CONFUSION...

13) Quasi alla fine...

Era una mattina troppo calda per mettere i piedi fuori dalla villa... Così decidemmo di starcene in piscina a crogiorlarci nella nulla facenza; Rachel si sentiva la nostra palla al piede, si sentiva in colpa perché secondo lei ci aveva rovinato la vacanza... Ma il divertimento non si trova in luoghi precisi, deve essere la persona stessa ad essere il divertimento;
Questa fu la mia risposta al suo stato d'animo...

L'aria era afosa e faticavo a respirare così mi misi in ammollo in piscina, almeno la temperatura del mio corpo sarebbe tornata alla normalità. Austin stava giocando a football lanciando la palla ai ragazzi; mentre Rachel per via dei punti al piede doveva evitare di far bagnare o tenere al sole la ferita. Stava nel gazebo a leggere un libro, credo che sia il Signore delle mosche... In acqua avevo iniziato a riflettere... Tra qualche giorno saremmo tornati alle nostre vite, un senso di angoscia mi assalì.
Non ero pronta a rivivere l'esclusione della mia famiglia, speravo solo che mia madre avesse mantenuto la promessa... Non avevo nessuna voglia di vedere mio padre al nostro ritorno.
D'un tratto ritornai al presente, Austin si era tuffato in piscina inondandomi.

-"Hai finito di fare la paperella?" Domandò Austin prendendomi per una caviglia per tirandomi a se, i nostri corpi si incastrarono perfettamente l'uno all'altro, istintivamente gli portai le braccia intorno al collo per raggermi, non potevo ribellarmi altrimenti mi avrebbe affogata per scherzare conoscendolo "Ti va se questa sera usciamo solo io e te? Voglio farmi perdonare." Disse avvicinandosi alla sponda della piscina adagiando delicatamente la mia schiena.

-"Credo sia una buona idea." Dissi stranita dalla sua proposta, non me lo aspettavo "Dove vorresti portarmi?" Domandai curiosa, era probabile che già avesse un piano preciso conoscendolo.

-"Lo saprai a tempo debito." Disse facendomi l'occhiolino, dandomi un bacio a stampo sulle labbra e schizzandomi l'acqua in faccia per poi scappare da me e tornare dai ragazzi che lo reclamavano.

Decisi di uscire ed asciugarmi al sole... raggiungendo Rachel che era talmente concentrata nella lettura che non fece caso al mio arrivo...
Non ho mai capito perchè, ma quando Austin si comportava da stronzetto mi attraeva. Non vedevo l'ora che arrivasse sera, volevo evadere da quella villa; ad essere sincera avrei accettato la proposta di uscire anche se me lo avesse detto Andy, non avevo nessuna voglia di passare gli ultimi giorni segregata un quelle mura, andare a Los Angeles non capita mica tutti i giorni?

Finalmente arrivò sera, ero appena uscita dalla doccia pronta a prepararmi, Rachel mi prestò un vestito estivo bianco allacciato al collo arricciato che arriva sopra alle ginocchia. Mi truccai con un filo di eyeliner, mascara, gloss color pelle, capelli biondi mossi sulle spalle, tacchi e borsa piccola a tracolla; giusto per tenerci il cellulare.

Quando i ragazzi mi videro restarono a bocca aperta, Andy si propose come ragazzo di scorta se nell'eventuale caso io ed Austin ci fossimo lasciati; mi divertì molto, era il solito Andy, pronto a tenersi tutte le porte aperte. Finalmente Austin mi raggiunse, restando immobile guardandomi a bocca aperta al centro della stanza.

-"Ora basta fissarmi. Non è la fine del mondo, ho messo un semplice vestito non facciamone un fatto di stato." Dissi avvicinandomi a lui rivolgendomi a tutti.

-"Si ma è un momento da immortalare. Kate Wilson vestita come una normale ragazza! Finirà suoi giornali. I suoi pantaloncini, che fine avranno fatto? Qualcuno li ha visti? Avrà deciso di appenderli al chiodo?" Disse Andy dopo aver scattato una foto a me ed Austin, che aveva messo la lacca sui cappelli ordinandoli in modo disordinato, siccome erano abbastanza lunghi e mossi di natura; aveva messo una camicia bianca ben abbottonata aderente al suo corpo, con un pantaloncino marrone che gli arrivavano sopra alle ginocchia con i risvoltini; improfumato del mio profumo preferito.
Dopo diverse prese in giro riuscimmo a varcare la soglia della porta.