5) Speranza (parte 2)

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...Finalmente ero riuscita a calmarmi ascoltando The Reaper-Don't faer... quella canzone mi trasmetteva tranquillità e libertà, portandomi a vagare in in mondo tutto mio... ma i sogni non sono reali come le favole...

-"KATE." Disse urlando mio padre spalancando la porta della mia camera facendomi prendere un colpo "Ti ho chiesto dove sono gli accappatoi puliti?" Disse imperativamente.

-"Ho le cuffiette nelle orecchie, non ti ho sentito." Risposi scocciata dal suo comportamento "Sono nel mobile in bagno." Aggiunsi tornando a mettermi la cuffietta nell'orecchio.

-"Alzati e prendine uno. Devo lavarmi." Rispose restando a fissarsi fino a quando non mi alzai dal letto.

Quanto mi stava sul cazzo essere comandata a bacchetta.

-"Devo lavarmi anche al posto tuo?" Domandai sarcastica posando il cellulare sul letto.

-"Smettila di essere impertinente. Sono tua padre, non uno dei tuoi amichetti." Disse scendendo al piano inferiore.

-"Ed io non sono la mamma..." Dissi a bassa voce, ma mi sentì ugualmente.

Il suo viso diventò cupo... Avevo già capito come sarebbe finita, gli lasciai l'accappatoio pulito nel corridoio e mi preparai per uscire di casa.
Iniziò a predicare, e come l'ultima volta, non riuscivo a sentire le sue cazzate sparate a raffica... Mi facevano andare su tutte le furie. Proprio mentre stavo per uscire mia madre aprì la porta di casa con lo sguardo preoccupato.

-"Cosa sta succedendo? Si sentono le vostre urla dalla staccionata."

-"Succede che TUA FIGLIA è una scostumata." Disse mio padre marcando quel 《tua figlia》in modo dispregiativo facendomi salire il sangue al cervello.

-"Ahh... Ora non sono tua figlia. Solo perché non ti lecco il culo e faccio tutto ciò che ordini." Dissi furiosa "Meglio non avere padre che essere tua figlia... Da ora in poi per te sono morta." Dissi passando accanto mia madre che mi accarezzò il braccio lasciandomi uscire di casa...

Come mia madre avevo gli occhi grondanti di lacrime, pronte ad uscire per inondare il mio viso di acqua salata.
Le parole di mio padre continuavano a invadenti i pensieri! 《Sei inutile.》; 《Se solo facessi la metà delle cose di tuo fratello varresti qualcosa》; 《Tua figlia è scostumata.》Il suo rinnegarmi faceva stranamente più male delle altre cattiverie dette negli ultimi quattro anni.

Era pieno pomeriggio ed avevo una fame assurda, arrivai a casa di Rachel...

-"Ehi, cosa ci fai qui?!" Disse vedendomi alla sua porta "Cosa è successo?" Domandò vedendomi con gli occhi gonfi notando che avevo pianto.

-"Ho litigato con mio padre e sono uscita di casa... Ti va di andare al Grill a mangiare qualcosa? Devo svagarmi." Dissi sperando in una sua affermazione.

-"Se vuoi puoi unirti a me e a mia sorella, siamo sole e lei mi ha pregiata di pranzare con lei, poi andiamo a farci un giro e ti farò tornare il sorriso sul viso." Disse con un sorriso pieno di energia.

Rachel come ogni migliore amica riusciva sempre a farmi tornare il sorriso. Accettai... con la speranza che mi sarei calmata.
Come aveva promesse salutammo sua sorella e andammo al Grill, dove incontrammo Andy che ci affri da bere... sfidando la nostra amica a giocare a biliardo, io sono negata in quel gioco.
Fu divertente vedere Andy perdere e dover passare da sotto il tavolo da gioco, era un pegno che dovevano fare tutti i perdenti, era una regola seria, Jim il proprietario del Grill nonché autore dei suoi arrosti mozza fiato, aveva appeso una cornice con critto la regole e avvisando che nel caso lo sconfitto si sarebbe opposto, avrebbe dovuto affrire da bere al vincitore per tre giri, nel nostro caso non avendo ancora l'età per bere, avevamo una scelta di cibi e varie bevande.

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