Quando arriviamo a casa, sua madre ci attende giù al palazzo e appena ci guarda in viso, capisce che qualcosa non va. Mi aiuta a scendere il porta enfant con Mia e poi mi stringe forte.
"Si vede dalle vostre facce che non avete chiarito e dovreste farlo al più presto per il bene vostro e di Mia. So che Diego ha sbagliato ed hai tutte le ragioni di questo mondo, ma lo dico per voi. Andate a farvi un giro e parlate, a Mia la tengo io, c'è una festa di 'Benvenuto' che l'aspetta" afferma sorridendomi.
Le passo il porta enfant e la vedo sparire nel palazzo, mentre mi siedo di nuovo in auto, stavolta accanto a lui. Mette in moto e comincia a girare per le strade napoletane, forse più per perdere tempo che per altro o per accontentare sua madre.
"Possiamo parlare?" chiede implorando il mio perdono.
"Non ne ho voglia, l'ho fatto solo per tua madre, quindi tra un po' torniamo a casa e le cose non saranno cambiate" affermo duramente senza guardarlo negli occhi.
Non risponde, mi fissa per qualche secondo e poi torna a guardare la strada davanti a lui. Cala un silenzio che fa male, ma non posso fargliela passare liscia. È un silenzio che provoca un dolore forte al cuore, quel cuore che si è ridotto in mille pezzi il giorno in cui mi ha lasciata sola con il mio pancione, con la consapevolezza di avere una figlia a cui badare.
Si è fatto raggirare da un'ombra del suo passato. Quell'ombra che gli ha portato solo dolore. Quell'ombra che non potrà mai capire cosa vuol dire avere un figlio, un figlio con lui. Un'ombra che non potrà mai vedere Diego padre. Un'ombra che solo tale deve restare.
Torniamo a casa circa mezz'ora dopo e quando entriamo, ci sono tanti palloncini rosa sparsi sul pavimento e un festone con scritto "Benvenuta Mia" sulla parete del soggiorno.
Mi emoziono a vedere come la mia famiglia e i miei amici abbiano preso bene la notizia dell'arrivo di Mia.
"Buongiorno a tutti" esclamo entrando in casa celando la tristezza con un sorriso.
"Questa bambina è uno spettacolo" confessa Federico, che ormai fa coppia fissa con Emiliana.
"Tutta zia Diletta" – commento prima che possa farlo lei – "O zia Stella?" chiedo mentre gli altri scoppiano a ridere.
Ormai so bene come sono fatte e, sicuramente l'avrebbero detto.
Mia scoppia a piangere tra le braccia di Mauro e guardo l'orologio per vedere da quanto tempo non mangia.
"Oh mio Dio! Non mangia da quattro ore" – esclamo avvicinandomi a Mauro che capisce e mi porge Mia – "Comunque ti ci vedo con un bambino" affermo ridendo.
"Cosa?" - domanda Stella urlando – "Per ora niente bambini" afferma.
Cullo Mia per farla calmare e poi la porto con me in camera da letto per allattarla.
"Avete chiarito?" chiede Diana entrando in stanza e sedendosi accanto a me.
"No, non ho voluto parlare" confesso.
"So che sei arrabbiata, ma o chiarite o la finite qua perché non potete vivere così" mi mette davanti ad una scelta.
"Ho tutto sotto controllo. Risolveremo tutto. Te lo prometto" rispondo sincera.
Diana mi poggia un braccio sulla spalla e mi stringe. Mia si stacca del seno e ci guarda, emettendo poi un gemito che ci fa sorridere.
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Ballo per amare (wattys2016)
ChickLitDiego ha lasciato Aurora, sola e con il pancione. Manca poco alla nascita della loro bambina. Cosa gli riserverà il futuro? Ballo per amare è il secondo libro della trilogia di Martina Napolano e Raffaela Rubino Book trailer: https://www.youtube.com...