“Uffa…” dissi io chiudendo la porta, “Tornerà il prossimo anno..” “Già mi manca…” dissi io sedendomi sulla sedia, “Mh… Comunque stasera ragazzi che cosa volete preparato?”, “Una fetta di pollo, con patatine fritte, ketchup, maionese e un po’ di insalata…” dissi io appoggiando la testa al tavolo, “Qualcos’altro, regina?”, “Sì.” “Mi dica pure.” “ Come frutta... vorrei una mela… già sbucciata se è possibile..”, “Mi metto all’opera allora.”. Tutti risero. Io ero seria però. Finimmo le crepes e si fece ora di cena. Mia madre realizzò il mio desiderio, della fetta di pollo con le patatine fritte. Poi dopo cena, mio fratello accompagnò Carly a casa mentre io e Louis salimmo in camera mia. “Rimani a dormire qui?” “No… che poi pensano male i tuoi…” disse lui ridendo, buttandosi a peso sul letto, “Ma uffa…” dissi io avvicinandomi al letto. Mi tirò su di lui, ed io buttai un leggero grido. “AHAHAHHA Scusa.. AAHHA” “Stupido!” dissi io dandogli un pugno sul petto, “Ajaa…”, “Dai…resti?” “No… piccola… davvero… Ci vediamo domani a scuola no?” “Va bene…” “A proposito che ore sono che poi domani mattina non riesco ad alzarmi?” “Sono le 10:30.” Dissi io mettendo il broncio, “Vado piccola…” disse alzandosi e facendo alzare anche a me. “ Su, dai accompagnami fuori.” Disse lui sorridendo, “ Va bene…”dissi io triste. Lo accompagnai fuori. “Ci vediamo domani…” dissi io sorridendo, “Certo.”. Gli diedi un bacio dolce, “ Ti amo piccola.” “Anche io, Lou.” dissi prima che mi baciasse. Dopo mi baciò la guancia e andò via.
Sveglia alle 6 e poi via a scuola. Arrivata cercai Louis. All’armadietto non c’era. Con i suoi amici non c’era. Chiesi a Carly se lo aveva visto. Niente. L’amichetta, neanche. Gli mandai due messaggi prima di iniziare la lezione. Senza risposta. Suonò la campana indicando che era l’ora di entrare in classe. Dopo le ore noiosissime di matematica, storia e geografia finalmente uscii. Con un solo pensiero in mente. All’uscita non c’era. Non era venuto a scuola. “James. Hai visto Louis?” “No…Sinceramente non è venuto a scuola…” “Vado a casa sua… Forse sta male..” “ Va bene. Torni di pomeriggio?” “Sì, sì.”. Così mi incamminai verso casa di Louis sperando che non gli fosse successo niente. Arrivai davanti la sua porta. Era la prima volta che pregavo davvero. La porta non era chiusa. Una cosa mi salì in gola. Era socchiusa. L’aprii leggermente chiudendo gli occhi. Quando li aprì vidi una scena orribile. Cominciai a tremare e a piangere fortissimo. Louis in mezzo ad una pozza di sangue. Con un coltello infilzato nel cuore. Corsi da lui piangendo. Lo abbracciai. Mi sporcai del suo sangue. Non stavo capendo più niente. Mi sentivo svenire. Lo scuotevo, dovevo riuscire a farlo resuscitare. Mi sentivo in colpa. Era colpa mia se era morto. Se la sera prima avessi insistito non sarebbe morto. Non sapevo né chi era stato a fare ciò né il perché. Sapevo solo che il mio cuore era spezzato. Stavo morendo dentro. Mentre che lo scuotevo, dalla sua tasca dei suoi jeans, uscii un pezzo di carta e una scatola rossa. Il pezzo di carta si sporcò di sangue, ma riuscii a recuperarlo quasi subito. Aprii la scatola. Era un anello bellissimo. Aprii il pezzo di carta ripiegato, era la sua scrittura:
“Cara Sum,
oddio, odio questo modo di iniziare una lettera, ma spero di non essere molto noioso e di essere diretto. Non voglio raccontarti tutto quello che è successo fra di noi, anche perché lo sai perfettamente e non ho voglia di ricordarlo. Voglio solo dirti che ti amo da morire, che è grazie a te se sto andando avanti. Se riesco a sorridere ogni mio giorno. Adesso starai in classe, a leggere questa lettera. Beh, per ora può essere solo una lettera. Dopo ci sarà qualcos’altro. Ho deciso che è il momento di dichiararci al mondo. E’ il momento che tu diventi mia, ed io tuo. Così ho deciso di regalarti un anello. Non voglio sembrare tipo un vecchio, voglio solo sentirti mia. Così poi ti presenterò alla mia famiglia, non più come “ la sorellina di Horan”, ma “ la mia ragazza”. Che passo eh… E dire che eravamo solo amici e adesso io ti amo più della mia vita. Basta, non voglio annoiarti come ho già detto… E niente… Ti amo. Ci vediamo dopo… Louis xx”
Presi l’anello e lo misi al dito, mentre piangevo. Presi il telefono, chiamai la polizia. Poco dopo vi erano attorno al suo corpo, oltre alla polizia, la sua famiglia, la mia famiglia. I nostri amici. Ero seduta sulla sedia a guardarlo. Lì. Immobile. Pieno di sangue. Con gli occhi chiusi. Con un leggero sorriso in viso. Proprio come quella mattina, quella meravigliosa mattina di luglio. “Addio Louis, ti ho amato, ti amo e ti amerò per tutta la vita.”.
