At school

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Erano le sei quando la sveglia suonò. La sveglia del telefono. La feci smettere quasi subito. Louis ancora dormiva. Dormiva con la sua faccia da angelo, il ciuffo che gli andava davanti gli occhi. Gliela spostai, poi sorrisi. Uscii da quel letto caldo e mi diressi verso il bagno dove mi levai la sua roba e mi misi la roba mia della sera precedente. Mi lavai la faccia e asciugandomela notai il meraviglioso anello, e sorrisi al ricordo della sera precedente. Mi diressi verso la cucina, trovai un foglio di carta dove scrissi “Buongiorno tesoro! xx Sono andata via presto. Ci vediamo dopo xx. PS: ci vediamo all’altare! Ciaaauuu”. Poi, con le cuffie nelle orecchie tornai a casa con il sole sorgente. Avevo le chiavi di casa così entrai in casa senza fare il minimo rumore. Ma era stato inutile. Erano già tutti svegli, “Buongiorno!” dissi io posando le chiavi nel portacenere, “Buongiorno signorina.” Disse mio padre guardandomi, “Vado a prepararmi per andare a scuola” dissi io salendo le scale. Arrivai in camera mi cambiai, preparai tutto poi scesi con lo zaino in spalla. Per un momento scordai che prima o poi avrei dovuto dire ai miei che il mio ragazzo mi aveva chiesto di sposarlo. Uscii tutta felice insieme a mio fratello, incamminandoci verso la scuola, “Hai dormito da Louis?” “Sì, sì.” “Avete festeggiato il tuo compleanno una settimana prima?” disse lui ridendo, “Cretino! No. Mi ha solo chiesto una cosa.” Dissi io sorridendo, “E per chiederti una cosa ti ha fatto cenare da lui e addirittura dormire a casa sua?” “Era una cosa importante, cretino.” “Mh… e che ti ha chiesto lo posso sapere?” “Nu.” Dissi io ridendo prima di entrare nel cancello della scuola. Entrai dentro l’edificio dirigendomi verso il mio armadietto sorridendo. Era occupato da Carly che mi aspettava appoggiato ad esso, “Ehi Carly!” “Buongiorno Sum.” era seria e mi guardava con le braccia incrociate, “Che c’è?” “No, niente.” Disse lei spostandosi dall’armadietto facendomi spazio. Lo aprii e presi tutto ciò che mi serviva, quando ad un tratto Carly mi bloccò la mano sbattendola all’armadietto, “AJA!! Così mi fai male!” “Cos’è questo eh?” “Un anello, non vedi?” dissi io chiudendo gli occhi per il dolore, “Mi devi raccontare niente?” “Se mi lasci la mano ti spiego.” Dissi supplicandola. Me la lasciò, “Allora…Louis…” “Louis… continua..” “Louis… mi ha chiesto di sposarlo.”. Si mise a gridare restando immobile davanti a me. Le tappai quasi subito la bocca. “Zitta!!!” “Aspetta un momento. Ma tu sei minorenne.” “Tra una settimana non più e comunque… stai zitta perché lo sai solo tu oltre me e lui..” “Mi sembra anche ovvio che voi due lo sapevate…” disse lei facendo una faccia soddisfatta. Chiusi l’armadietto, “Uh guarda c’è il futuro sposo!” disse lei indicandolo. Mi girai guardandola male, “C-cioè… Louis...”. Lo guardai, lui mi ricambiò lo sguardo, poi suonò la campana ed entrammo nelle classi. A prima ora avevamo arte. E quella rincoglionita della prof di arte. Arrivò il classe con tutto il suo fascino da anziana di 60 anni e si sedette nella sedia. Disse l’appello, poco dopo bussarono alla porta. Stavo vedendo il mio disegno, lo stavo aggiustando quando alzai lo sguardo. C’erano Louis, e i suoi compagni con le sedie, “Quindi per quest’ora dovete stare qui?” “Sì.” Disse lui sorridendo, “Ma chi è che manca, Tomlinson?” “ La professoressa di matematica, Black.”, “Ah… mi raccomando non fate casino eh.”. Alzai la mano, dovevo andare da lei a farle vedere il mio disegno, “Dimmi, Sum.” “Le devo far vedere il mi disegno.” “Ah.. sì.. a proposito di disegni. Devo complimentarmi con Sum e Louis per aver fatto i migliori disegno in tutto l’istituto. Mi sono piaciuti davvero tanti. Perché vicini si contrastavano. Infatti quello di Louis rappresentava forse una ragazza simbolo del male, e del diavolo, per com’era disegnata, mentre Sum aveva disegnato un angelo. Forse un ragazzo. Complimenti, erano davvero belli. Adesso vediamo questo.”. Cominciò a trovare i difetti a quel disegno in un batter d’occhio. “Tutto sommato però Sum non è male eh!” “Ok, sistemo le cose che mi ha detto lei e… lo finisco.” “Brava.”