"Fa' come se fossi a casa tua. Se vuoi fare un po' di zapping mentre faccio bollire l'acqua..." Mi invita mentre si sfila le scarpe.
Annuisco appoggiando la felpa su una sedia di fianco alla porta.
Oliver svolta a destra entrando in quella che ha tutta l'aria di essere la cucina, mentre io mi guardo intorno.
Davanti a me c'è una rampa di scale che conduce al piano di sopra e lungo il muro sono appese fotografie e disegni infantili incorniciati.
Mi avvicino ad una foto che raffigura un Oliver bambino -avrà avuto sei, forse sette anni- che corre su una spiaggia sassosa, rincorso da un uomo con una camicia azzurra che svolazza leggera e un paio di pantaloni cachi.
Mi scosto velocemente dal muro quando lo sento uscire dalla cucina, ma ciò non mi impedisce di notare il lampo di tristezza che per un attimo gli illumina gli occhi.
Non faccio domande, ma so che ha capito.
"È stato un buon padre, finché non se n'è andato."
Un fischio rompe il silenzio teso.
"L'acqua è pronta." Esordisce "Earl grey può andare? Prendo anche i biscotti."
Annuisco sorridendo e avviandomi verso il salotto. La moquette color petrolio ricopre il pavimento rendendolo caldo e morbido contro le mie calze in cotone.
C'è una finestra spaziosa sul muro opposto che cattura la luce dall'esterno diffondendola in tutta la stanza mentre sulla parete alla mia destra è addossato un divano con penisola bianco che guarda verso un televisore a schermo piatto, sul lato opposto della stanza.
La televisione è appoggiata su un mobiletto in cristallo bianco incastonato fra due scaffalature dello stesso colore che ricoprono l'intera parete di sinistra.
La casa ha un aspetto moderno, piacevole, come se fosse stata rinnovata da poco, forse per tagliare tutti i ponti con il passato, un tentativo di Oliver di far rinascere sua madre.
Mi siedo sul divano prendendo il telecomando dal tavolino in vetro davanti a me e accendo la tv seguendo il consiglio di Oliver e facendo zapping.
"Io non sarei bravo a rimorchiare? Con te ha funzionato, mi pare?"
"Oh, certo! Incontrata, corteggiata e bam! dopo nove anni sono stata tua!""Merlino mi ha salvato la vita. Non posso stare qui a vederlo morire."
"Allora chiudi gli occhi.""Vieni?"
"Se tu vuoi che venga..."
"Ma certo! Che farei senza il mio blogger?!"Oliver entra nella stanza con in mano un vassoio con sopra poggiate due tazze di the e una ciotola piena di biscotti con le gocce di cioccolato.
"Allora? Pronta per la proiezione?" Dice poggiandolo sul tavolino.
Sorrido inserendo il DVD nel lettore e tornando verso il divano.
Il moro è seduto, le gambe stese sulla penisola, coperte da una coperta patchwork, la ciotola di biscotti fra le gambe e la tazza di the appoggiata sul bracciolo alla sua destra.
Scorre verso il muro invitandomi a stendermi accanto a lui e, anche se con un po' di imbarazzo, accontento la sua richiesta allungando le gambe e coprendomi con la stessa coperta.
"Che film hai scelto?"
"Lo scoprirai solo vivendo."
"Allora spero davvero di non avere un infarto prima di vedere i titoli di testa. Sai, le tue gambe sono praticamente attorcigliate alle mie, potrei accusarti di attentare alla mia vita." Ammicca.
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Weather Talks
Short Story"Gli sconosciuti parlano del tempo" *~*~* Highest rank: #53 in Short Story