27) You are my drug!

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Prima di andare a casa di Alex decisi di fare una sosta a casa mia per prendere dei vestiti, siccome mi era stato imposto dalla ragazza californiana che mi sedeva accanto, di farle compagnia fino al ritorno di suo padre.

-"Vieni!" Esclamai facendole cenno di scendere dall'auto e seguirmi, probabilmente ci avrei messo un pò di tempo; sorrise e mi seguì quasi sorpresa, cosa che mi fece sorride. Suonai il campanello e mia sorella Jenn aprì la porta.

-"Maammaa Kate è tornata!" Esclamò urlando buttandosi addosso per abbracciarmi con un sorriso di sollievo.

In pochi istanti mia madre si precipitò all'ingresso abbracciandomi quasi togliendomi il respiro.

-"Mamma mi stai soffocando." Dissi sorpresa da quel abbraccio. Appena si separò da me, mi chiese dove fossi stata, alla mia risposta fece un sospiro di sollievo.

-"Pensavo fossi scappata di casa. Stavo per denunciare la tua scomparsa." Disse sollevata nel vedermi abbracciandomi nuovamente "Cosa to costava avvisarmi con una chiamata? Mi hai fatto preoccupare." Aggiunse spingendomi sulla spalla con poca gentilezza; sorrisi al suo gesto rispondendole di essermi dimenticata. Non avrei mai pensato che si sarebbe preoccupata per me in questo modo; "Dai ragazze entrate." Disse in fine chiudendo la porta alle nostre spalle.

Mia madre aveva completamente rimosso di aver fatto già conoscenza con Alex. Come suo solito le fece un interrogatorio, e quando capì chi fosse il padre, fece una strana espressione, non preoccupata e accusatoria; ma come se lo conoscesse bene. Cosa che confermò affermando che Michael Donovan fosse un brav'uomo, raccontando alcuni episodi di quando erano ragazzini.
Non sapevo fossero stati compagni di classe e buoni amici.
Appena riuscimmo a svincolare dalla cordialità e la curiosità di mia madre né approfittai per raggiungere la mia camera e preparare uno zaino con i miei vestiti.

-"Scusa la sua invadenza." Dissi ad Alex a bassa voce salendo le scale riferendomi a mia madre.

-"Tranquilla. È simpatica!" Esclamò "È la prima persona che ha detto qualcosa di carino nei confronti di mio padre." Disse con un sorriso malinconico. Entrando nella mia camera.

-"Benvenuta nella mia Tana!" Esclamai indicandola con le mani sollevate facendole cenno di sedersi sul letto.

-"Wow. Non sai cosa sia l'ordine!" Esclamò ridendo guardandosi in giro.

-"Ehi, sotto il mio disordine c'è un ordine!" Risposi a tono con superiorità; facendola ridere, segendola subito dopo.

-"Si certo. Immagino." Disse prendendomi in giro "Il tuo letto è comodo." Disse mordendosi il labbro con lo sguardo malizioso.

-"La smetti di fare la pervertita?" Chiesi ridendo mentre infilai i primi vestiti presi dell'armadio nello zaino.

Sentì bussare alla porta, quando si aprì vidi mio fratello Cody sorpreso della presenza di Alex.

-"La mamma vuole sapere se restate per pranzo." Disse restando appiccicato alla porta dopo aver salutato Alex.

Non sapevo se restare sarebbe stata una buona idea. Alex non diede il tempo di riflettere che accettò facendo un sorriso a mio fratello che ricambiò timidamente.
Appena mio fratello chiuse la porta della mia camera alle sue spalle, guardai Alex scuotendo la testa facendole un sorriso di resa. Non riuscivo neanche ad incazzarmi con lei.

-"Che c'è?" Chiese sorridendo non capendo perché la guardassi in quel modo.

-"Nulla." Dissi spingendola facendole toccare la schiena contro il materasso per poi sedermi a cavalcioni su di lei "Mi piaci!" Esclamai baciandola castamente sulle labbra.

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