Era trascorsa già una settimana da quando iniziai a lavorare nella libreria della signora Fischer... Ormai mancava solo uno scaffale da spolverare e riordinare, avevo scoperto che un quella libreria c'erano più libri di quanto se ne possano vedere o immaginare. Stavo imparando a conoscere la signora Fischer che fin'ora era stata sempre cortese e amorevole nei miei confronti;
Vedere Austin era diventato un pò difficile per via dei nostri orari lavorativi... il pomeriggio passavo al grill aspettando che staccasse, riuscendo a volte a fare una scappatella a casa sua, non molto romantico, ma pur sempre piacevole;
Rachel e Cooper stavano facendo i corsi estivi per anticiparsi le materia guadagnando punti di credito; mentre Andy, non credo abbia deciso di fare qualcosa di produttivo...In libreria non c'era un filo d'aria; io e la signora Fischer facevamo a turno per stare davanti al ventilatore, fin quando arrivò una donna di mezza età con l'aria superba, una di quelle con la puzza sotto al naso, vestito estivo elegante, firmato Gucci, tacco di quindi centimetri, accessori in quantità industriale, (neanche i venditori ambulanti sulla spiaggia), trucco eccessivo e normalmente una Gucci abbinata... Fu l'argomento gornaliarielo per me e la signora Fischer... entrare in una libreria per cercare il Vanity Fair, assurdo... eccetto l'episodio mattutino fu un giorno poco movimentato rispetto agli altri, secondo la signora Fischer è colpa del caldo, suppone che le persone preferiscono starsene rinchiuse in casa o nei locali con l'aria condizionata a giocherellare con la tecnologia, anziché leggere un buon libro... Passai la giornata giocando con le carte, perdendo ogni partita contro la signora Fischer. Quella donna è qualcosa di inspiegabile... la persona più saggia e colta incontrata fin'ora.
Mi aveva raccontato la sua storia, mi aveva spiegato perché tutti credono sia una pazza... Era consapevole delle cattiverie e delle oscenità che la gente si permetteva di dire alle sue spalle, ma poco né era colpita. Quelle voci erano nate da quando sua figlia Grace rimase incinta, avrà avuto la mia età... Grace aveva vergogna di farsi vedere in giro, così trascorse gli ultimi cinque mesi della gestazione rinchiusa in casa evitando ogni contatto con i suoi amici... la signora Fischer ebbe il ruolo di tenere segreta questa gravidanza sotto richiesta della figlia... una volta nata la bambina, Grace decise di andarsene nel pieno della notte, una volta decisa a tener con se sua figlia... successivamente gli abitati di questa cittadina iniziarono ad ingigantire la questione, supponendo che avesse segregato la figlia in cantina; l'avesse uccisa; o che era ancora chiusa in quelle mura a fare la serva...
Per la signora Fischer era la prima volta che raccontava la storia reale su sua figlia, mi sentivo più che onorata, stupita... La signora Fischer aveva una grossa ferita nell'animo, rimpiangeva di non aver impedito a sua figlia di scappare dalla gente. Da quel giorno non la rivide più si sentono telefonicamente tre volte l'anno.
Deve essere terribile per una madre non poter vedere e sapere come stia la propria figlia e la propria nipote, forse eccezionalmente mia madre...
Nei giorni seguenti il lavoro tornò alla normalità... Mi piaceva quel lavoro, mi distraeva dalla mia famiglia e dalle preoccupazioni che mi opprimevano.
Senza accorgermi, l'estate stava trascorrendo in fretta, non mi dispiaceva tornare a scuola almeno avrei potuto passare più tempo con Austin e poi miei amici.
Era la prima estate che non passavamo a stretto contatto... ci statavamo trascurarando l'uno con l'altro e questo mi creava un pò di nostalgia dei momenti passati a ridere, a scherzare e a prenderci in giro...Una sera tornando a casa in compagnia di Rachel, dopo essere passate dal Grill per salutare Austin ed incontrare Cooper; notammo che dall'altra parte della strada giusto al centro tra casa mia e la casa della mia migliore amica, dei movimenti, qualcuno si era trasferito a casa del signor Donovan, non riuscimmo a vedere chi fosse, ma dai pochi scatoloni imballati e scaricati dall'auto si poteva presumere che fosse una sola persona... che si sia trovato una compagna? Questa era la domanda che frullava nella testa di Rachel, la ripeté al punto di convincere anche me del fatto che il signor Donovan avesse trovato l'amore...
