Restammo al Lago fino al sorgere del sole, vedere l'alba è uno dei miei momenti preferiti...
Per Andy non era lo stesso, rovinandomi il momento. Scese dall'auto appena sveglio e si mise a svuotare la sua viscica dando le spalle a me ed Austin, che scoppiò a ridere per la mia espressione di disgusto.-"Ehi troglodita... Potresti andare a farla su un altro povero cespuglio lontano da noi?" Domandò Cooper affacciandosi dal finestrino dell'auto per farsi sentire meglio.
-"Cooper, pensa ad mareggiare e lasciami pisciare in santa pace!" Ribattè Andy facendo il simbolo della pace con la mano.
Era inevitabile non ridere... creava una sorta di unione in tutti noi.
Dovevamo tornare ognuno nelle rispettive case, anche se io non ero particolarmente entusiastia.
Dovevo ancora avvisare mia madre che sarei andata in California con i miei amici, e speravo mi avrebbe dato il consenso...
Arrivammo a casa di Austin e ci salutammo tutti...-"Dove pensi di andare?" Domandò una voce calda fermandomi per un polso facendomi voltare dandomi il colpo di frusta.
-"Devo andare a casa, lo sai bene." Risposi a venti centimentri dalla sua faccia.
-"Ci parlo io con tua madre le diciamo che la tua macchina ha avuto un guasto ed io l'ho riparata." Aggiunse con un sorriso malizioso portandomi col le spalle con la mia auto.
Era un'ottima scusa, anche se Austin non capiva una cippa di meccanica, ma questo mia madre non lo sapeva, quindi è irrilevante.
Austin continuava a tentarmi, guardandomi fissa negli occhi con il suo sguardo furbo, sapeva perfettamente come farmi cedere, mi spostò i capelli dietro l'orecchio cercando di essere il più delicato possibile. Avvicinandosi alle mie labbra.
-"Okay... Mi hai convinta." Dissi staccandomi dalle sue labbra "Ma non posso fermarmi molto." Aggiunse mentre ci incamminammo all'entrata.
I Gallagher erano a lavoro... Così avevamo la casa tutta per noi. Si diresse subito in cucina a carcare qualcosa di sostanzioso da mangiare.
-"Come fai a mangiare un panino con il prosciutto e i pomodori a quest'ora?" Domandai nauseata vedendo come stava riempiendo il panino. Erano appena le sette.
-"Ho fame. Non considero patatine e mashmellow una cena." Disse con un sorriso soddisfatto appena addentò il panino "Né vuoi un morso?" Domandò avvinando il panino al mio naso con uno sguardo malizioso.
-"Preferisco di no. Devo andare in bagno urgentemente." Dissi baciandolo sulla guancia mentre mi indirizzò il bagno, anche se sapevo già dove si trovasse.
A differenza sua e degli altri ragazzi, io non avevo intenzione di fare la pipì accovacciandomi dietro un cespuglio. Così arrivai allo stremo, approfittando del bagno del mio ragazzo.
-"Miss. K. L'urina, è desiderata in ufficio." Sentì Austin bussare alla porta che faceva l'idiota...
Avevo perso del tempo per darmi una sciacquata veloce.
Quando aprì la porta vidi Austin era a torso nudo in mutande, e due asciugamani nella mano destra.-"Dovo fare la doccia!" Esclamò con un sorriso soddisfatto vedendomi fissare il suo corpo.
-"Io cosa dovrei fare nel frattempo?" Domandai tornando in me più confusa di prima.
-"Tu potresti aiutarmi a lavare la schiena." Disse entrando in bagno lanciando gli asciugamani sul porta oggetti per bloccarmi e baciarmi.
In pochi secondi quel bacio diventò sempre più coinvolgente, mi sfilò la t-shirt infilando le sue mani muscolose nel mio pantalone per tastare il mio fondo schiena... facendo cadere a terra ogni cosa che ci intralciasse nei piedi... mi tolse i pantaloni continuando a baciarmi il collo, ero seduta sul water, poi mi slacciò il reggiseno sfilandomi gli slip subito dopo...
Finalmente entrammo in doccia nudi come vermi...Era una doccia abbastanza larga.
Tra un'insaponata a vicenda eravamo perfettamente incastrati l'uno con l'altro. Sentire i suo baci sulla mia pelle bagnata, avere le sue mani su di me mi rendeva felice, facendomi sentire appagata.
Quando usciamo dalla doccia non riuscivamo a smettere di ridere è baciarci, era stato un ottimo sesso, viste le circostanze scomode della doccia.-"Tu sei matto!" Esclamai coprendomi con un asciugamano per andare in camera sua.
-"Non è colpa mia se scateni la bestia che è in me!" Disse prendendomi in giro.
