, “ Paraculo… stronzo… ormai sono un tutto fare.” Scoppiai a ridere a quelle parole. Lui mi fissava male, “ Ok.. mi calmo..” Dissi io sospirando. Mi strinse le cosce, facendomi stare un po’ di più sopra di lui. “ A che ora viene tuo fratello?” disse baciandomi di continuo il collo. “ Mh… non lo so…mh… aspetta, forse mi ha mandato qualche messaggio…” Dissi alzandomi e tirandolo con me. “Il telefono è giù.” Dissi io scendendo le scale, “ Mh.. come sei sexy…” “ Lou, la vuoi finire?” “ Sì, scusa, faccio il serio adesso.” Disse abbracciandomi da dietro. Presi il telefono e vidi il messaggio “ Sto per tornare. Fai scomparire Louis. xx” Scoppiai a ridere. Come cazzo sapeva che era con me? “Uhm… sta arrivando. Meglio che ti vesti e…” “ E ci vediamo dopo… ho capito.” Disse lui un po’ scocciato. Mi buttai su di lui baciandolo. Non volevo che pensasse quello che non doveva pensare. “ Vorrei averti sempre con me, cucciolo.” , “ Ti amo.” Disse lui sorridendo, “ Anche io.” “ REEEGAA MOVETEVEEE!” Era Niall, che gridava fuori dal portone. Ma come fa sto ragazzo a fare il cretino, sempre? Come? “ Vado a vestirmi…” disse lui baciandomi la guancia e salendo. Aprii il portone e feci entrare Niall, “ Avete finito?!” “ Oh…Non abbiamo fatto niente di male, James.” “ Va bene, comunque ho preso due tele. Una per te una per me… per il disegno di arte… Erano in offerta!” Disse lui, facendo entrare due tele in casa, “ Oh, hai fatto bene.” “ Ciao James!” Ecco, scese lui vestito… con i vestiti di Niall, con in mano i suoi vestiti bagnati, “ Ma ogni volta sentite caldo, da bagnarvi?” disse Niall guardando i vestiti, “S-sì… Adesso vado. Ciao amore.” Disse baciandomi, “ Ciao James!” Disse e poi uscì. “Vado a vestirmi James. Ah… James, che ore sono?” “ Le quattro.” Disse lui guardando l’orologio, “ Cazzo, a che ora mi sono svegliata?” “ Erano l’una…” disse lui guardandomi, “ Oh mio dio… Wow! Comunque vado a vestirmi.” Dissi salendo le scale e infilandomi in camera. Mi vestii e poi mi buttai sul letto con le cuffie a palla. Pensai a che cosa potevo fare in quell’arco di tempo. Dalle 16:30 alle 21:00. Presi il telefono. Cominciai a vedere le foto. Sfogliando foto dopo foto, arrivai a quella di Louis mentre dormiva. Era stupendo. Mi scappò un sorriso quando lo vidi. Stesi mezz’ora con quella foto davanti, pensando a lui. Quando un illuminazione mi colpì alla mente. “Il più bel ricordo dell’estate.” Pensai fra me e me. Mi alzai dal letto, levando le cuffie di botto e spegnendo la musica. Scesi le scale a quattro a quattro e presi la tela, “ Serve a me!” Dissi risalendo. Non diedi nemmeno il tempo di rispondere a mio fratello che salì sopra e posai la tela sulla scrivania, sgombrando tutto quello che vi era sopra. Solo io, la tela e il mio telefono. Presi i colori, l’acqua e una cosa dove spremere i cubetti per far uscire i colori. Bagnai il pennello nell’acqua e poi nei colori già spremuti. Cominciai a dare vita a quella tela bianca. Sì, il ricordo più bello dell’estate era lui. A poco a poco prese vita il suo viso, poco dopo il suo corpo, e le lenzuola. Non ero soddisfatta di ciò che avevo fatto. Continuai a disegnare. Disegnare delle ali, come se fosse un angelo. Il mio angelo. Oh, adesso sì che era perfetto. Guardai quel quadro da lontano, come per dare un’ inquadratura diversa. I colori erano già consumati su quel pezzo di plastica che trovai in un cassetto, l’acqua era ormai colorata, e i cubetti dei colori erano già tutti spremuti e finiti. Soddisfatta del lavoro, lo lasciai ad asciugare sulla scrivania. Mi girai verso la finestra, notai che il sole era già tramontato, c’era buio. Guardai l’orario erano già le otto. Cavolo. Dovevo: vestirmi, truccarmi, farmi i capelli, e mangiare qualcosa in una sola ora. Non c’è l’avrei mai fatta. Si sa, le ragazze fanno sempre tardi quando devono uscire, ed io ero una di loro. Ok, organizziamoci. Scesi giù, mio fratello guardava la tv. Dovevo fare in fretta. Una fetta di pollo impanata mi avrebbe sfamato per tutta la serata. “ James, ho bisogno di mangiare.” “ Oh mio Dio. Te ne sei accorta anche tu che hai bisogno di mangiare!? Oh mio Dio!!”. Lo odiavo quando diceva così. Diceva sempre che ero troppo magra, che non mangiavo mai, eccetera eccetera.. Anche se sapeva benissimo che quando avevo fame potevo sbranarmi un bue intero. “ Non è questo cretino. E’ che devo uscire con Lou e sono in ritardo.” “ Cosa vuoi che ti preparo?” disse lui alzandosi, “ Oh, niente, mi faccio una fetta di pollo. Tranquillo.” Dissi io avvicinandomi alla cucina, “ Va bene. L’importante è che non dai fuoco alla cucina.” “ AH,AH,AH non ti preoccupare cretino.” Dissi io prendendo una fetta di pollo e mettendola nella padella. Olio e tutto quello che serve per fare una buona fetta di pollo. Pochi minuti dopo era già pronta. La misi in un piatto e cominciai a mangiarla, alternando la carne con bocconi di pane. Finii la carne, ripulii il piatto e salii le scale. Aprii l’armadio e cercai un vestito per l’occasione. Il primo che mi venne agli occhi fu uno panna con delle frange strane nella gonna con alla vita una specie di cintura nera. Le mie scarpe alte nere e gli orecchini con le piume nere. Misi tutto, feci fatica a chiudere la cerniera dell’abito, ma ci riuscii. Misi le scarpe e mi precipitai in bagno. Niente boccoli. Stasera piastra. Cominciai a farla e poco dopo ero liscia completamente. Misi un po’ di eyeliner e scesi le scale. Mio fratello ero sparito. Guardai l’orologio attaccato alla parete: 21:00. Anche lui ritardatario. Oh, no. Suonarono al campanello ed io mi precipitai ad aprire gridando a mio fratello che non sapevo a che ora sarei tornata. “ Ehi bellissima.” “Ciao amore!” Dissi io abbracciandolo, “ Oh mio dio sei bellissima.” Disse guardandomi per bene, “ Oh…non cominciare.” “ No, comincio eccome. Sei bellissima. No, di più. Stupenda.” “ Ok, basta non esco più con te.” dissi io girandomi e mettendo un piede dentro casa, “ No. Va bene, mi sto zitto.” Disse lui abbracciandomi da dietro, “Oh, dammi il tempo di chiudere la porta.”. Mi lasciò e chiusi la porta. Poi mi girai verso di lui, e notai che mi stava guardando fare. “ Lou?” “Eh?! Sì, andiamo.” Disse avvicinandomi a sé, mettendomi un braccio attorno alla mia schiena. Stavamo passando il vialetto quando una voce attirò la mia attenzione, “HORAN! HORAN!” Mi girai verso la parte sinistra di casa mia e vidi lei. “ SMITH!!!” dissi sorridendo, “ Porca la miseria da quanto tempo!” Mi avvicinai da lei, lasciando Louis da solo in mezzo il vialetto. L’abbracciai, “ Ma sei tornata?” “Nah, solo per le vacanze. Dato che i miei non possono vivere senza di me.” Disse lei dandosi arie, “ Oh, se è per questo neanche io posso vivere senza te, Kevina.” Scoppiò a ridere ricordando quel giorno sedute sui gradini di casa sua, quando ci stavamo dicendo delle confidenze. Lei mi aveva detto che le piaceva un tipo che si chiamava Kevin, e io le avevo detto che mi piaceva uno di nome Louis. “ Luigina, io non posso vivere senza te.” disse lei abbracciandomi, “Ho visto che però tu ci sei riuscita eh!” disse sussurrando al mio orecchio, “ AHAHAH Devo raccontarti tante cose, Kevina!” “Non vedo l’ora, Luigina!” Disse lei facendomi l’occhiolino, “ Adesso vado, domani ci vediamo e ti racconto tutto! Anche te mi devi raccontare mi sa eh!” “ Ma certo, devo raccontarti un casino di cose che sono successe in America!” disse lei sorridendo, “ Comunque buona serata, Luigina.” “ Grazie, anche a te, Kevina!” Sorrisi e tornai da Louis, mettendo un braccio attorno alla sua schiena, “ Luigina? Kevina? Ma di che problemi soffrite?” “ Oh… non capisci, perché sei un maschiaccio.” Dissi io stringendolo , “ Ah, beh… allora scusa eh! Siete mejo voi!”