Ci dividemmo ognuna nelle rispettive case, decise a scoprire qualcosa in più sul signor Donovan, sapevamo solo che lavorava nella sua officina dalla mattina alla sera, era divorziato da molti anni e non lo avevamo mai visto con nessuna donna al di fuori degli orari lavorativi, pensavamo fosse solo per sua scelta, vedendo scaricare quei scatoloni, ci parve strano...Il giorno seguente Rachel si presentò di punto in bianco alla libreria, ero intenta a lavare le vetrate quando la vidi arrivare...
-"Non ci crederai mai!" Esclamò sbalordita con una faccia da pazzoiode una volta avermi raggiunta e quasi fatta cadere dalla scala... "Stamattina ho visto il signor Donovan al supermercato, stava facendo una spesa molto rigogliosa, aveva il carrello pieno di cibarie, non come le solite volte che comprava due cartoni di birra e i cibi già precotti... È sicuro, ha un ospite." Disse entusiasta e soddisfatta di sé stessa mentre continuavo a guardarla confusa, aveva preso sul serio questa faccenda, non l'avevo mai vista così interessata a qualcosa da quando conobbe Cooper.
-"Non stai esagerando un pochino? Alla fine non sappiano niente del signor Donovan, potrebbe essere un parente come un fratello, una sorella o addirittura un cugino..." dissi scendendo dalla scala prendendo il secchio con l'acqua per svuotarlo.
-"Ho saputo che il signor Donovan ha passato del tempo in galera per aver accoltellato un uomo... E se si tratta di un suo conoscente ex-galeotto? Vive a due passi da entrambe, non credi che possano essere affari nostri?" Domandò con aria inquisitoria...
-"Non mi interessa... Il signor Donovan non ha creato mai disagi da quel che ricordo... e poi fino a ieri non pensavi si trattasse di una donna?" Chiesi confusa una volta raggiunta la signora Fischer che le serviva una mano per raggiungere lo scaffale più alto per prende e un libro da vendere "Comunque non credo che siamo affari nostri." Dissi cercando di frenare la sua frenesia di diventare la nuova Sherlock Holmes di Sugarfield...
-"Oh ti prego Kate!" Esclamò quasi implorandomi, ma il mio sguardo fu severo e impassibile "E va bene. Se a te non interessa sapere chi sia il nuovo coinquilino del signor Donovan, lo scoprirò da sola." Aggiunse infastidita dal mio comportamento, ricambiando lo sguardo con aria determinata.
Quelle parole attirarono l'attenzione della signora Fischer, che la fermò prima che uscisse di fretta e in furia dalla propria libreria...
-"Ragazzina aspetta. Per caso stai parlando di Michael Donovan?" Domandò incuriosita dalla scenata della mia amica.
Rachel annuì titubante.
"Sai Michael è stato un bravo ragazzo quando aveva la tua età ed è un brav uomo tuttora... è vero, ha avuto dei problemi... Non so chi ti abbia informata, ma per le mie conoscenze, Michael non ha ferito nessuno... Lui agì in buona fede;" disse la signora Fischer mandandoci in completa confusione... Ma come faceva a sapere queste cose? Dimenticavo. Siamo a Sugarfield, la città del pettegolezzo.Non restai sbalordita da quelle parole, non disse nulla di quello che non sapevo già, mentre Rachel continuava a diffidare...
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CONFUSION...
Storie d'amoreQuesta è la prima storia che scrivo, abbiate pietà; spero vi piaccia e chiedo scusa per eventuali errori... Parla di Kate, una ragazza con una vita familiare un pò complicata; un padre egoista, assecondato dalla moglie, che con tutti i problemi che...