. Mi sedetti sorridendo. Carly e Louis erano messi che parlavano quando diedi una gomitata a Carly. “Cosa cazzo vuoi?” bisbigliò lei incazzata, “I tuoi modi raffinati sono davvero belli. Sssh. Fate silenzio o vi becca la prof e fa casino.” “Madonna quanto sei perfezionista, Sum.”. Odiavo quando faceva così, era antipatica. Finii il mio disegno, mentre lei ancora doveva iniziarlo. Suonò la prima ora. Ma i ragazzi dell’altra classe non si mossero dalla loro posizione, “Ma voi non andate?” “No, abbiamo due ore di matematica, e ci hanno detto di restare qui.” “Mh… capito.”. Nel cambio dell’ora si alzavano quasi tutti dal proprio banco, così mi trovai le mie peggior nemiche davanti il mio banco, cosa che non succedeva da anni. Pensavo che la lezione gli fosse bastata. “Bello l’anellino.” “Sì, grazie.” “Chi è che te l’ha regalato?” “Il mio cane, adesso aria!” dissi io, “Seriamente, sfigata.” “T’ho già detto di smammare.” “ AHHAHA Sicuramente glielo avrà regalato uno sfigato come lei no?” “E invece no…” disse Louis avvicinandosi a me e abbracciandomi da dietro dandomi una bacio sul collo. “Adesso che sapete quello che volevate sapere, potete andare?”. Rimasero un po’ titubanti e ritornarono al loro banco. Sapevo perfettamente che ad una delle due piaceva Louis da morire. “Apposto?” “Mh, mh.” Dissi io girandomi verso lui e sorridendogli. Mi baciò la fronte sorridendo. Poco dopo entrò quella di francese, “Bonjour!” “Bounjour!” rispondemmo noi a coro, “Asseyez-vous!” ci sedemmo e cominciammo la lezione. Non è che amavo tantissimo il francese, ma mi impegnavo a farlo. La lezione finì in fretta e così passammo al break di 20 minuti, cioè alla ricreazione. Uscii dalla classe e andai all’entrata dove vi erano i distributori di merendine. Infilai la monetina e presi uno snack. Mi girai verso l’entrata, e chi vedo? Harry. All’inizio rimasi titubante. Non ricordavo se lui aveva completato gli studi, o no. Ma a quanto pare no. Era con tutta la sua classe, penso. “Sum!!” ecco che mi vide, “Ciao Haazz!” dissi io sorridendo e andandogli incontro. “Che ci fai qui?” chiesi io, “Sono con la mia classe, non lo so… ma c’è qualcosa che dobbiamo vedere. A quanto pare c’è uno spettacolo.” Adesso ricordo. C’era lo spettacolo delle seconde, “Sì, sì. Allora siete diretti verso l’aula magna?” “Sì, sì. Tu partecipi anche?” “Penso di fare la spettatrice, se non rimango in classe. Perché sinceramente mi annoia. Sono cose stupide.” “La tua positività mi entusiasma tanto.” Disse lui ridendo, “E’ così.” Dissi io sorridendo, “HHAHA Ci vediamo dopo allora!” “A dopo!” Lo salutai e tornai in classe. I ragazzi dell’altra classe erano spariti, pochi erano in classe. Ancora la campana non era suonata così mi sedetti sopra il banco a finire il mio snack. “Stai davvero con Louis?” “Sì. Quell’abbraccio?! Non l’hai visto?” “Potrebbe essere che siccome siete amici… ti ha protetta.” “HAHAH No.. HAHAHA” “All’uscita, bacialo davanti a noi due. Così avremo la verità” “Potrei farlo anche ora, mille volte, ma mi trattengo.” Dissi io sorridendo, “Sì… certo.. certo…” “Ah! Una cosa Caroline.” “Sì?!” “Quei baffetti… sarebbe meglio toglierli se vuoi fare colpo su Louis.” dissi io prima che suonasse la campana. Risi e poi andai a buttare la carte dello snack per poi tornare al mio banco. “Pesante questa sorella.” Disse Carly ridendo. Ritornammo alla nostra lezione. Poi l’ultima l’ora la dedicammo a questo piccolo teatrino fatto dalle seconde. Era il solito stupido spettacolo… Dove cantavano e ballavano soltanto. C’era tanto casino per niente. Appena finito lo spettacolo ci diremmo verso fuori. Io e Louis eravamo mano per mano, “Vieni a mangiare a casa mia?” Chiesi io, “No…che i tuoi pensano male già di ieri sera..” disse lui ridendo, “Oh… no…” dissi io ridacchiando, “Wraa ma allora è vero che siete tornati insieme!” esclamò Harry, “Eh già eh!” “Mi fa piacere!” disse sorridendo sforzatamente, “Va beh.. io vado! Alla prossima!” continuò, poi se ne andò. Mi fermai e fermai contemporaneamente Louis baciandolo. Ero davanti loro due. Sapevo che non dovevo abbassarmi ai loro livelli, ma mi avrebbero scocciato per tutto l’anno ed io non volevo. “E questo?” disse lui dopo il bacio, “Niente. Ne avevo voglia.” Dissi sorridendo, “Allora? Dicevamo?” continuai io sorridendo alle due ragazze. Era come una vendica per tutto quello che mi avevano fatto passare gli anni precedenti. 

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