Mi svegliaia con molta calma. Preparandomi in tutta tranquillità, arrivare in orario a scuola non era più un mio problema da questa mattina, o meglio per altri quattordici giorni.
-"Alex sei pronta?" Sentì urlare Michael da sotto la rampa di scale.
-"Sto scendendo!" Esclamai spruzzando abbondantemente il profumo su tutti i miei abiti.
Mike sembrava di pessimo umore questa mattina. Appena salimmo in auto aprì bocca sarcastico.
-"Non sai quanto mi renda felice dover parlare con la signora Rottermeier e i Parker." Ammise massaggiandosi una tempia con la mano sinistra mentre il suo sguardo era concentrato sulla strada.
-"...Scusa!" Esclami sentendomi in colpa.
-"Non devi essere tu a scusarti. Se è andata come dici, hai avuto anche troppa pazienza." Disse facendomi l'occhiolino, tranquillizzandomi.
....
Arrivammo a scuola, era l'inizio della seconda ora, nei corridoi non c'era un anima viva. Solo il bidello con i baffi di cui mi sfuggiva il nome... Ma ora non è importante.
Entrammo nell'ufficio della preside e notai Emily seduta sul divanetto accanto alla finestra mentre i suoi genitori erano seduti davanti alla scrivania della preside Fitz. Vedendo solo una sedia libera capì subito che il mio posto sarebbe stato sul divano accanto ad Emily Parker, che riportava le conseguenze della sua stronzaggine sul viso; aveva credo due punti sul sopracciglio, un occhio violaceo e il labbro spaccato nel punto opposto dove Kate la colpì al bar, si era appena rimarginata e si notava a pena un piccola crosta. Guardando intorno notai vari targhette appese al muro, master e vari certificazioni della preside Fitz.
-"Bene signori. Ora che siamo tutti presenti possiamo iniziare. Come saprete le vostre figlie hanno avuto dei comportamenti scorretti nei loro confronti. Non so cosa abbia innescato questa rivalità; un fidanzatino in comune, un voto elevato... Ma non è niente di cui non si può parlare è risolvere!" Esclamò facendomi ridere ed attirare la sua attenzione; ...merda! "Cosa ho detto di divertente signorina Donovan?" Chiese poggiando la schiena sulla sua poltrona da ufficio incrociando le mani sul suo ventre guardandomi con insistenza come se volesse scrutare nei miei pensieri.
-"...N-nulla!" Esclamai intimorita sentendomi osservata da tutte le persone che mi circondavano "Solo che le cose che ha appena detto sono un'assurdità." Risposi alzando le spalle; attirando il suo interesse "E voglio precisare che la mia reazione non è stata un attacco di pazzia, ma più di esasperazione." Dissi seria notando un espressione confusa della Fitz nel vedere Emily roteare gli occhi; Michael sembrava più tosto soddisfatto.
-"Signorina Parker, vuole aggiungere qualcosa?" Chiese spostando il suo sguardo inquisitorio alla ragazza che mi affiancova con disprezzo.
-"Non è colpa mia se è una lesbica!" Disse facendomi salire nuovamente il sangue al cervello e sbatte una mano succa sulla fronte per calmare i miei impulsi "Ma credo che il suo passato disastrato l'abbia fatta diventare così. Non è facile crescere senza un padre, un punto di riferimento, credo che questo ti devi la mente." Disse sempre superiore mentre i suoi genitori la ripresero sconcertati dalle sue parole.
-"Okay! Devo uscire da questo ufficio." Dissi alzandomi di scatto sistemandosi i vestiti ma fuoi fermata dalla preside ed invitata a risedermi.
-"Signorina Parker, questo atteggiamento non è dei migliori per raggiungere una tregua. Perché si sente infastidita dalla signorina Donovan? L'ha importunata, fatto delle avance che non ha gradito?" Chiese usando un tono più dolce ma comunque formale.
"Oh mio Dio!" Esclamai stupita spalancando gli occhi al cielo "Mi creda non è il mio tipo. Spocchiose e viziate non mi eccitano per niente" aggiunsi sfacciatamente facendomi rimprovere da Michael; mentre i genitori di Emily si sentirono offesi e la preside mi guardò socchiudendo gli occhi inquadrarmi meglio.
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CONFUSION...
RomanceQuesta è la prima storia che scrivo, abbiate pietà; spero vi piaccia e chiedo scusa per eventuali errori... Parla di Kate, una ragazza con una vita familiare un pò complicata; un padre egoista, assecondato dalla moglie, che con tutti i problemi che...