Capitolo quarantatré

88 20 11
                                    


Sorpresa :)


"E così domani ricomincia la scuola, huh?"

"Già. Addio libertà." Mi stringo nelle spalle.

Lui affonda le mani nelle tasche, i capelli neri illuminati dal sole morente, più unico che raro in questa stagione.

"Ti farà bene tornare alla solita routine. Sei ancora da tua nonna?"

"Già. Non credo tornerò a casa tanto presto."

"Tua madre?"

"La tua?"

Distoglie lo sguardo dal mio, puntandolo davanti a sé.

"Ogni giorno la vedo più sorridente. Anzi, credo abbia conosciuto qualcuno, ultimamente ha sempre il telefono a portata di mano, sembra una ragazzina." Sorride abbassando le palpebre e lasciando che la luce, filtrata dalle foglie del parco, gli accarezzi la pelle.

"Non hai risposto alla mia domanda, però." Mi lancia un'occhiata fugace.

"Non la vedo da quella sera, e forse è meglio così. Pare si sia trasferita con la sua... ragazza? Non so nemmeno come dovrei chiamarla. Hanno quasi cinquant'anni, ormai."

Oliver lascia che una breve risata gli vibri nel petto, una candida nuvoletta di vapore scivola dalle sue labbra socchiuse.

Continuiamo a camminare in silenzio, entrambi con le mani nelle tasche, ma forse più vicini di quanto dovremmo.

"Che ne dici di un the? C'è un posto carino poco distante da qui..."

"Un the sarebbe perfetto." Sorrido.

---

"Quindi? Come procede la tua formazione da strizzacervelli?" verso il latte nel liquido dorato ridacchiando.

"Sto ancora scegliendo l'università. Adesso che mia madre ha ricominciato a lavorare la scelta si è un po' allargata. Sai, dal punto di vista economico."

Le sue labbra sono strette, la sua fronte corrugata.

Improvvisamente i suoi occhi si aprono in un sorriso.

"Che c'è?"

"No niente. Mi è solo venuto... da pensare."

"Mi sarei spaventata del contrario." Alzo le sopracciglia.

"Ah ah. Esilarante."

"A cosa pensavi?"

"Non ho più intenzione di dirtelo, Janie. Hai perso la tua occasione."

"Mai sentito parlare di seconde possibilità?"

Finge di pensarci su. "Mmmh no, non credo." Mi prende in giro.

Sbuffo divertita dal suo comportamento infantile e sorseggio il the ancora bollente.

Lui rigira il cucchiaino nel suo, lo sguardo perso in quell'oceano bronzeo.

Lo sento sospirare, poi, senza nemmeno sollevare lo sguardo, "Pensavo che non avrei la vita che ho ora se qualche mese fa non avessi avuto il coraggio di parlare alla ragazza scontrosa che avevo di fianco sull'autobus." Sorride.

***

Okay. Scusatemi, scusatemi davvero. Mi dispiace, ho avuto qualche problema e continuavo a riscrivere e cancellare i capitoli, non mi soddisfacevano. Prometto che sarò più costante.

Spero che ancora qualcuno legga questa storia.

That_Ravenclaw_Girl

Weather TalksDove le storie prendono vita. Scoprilo ora