"Ieri ho visto un documentario."
"Ti facevo più ragazza da soap opera."
"Stupido."
"Nerd."
"Cosa? E perché?"
"Be', solo i secchioni guardano i documentari."
"Era un documentario interessante."
"Buchi neri e spazio-tempo?"
"Canguri."
"Allora sei proprio disperata. Ci sono solo due tipi di persone che guardano i documentari sugli animali: i bambini emarginati alle elementari e le donne al settimo mese di gravidanza. Rientri in una di queste categorie?" conta sulle dita.
"A dire il vero sì, sono già al secondo a dirla tutta. Il primo ha due anni ormai. E i canguri sono adorabili, tanto per la cronaca."
"Precoce. Maschio o femmina?"
"Ho deciso di aspettare che nasca prima di scoprire il sesso, ma sono quasi sicura che sia un maschietto, già." Mormoro accarezzandomi con una mano il ventre non-così-gonfio.
"Come lo chiamerai?"
"Pensavo ad Horace Wolfgang Balthazar Glenn. Che ne dici?"
"Adorabile, anche se ho sempre amato Roscoe. È un nome magnifico, non trovi?"
"Già, forse Horace Wolfgang Balthazar Glenn Roscoe suona meglio." Annuisco convinta.
Ci guardiamo negli occhi qualche secondo prima di scoppiare in una fragorosa risata.
Il suo pomo d'Adamo gli rimbalza in gola mentre i capelli gli cadono davanti gli occhi. Li sistema con una mano e, dopo avermi guardato negli occhi e aver preso un profondo respiro, mormora alzando le sopracciglia e sforzandosi per non mettersi di nuovo a ridere: "Ricordati di non scegliere il nome di un eventuale figlio con me."
Annuisco mordendomi il labbro. "Suonava veramente male, sai?"
"E piantala! Sai cosa intendevo."
"Certo, certo... Olls."
"Odio quel soprannome."
"No, non lo odi."
"È vero, non lo odio. Ma mi fa sentire un bambino. Mio padre mi chiamava così e anche i miei amici. Almeno finché lui non se n'è andato."
"Mi dispiace. Per tuo padre, intendo."
"Ti ho detto che odio essere commiserato."
"Giusto. Scusa."
"La vuoi smettere di scusarti? Non ce n'è bisogno, Jane."
"Già. Okay."
Guardo fisso davanti a me ancora per un po', combattuta fra l'idea di parlargli e tacere. Una settimana fa non avrei avuto questo dubbio. Sarei rimasta zitta e sarei stata grata del silenzio. Ma ora... Preoccuparsi non è un vantaggio, mi dico.
Così "Devo andare" mormoro alzandomi in piedi e scendendo dal bus.
***
Ho cambiato la copertina!!! (Anche se a nessuno di voi interessa, ma whatever.)
Ho dovuto fare un sacco di versioni prima di trovarne una decente. O almeno spero che sia decente... non so quanta fiducia dovrei avere nelle mie doti da graphic designer.
Per un certo periodo ho addirittura pensato di fare una raccolta di cover su commissione, ma poi il mio grillo parlante personale mi ha fatto notare che non avrei avuto richieste, quindi sì, okay, lasciamo perdere.
Cambiando argomento... Cosa ne pensate del capitolo? Erano partiti su una nota allegra, ma poi... non so cosa farci, davvero. Assecondare i personaggi sembra la scelta migliore.
Sì, dico assecondare perché pian piano le loro personalità si stanno delineando per quanto imperfette e testarde.
Alla prossima,
That_Ravenclaw_Girl
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Weather Talks
Kurzgeschichten"Gli sconosciuti parlano del tempo" *~*~* Highest rank: #53 in Short Story