Capitolo 33

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"Mi spieghi che cosa è successo?" urlo appoggiandomi allo stipite della porta del bagno, mentre lui tampona il labbro con un asciugamano.

"Ti ho detto che te ne devi andare" afferma duramente.

"Finché non mi spieghi chi ti ha ridotto in queste condizioni e perché, non vado da nessuna parte" ammetto decisa.

"E invece te ne vai!" esclama urlando, colpendomi con una mano che mi lascia un segno sulla guancia.

Le lacrime riempiono gli occhi e non riesco a sostenere il suo sguardo duro e arrabbiato.

Mi volto di spalle e mi dirigo in camera nostra, dove c'è Mia che dorme beata nel carrozzino. Afferro il manico come una furia e mi dirigo alla porta di casa per andare via, ma Diego si para davanti prima che possa uscire.

"Non te ne andare, ti prego" mi supplica.

"Non ci voglio più restare qui con te" urlo piangendo.

"È stato Carmine. Mi ha accusato di aver gettato l'erba a causa tua e ti ha chiamata puttana. Non ho capito più niente e abbiamo fatto a botte" spiega cercando di sistemare le cose.

Le lacrime continuano a scorrere lente sul mio viso. Mi ha difesa, ma questo non cancella il fatto che ha portato l'erba in casa mia e che mi ha colpita in volto con uno schiaffo.

Non posso più restare qui, anche se vorrei che tutto questo non fosse mai accaduto.

"Spostati!" esclamo con la voce spezzata dai singhiozzi.

Non se lo fa ripetere due volte, ma si inginocchia ai miei piedi cercando di fermarmi. Prova a prendermi le mani, io sono già vicina alla porta. Mi volto un secondo, come per ripensarci e lo vedo con le lacrime agli occhi.

"Ti amo" sussurra con un filo di voce, ma stavolta non posso perdonarlo, nonostante abbia avuto un colpo al cuore, perché voglio che capisca come mi fa sentire ogni volta che sbaglia.

4.0ptJY

Ballo per amare (wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora