40)Addio.

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Sono uscita da quella camera in lacrime. Dopo aver salutato la signora Harper ed essere tornati alla macchina di Lucas. Restiamo per dieci minuti seduti sui sedili della sua auto senza dire nulla. Non ci sono parole per descrivere le nostre sensazioni.

-"Ha detto la signora Harper che il funerale sarà dopo domani. Ci sarai?" Chiese guardandomi alzare gli occhi lucidi al cielo.

-"Non lo so. Non credo di poterlo sopportare." Risposi insicura.

-"Credo che la tua presenza per la signora Harper sia essenziale. Non ti voglio obbligare a venire se non te la senti, ma almeno pensaci su." Disse Lucas accendendo l'auto "Ti porto a casa?" Chiese indicazioni.

-"No. Ho bisogno di spegnere il cervello per un pò." Risposi guardando lui negli occhi per fargli capire di averne seriamente bisogno.

Lucas fece un cenno con la testa e partì. Siamo arrivati. Varcata la porta marrone fui invasa da ricordi. Casa sua era come un rifugio nucleare per me; Kate fu il primo ricordo a risalire alla mia mente.

-"Ti porto una birra o qualcosa di più forte?" Chiese Lucas posando le chiavi in un cestino all'entrata appendendo il giubbotto su una sedia.

-"Quello che bevi tu. Senti ti dispiace se faccio una chiamata? È importante." Chiesi prendendolo il mio cellulare dalla tasca posteriore. Dovevo sentire la sua voce, stavo per impazzire almeno lei sarebbe riuscita a tenermi con i piedi atterra; lui fece un cenno con il capo e si diresse in cucina.

-"Ehi!?" Rispose pimpante alla chiamata dopo il secondo squillo.

-"Ciao! Come te la passi?" Chiesi cercando di nascondere il mio malessere.

-"Solita. Si sente la tua assenza in classe." Disse malinconica.

-"Quanto vorrei essere li con te in questo momento. Ho bisogno dei tuoi abbracci." Mi lasciai scivolare una lacrima.

-"Ce la farai anche senza i miei abbracci." Disse facendomi coraggio.

-"Kate... Jess, è m-morta." Riuscì a dire con fatica lasciando sentire la mia voce rotta dal pianto.

-"...Mi dispiace." Disse dopo alcuni secondi di silenzio "Ora vorrei essere io da te per abbracciarti." Disse diventando triste.

-"Kate... Non so se riuscirò ad andare al suo funerale. Renderebbe tutto reale. Non sono pronta."

-"Alex. Ascoltami! So quanto tieni a lei. Jessica sarebbe stata felice nel vederti tornare per lei." Disse seria e malinconica; in quel momento Lucas mi porse una birra.

-"...Mi manchi." Dissi seria immaginandola davanti ai miei occhi; Lucas sendendomi inizio a prendermi in giro iniziando a fare versi ambigui e ad urlare il mio nome in modo osceno; Lo fulminati con lo sguardo.

-"Sei con Lucas?" Chiese conferma "È ubriaco per caso?" Aggiunse ridendo continuando a sentire i suoi versi.

-"Sì è rincretinito. Non farci caso." Risposi ridendo con lei.

La telefonata durò altri venti minuti, poi mi salutò perché aveva molte cose da studiare. Mi aveva fatto bene parlare con lei, mi era tornato al sorriso;

-"Allora... Posso sapere chi è questa ragazza misteriosa o devo scoprirlo da solo?" Chiese sedendosi al mio fianco accavallano le gambe.

-"E va bene. Ma promettiami che non ti arrabbiarsi e non reagirai bruscamente! Okay?" Chiesi preparandosi alla verità; lui mise mano sul cuore e giurò.
"Okay. Quest'estate... ti ricordi la ragazza che ha dormito qui la sera in cui ti sei ubriacato alla festa di non ricordo chi?" Chiesi speranzosa.

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