. Risi, ma poi le mie risa furono fermate da un suo bacio dolce e caloroso. Lo strinsi. Il suo corpo aderiva al mio. “Tomlinson ti amo.” Gli bisbigliai all’orecchio, “Anche io Horan…” disse dandomi un altro bacio appassionante. Rimanemmo avvinghiati sul divano per 20 minuti. Poi mi accompagnò a casa…
SPAZIO AUTRICE
Saaalvee genteee! Come va? Appoostooo? Volevo solo scusarmi se questo capitolo è molto corto, ma non ho molta ispirazione. Anche perché ho questa scuola che mi rovina, poi mi stavo dedicando di più alla nuova FF. Comunque, mi fa piacere che una di voi (Xoxoooooo) tradurrà la mia storia in rumeno. (comunque, anche se non ve ne frega niente, ricordavate quando vi ho detto che avevo il compito in classe? Beh, c'ho preso 10. HAHAH.) A domani eh. Vi amo ♥ :D