Il campanello trilla riportandomi alla realtà e convincendomi finalmente a scollarmi dallo specchio del bagno.
"E adesso io mi farò piccola piccola." Mormora mia nonna sorridendomi e accucciandosi sulla maniglia mentre chiude la porta della sua camera.
"E nota bene, signorina, che piccola piccola non significa sparire, quindi occhio, che vi controllo." Mi ammonisce poi seria, salutandomi definitivamente.
Scuoto la testa sospirando divertita prima di fiondarmi all'ingresso, dove un'Oliver sorridente mi aspetta dall'altra parte dello spioncino.
"Hey!" mi saluta porgendomi un mazzo di fiori quando apro la porta.
"Ciao!" sorrido, poi "Non dovevi." Aggiungo rivolgendomi al bouquet colorato.
"Lo so, infatti sono per tua nonna." Ribatte facendomi l'occhiolino.
Alzo gli occhi al cielo prima di lasciarlo entrare e poggiare i fiori sul mobile dell'ingresso.
"Come stai?" mi chiede muovendo qualche passo verso di me e alzando una mano indeciso, quasi per accarezzarmi il viso, ma lasciandola poi ricadere al suo fianco.
Annuisco, abbassando lo sguardo. "Meglio, anche se mia nonna ha detto che ho passato giorni d'inferno. C'è un aspetto positivo, però: " spiego trovando di nuovo il sorriso " ho perso due chili.".
Lui non ricambia la mia allegria, e anzi muove un passo indietro, come se disapprovasse. "Non hai bisogno di perdere peso, ne abbiamo già parlato. Sei sempre bellissima, e questo vestito ti sta d'incanto."
Abbasso gli occhi sul colletto nero, poi sulla stoffa rossa che mi stringe in vita per poi ricadere morbida fino al ginocchio. "Grazie." Gli sorrido poi.
"Quindi?" rompe il silenzio dopo qualche secondo. "Programmi per la serata?"
"Nulla in particolare, a dire il vero. Mia nonna ha preparato il polpo alla griglia e un'insalata di gamberetti per antipasto."
"Sembra ottimo."
"E lo è. È veramente brava. Vieni, di qua." Lo conduco poi in cucina, dove un tavolo è già apparecchiato, coperto da una tovaglia rossa e il servizio delle feste.
C'è persino una bottiglia di vino, anche se i patti sono di berne solo metà, non una goccia di più.
Il moro mi sposta la sedia, facendomi sedere, prima di accomodarsi dall'altra parte del tavolo quadrato.
"Che galantuomo." Lo canzono.
"Non farci l'abitudine, Janie."
Sentire le sue labbra pronunciare il mio nome mi provoca un brivido di piacere, sembrano passati anni dall'ultima volta che ho sentito la sua voce calda.
"Allora, vogliamo cominciare?"
"Ho l'acquolina in bocca."
Stappo la bottiglia versando il liquido chiaro nel suo calice quasi senza rompere il contatto visivo.
Le sue labbra mi sorridono furbe quando il suo piede sfiora il mio e non si sposta, rendendomi improvvisamente conscia di ogni mio movimento.
Mi mordo il labbro inferiore tentando di nascondere il fatto che il mio stomaco abbia improvvisamente deciso di farsi un paio di capriole sul proprio asse.
Sarà una lunga notte.
***
Innanzitutto un grande grazie a @LallaStilinski , perché se non fosse stato per lei non saprei dirvi quando sarebbe stato pubblicato questo capitolo.Scusate se aggiorno poco frequentemente, ma la scuola mi sta uccidendo, e gli sport, e il conservatorio e la vita in generale.
Almeno domani esce la nuova puntata di Teen Wolf. Quaranta minuti di libertà, gente. Vedo le porte del paradiso! ahahahScherzi a parte, non so cosa dire sul capitolo. Non so se essere soddisfatta o andarmene con Dante nella città dolente.
Non mi convince del tutto, ma non sono riuscita a far saltar fuori nulla di meglio.
Che ne pensate?
Vostra,
That_Ravenclaw_Girl
*questo capitolo doveva essere pubblicato ieri sera, ma internet ha fatto cilecca. Inutile dire che ho visto la puntata e... Man, just a filler episode, but still!*
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Weather Talks
Short Story"Gli sconosciuti parlano del tempo" *~*~* Highest rank: #53 in Short Story