50 anni dopo
“Ragazze, ma la mamma quando viene?” “Boh… forse stasera…” “Nonna, nonna!”, “Dimmi Caroline!” “Cos’è questo?”. Ero con le mie due nipoti, di 15 e 16. Caroline e Louise. “Dove lo hai trovato Caroline?” “Nel tuo armadio.”. Era la mia scatola. La scatola dei miei ricordi. “ E ho trovato le foto di questo ragazzo. Era il nonno?”. No… Era… “Questo è Louis.”, “Chi?” domandò Louise, “Louis il mio…il mio ragazzo di allora…” dissi guardando quella foto. Quella foto ormai malconcia, dopo tutto quello che ha passato. “Chi è?” “Volete sapere la storia di questo magnifico ragazzo?” “Sì.”. Si sedettero nel divano vicino me. “Era il migliore amico di zio Niall. Era un ragazzo bellissimo. Aveva degli occhi, che tutti invidiavano. Gli occhi di cui mi innamorai. Avevo 17 anni lui 19. Mi ero innamorata pazzamente di lui. Così dopo varie storie ci fidanzammo. Era il ragazzo perfetto. Il ragazzo che ho amato di più in tutta la mia vita.” “Più di nonno Harry?” “Più di nonno Harry.” “E che fine ha fatto?” “Un giorno scoprii che faceva uso di stupefacenti, così ci allontanammo, ed io mi fidanzai con nonno. Però avevo la testa sempre a lui. Lo amavo davvero tanto. Poi le cose con nonno andarono a finire male. Ed io mi rimisi con Louis. Con lui avevo fatto l’amore. Era la mia vita. Dopo qualche giorno che ci eravamo rimessi insieme, lui morì. Ucciso.” “E… questo?” disse Caroline uscendo dalla scatola, la scatolina con l’anello, e la lettera, “Li ho trovati nella sua tasca, quando era morto. La lettera infatti è sporca di sangue. Il suo.” “Hai mai scoperto chi lo ha ucciso?” “No…” “ E… Pensi ancora a lui?” “Ogni giorno.” Dissi io asciugandomi la lacrima che correva lungo la mia guancia. “E questi eravate voi due?” disse Louise prendendo una vecchia foto, “Sì. Siamo io e lui.” “ Lo ami ancora?” “Non ho mai smesso di amarlo. E mai lo farò.”…
THE END
SPAZIO AUTRICE
OMGGG!! HAHAHA E' finita questa benedittissima fan fiction che mi ha fatto penare quasi tre mesi. HHAHAH No, dai, mi sono divertita tanto a scriverla. Soprattutto grazie a voi, che ci siete sempre stati. E... allora... Ve l'aspettavate che finiva così? Che lui moriva? Io penso di no... HAHAH V'ho preso alla sprovvista. AHAHAH Forse vi ho deluso, comunque spero vi sia piaciuta. Nell'ultima parte, quando lui moriva, mentre che la scrivevo ho pianto davvero. Pensavo a Louis che moriva davvero ( facciamo corna) HAHAHAHA. Boh, adesso potete bombardare i commenti. Potete farmi domande di ogni genere, potete tranquillamente insultarmi ( non m'offendo tranquilli), potete dirmi la vostra. E... vi avviso già da ora. Questa storia è finita, questo è vero. Ma non vuol dire che sparirò. ehehehehehe. ASSOLUTAMENTE NO. Ho già in mente un'altra storia. ( lo so, sono instancabile). Ma fino a... possiamo dire aprile posso scrivere e dare libero sfogo alla mia fantasia, poi non più. Perché ho gli esami :O. Quindi tra due o tre giorni metterò una nuova storia, che però non è il sequel di questa. Sarà una storia completamente diversa da questa, o in parte, che ho nel mio archivio da un bel po' di tempo, e che non ho mai avuto il coraggio di pubblicarla. Quindi, se tra qualche giorno la metto, voi me la bombardate come questa? O... almeno quasi? Vi chiedo troppo? *facciadaangelo* HAHAHAHA Va bene, quindi, commentate, commentate e commentate, così non mi annoio. Risponderò singolarmente ad ognuno di voi. Vi amo tanto, cari lettori. Ci vediamo tra qualche giorno ( pochissimi giorni eh, solo il tempo di riprendermi da questa), con una nuova FF. Mancherete ♥ HAHAH -Ile
