Mi aveva portato alla vecchia stazione ferroviaria; sono confusa, sta piovendo e siamo circondate da fango e rane che gracidano senza sosta.
-"Cosa ci facciamo qui?" Chiesi confusa e un pò preoccupata che una rana mi si pari ai piedi. Ho un terrore assurdo delle rane, sono viscide e ranose.
-"Andiamo principessa, non dirmi che hai paura di sporcarti?" Chiese prendendomi in giro.
-"Ho paura delle rane non di sporcarmi." Dissi sgarbatamente infastidita dalle sue prese in giro; nel sentire la mia risposta scoppiò in una grossa risata rumorosa che mi fece sentire un'idiota "La smetti di ridere?" La spinsi violentemente contro lo sportello sentendomi presa di mira.
-"Au!" Esclamò fingendosi dolorante "Ma come puoi avere paura delle rane? Sono essere pacifici. E poi chi lo sà da qualche parte ci sarà il tuo Principe da dover baciare per sciogliere una stupida maledizione." Aggiunse simulando di avvicinarmi un ranocchio alle labbra.
-"No grazie..." declinai l'offerta "Ho già trovato la mia principessa!" Esclamai alzando le sopracciglia come se a lei non importasse saperlo. Ma la vidi arrossire e calare i suoi occhi di ghiaccio sulle mie labbra piegate in un ghigno malizioso.
-"Allora dovresti baciare la tua principessa." Disse sussurrando spostando per un secondo i suoi occhi nei miei per poi ritornare sulle mie labbra come le mosche con la colla.
-"Non posso... in questo momento di trova in Norvegia nel suo castello incantato." Disse prendendomi gioco di lei.
-"Che stronza!" Esclamò spingendomi offesa; facendomi ridere di gusto.
-"Ehi, tu sei la mia sola ed unica principessa." Dissi stringendole la mano; lei sorrise intrecciando le nostri mani nel solito groviglio di dita continuando a guardarle.
-"Idiota!" Esclamò pietrificandomi con due iceberg al posto degli occhi, oggi sembravano quasi grigi, abbinati alla giornata piovosa;
Restai immobile per qualche secondo perdendomi nei suoi occhi profondi in grado di ghiaccare il mio cuore con un solo sguardo.
Mi stampò un bacio sulle labbra con decisione e delicatezza, ma pian piano sentì la sua lingua chiedere il permesso, socchiusa subito le labbra e in men che non si dica quel bacio era diventato ardente sotto comando di Alex che aveva iniziato a massaggiare il mio interno coscia mentre l'altra mano era impegnata dietro la mia nuca.
-"Scendi!" Esclamò staccandosi dal bacio con il respiro affannato.
-"Cosa?" Chiesi confusa.
-"Scendi dalla macchina o ti stupro senza pietà!" Esclamò con uno sguardo fisso che al momento mi pietrificò; ma per un millesimo di secondo pensai che sarebbe stato meglio farmi stuprare nella mia macchina, ma la mia bocca si aprì senza collegarsi al cervello.
-"Va bene!" Esclamai seccata seguendo il suo ordine "Ma controlla se ci sono rane nei paraggi." Aggiunsi facendola ridere, ma non volevo essere divertente dicevo sul serio.
Alex mi fece entrare nel capanno e mi ordinò di aspettare.
-"Guarda cosa ho portato?!" Disse posando sul tavolo due buste piena di cibarie.
Patatine, bibite, caramelle, brioche, cioccolato tutte le schifezze possibili ed immaginabili erano in quelle buste.
-"Hai rapinato un Jetmarket per caso?" Chiesi ridendo tirando fuori le palline al formaggio.
-"No idiota." Disse ridendo "Ho solo ripulito la dispensa." Rispose tirando fuori da una busta della Coca-Cola "Cavolo ho dimenticato i bicchieri." Disse una volta aperta la bottiglia.
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CONFUSION...
Storie d'amoreQuesta è la prima storia che scrivo, abbiate pietà; spero vi piaccia e chiedo scusa per eventuali errori... Parla di Kate, una ragazza con una vita familiare un pò complicata; un padre egoista, assecondato dalla moglie, che con tutti i problemi che...