Una volta arrivati in camera sua mi avvicinai a lui abbracciandolo, alzandomi sulle punte per arrivare a sussurrare al suo orecchio... "Se sta notte non ci fossero stati i ragazzi tra i piedi, ti avrei fatto ricordato una serata fantastica." Aggiunsi lasciandogli dei piccoli baci asciutti sul collo scendendo lentamente alla mia altezza naturale arrivando ai suoi pettorali ben definiti definiti.
La sua reazione mi fece scoppiare a ridere... diventando stranamente silenzioso continuando a guardarmi con uno sguardo da pesce lesso...
-"Tu vuoi farmi morire, vero?" Disse portandosi le mani sui fianchi per poi sedersi sul letto con uno sguardo perso nel nella "Se me lo avessi detto, sarei partito subito con la macchina e ti avrei fatta mia." Disse alzando lo sguardo, porgendomi la mano per farmi sedere sulle sue gambe.
-"Io sono già tua!" Esclamai baciandolo portando spontaneamente le braccia dietro al suo collo.
In un secondo mi ritrovai sdraiata sul letto con la pressione del corpo di Austin sul mio, intento a baciarmi e accarezzandomi il fianco sinistro mentre con l'altra mano mi teneva le mani bloccate sulla testa. Sentì la crescita del suo amichetto... Scoppiando a ridere...
-"Austin! Ancora?" Domandai cercando di essere seria, ma inutilmente.
-"È colpa tua..." Disse con un sorriso a trentadue denti tuffandosi a capofitto sul mio corpo.
Iniziò ad accarezzarmi la coscia, aprendo l'asciugamano dal basso.
Soffermandosi nell'aria della selva oscura, ormai disboscata da tempo. Decidendo di trasferirci i suoi caldi bacia. Non era la prima volta che lo faceva, ma era migliore dall'ultima volta. Usava la sua lingua più nel modo giusto, aiutando le sue dita ad ottenere qualcosa di buono... lo fermai, non era abbastanza... lo feci salire... mi baciò sulla vita raggiungendo lentamente le mie labbra, guardandomi negli occhi e capì cosa fare, infilando finalmente la sua essenza dentro di me. Da li in poi fu fantastico, sapeva cosa stesse facendo, facendomi arrivare con lui urlando il suo nome.-"Wow!" Esclami senza fiato.
-"Ho liberato la bestia!" Esclamò ridendo lasciando sottintendere a cosa si riferisse.
Che cretino... Deve fare l'idiota in ogni occasione, ma è per questo che lo amo.
Restammo nel letto per un pò rivivendo la nottata passata insieme. Prima di andarmene mi fece portare la sua t-shirt pulita degli AC-DC, che avevo messo per gironzolare in casa sua.Come promesso mi seguì con la macchina fino a casa mia, con l'intento di parlare con mia madre.
Ma a casa non c'era nessuno.
Austin si ostinò nel volersi fermare per non farmi fare una predica da mia madre. Anche essendo cocciuto come un asino, riuscì a convincerlo a tornare a casa sua assicurando che se avrei avuto bisogno, lo avrei chiamato subito.Restai il resto della mattina ad aspettare sul divano il ritorno di mia madre...
Quando sentì aprire la porta mi misi composta, mia madre odia quando sto a testa in giù sul divano.-"Julie..." Disse una voce profonda chiudendo la porta dietro di se.
Era mio padre... Cosa voleva ora?
-"Ciao Kate! Tua madre dov'è?" Domandò come se la sua presenza in quella casa fosse normale.
-"Non lo so. La sto aspettando..." risposi freddamente alzandomi dal divano per andare a bere un pò di succo di frutta per poi chiudermi in camera mai per non vederlo davanti ai miei occhi.
-"E non sai quando torna?" Domandò incominciando a frugare nella dispensa per cercare qualcosa da mangiare.
-"No." Dissi con una risposta secca.
-"Cosa c'è da mangiare?" Domandò continuando a carcare nel frigorifero.
-"Nulla di pronto è io di certo non cucino." Dissi prendendo i biscotti dalla dispensa per portarli nella mia camera.
-"Perché ti sciupi?" Domandò innervosito dalla mia risposta.
Mentre io mi allontanati ignorandolo del tutto. Non avevo voglia di aprire una discussione con lui, fin'ora ero stata bene, ero contenta, non volevo rovinarmi la giornata.
Chiusi la porta della camera alle mie spalle buttandomi sul letto per ascoltare la musica, presi le cuffiette che mi fecero perdere cinque minuti per sgrovigliarle prima di poter entrare nel mondo della musica, e poter rilassarmi...

STAI LEGGENDO
CONFUSION...
RomanceQuesta è la prima storia che scrivo, abbiate pietà; spero vi piaccia e chiedo scusa per eventuali errori... Parla di Kate, una ragazza con una vita familiare un pò complicata; un padre egoista, assecondato dalla moglie, che con tutti i problemi che...