ELEANOR
Non avevo mai considerato l'idea di non essere una persona fortunata. Certo, avevo avuto le mie botte di sfortuna durante la vita, ma chi non le aveva? Avevo comunque un lavoro che mi piaceva, un buonissimo stipendio, un tetto sopra la testa, Emily e Ryan che erano come fratelli e una famiglia che mi amava.
Non potevo ritenermi sfortunata.Ma quel giorno faceva eccezione; quel giorno mi ritenni una sfigata di prima categoria. E in modo del tutto ragionevole, s'intenda: Hunter e io avevamo perso la trattativa, e ancora non avevamo informato Bill; l'auto di Hunter era stata rimossa forzatamente perché il cervellone aveva parcheggiato in divieto di sosta e, come se non bastasse, la tempesta che imperversava fuori ci aveva reso impossibile tornare a Manhattan, dato che nessun mezzo pubblico e nessun taxi avrebbero viaggiato finché il meteo non si fosse sistemato. Perciò, eravamo costretti a passare la notte a Long Island, nell'hotel che la cameriera della caffettiera ci aveva consigliato.
Era la seconda volta che mi ritrovavo bloccata da qualche parte con Hunter, e ciò significava che lui era la causa della mia sfortuna.
«Spero che ci siano due letti. Non accetto un solo letto. E nel caso in cui dovesse essere così, tu dormi a terra», blaterai, mentre percorrevamo il corridoio del primo piano dell'hotel. Era molto carino, l'arredamento era prettamente bianco e dorato, proprio come piaceva a me. Tuttavia, l'avrei apprezzato di più se non fossi stata obbligata a condividere la stanza con lui. Ci fermammo davanti alla stanza 217 e Hunter aprì la porta con la chiave magnetica che ci era stata consegnata in dotazione.
Fui la prima a entrare, e ciò che mi trovai davanti mi lasciò un attimo stordita, immobile sulla soglia. La stanza non era una semplice camera, ma una suite. Mi soffermai dapprima sul lampadario in cristallo che svettava al centro del salotto, provvisto di un comodo divano bianco a ferro di cavallo che fronteggiava un televisore di ultima generazione incastonato nella parete dirimpettaia.
Compii un paio di passi avanti, dimenticandomi perfino di non essere sola, e realizzai, con estremo sollievo, che quella suite era dotata di due camere da letto matrimoniali, che si affacciavano ai due lati opposti del salotto.
«No, le camere sono due», commentò Hunter, mentre mi superava. «L'ho chiesta così di proposito.»
Sapevo che quel soggiorno improvvisato era stato pagato dall'azienda, ma sentii una punta di senso colpa perché intuivo che quella suite costasse un occhio della testa.
Però non mi lamentai. Insomma, nella sfortuna di quella giornata, mi parve una piccola luce in fondo al tunnel.
«Io prendo quella», continuò Hunter, indicando la camera a destra.
Annuii e raggiunsi l'altra, ovvero quella che mi aveva lasciato. Il letto era un king size, perciò decisamente più grande rispetto a quello a cui ero abituata. Le lenzuola bianche coprivano il materasso, e una miriade di cuscini sotterravano parzialmente la testata.
Mi avventurai all'interno del bagno, e poiché era dentro la camera, presunsi che ce ne fosse anche un altro nella stanza di Hunter. Quando i miei occhi scivolarono sull'accappatoio intonso, realizzai di avere il bisogno impellente di farmi una doccia. Non avevo un cambio di vestiti con me, ma Hunter aveva avuto l'accortezza di domandare alla receptionist come funzionasse la lavanderia per gli ospiti. Mi era parso di sentire che un dipendente sarebbe passato a ritirare i nostri indumenti un'ora più tardi, e che ci avrebbe restituito tutto lavato e stirato.
Chiusi a chiave la porta del bagno e mi spogliai degli abiti ancora umidi a causa della pioggia. Diedi una rapida occhiata al mio riflesso attraverso l'ampio specchio rotondo appeso sopra il doppio lavandino e feci una smorfia. I miei capelli erano diventati un groviglio informe color caffè, e il mascara mi era colato fin sotto gli occhi.
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Burning Up
Romance𝐃𝐀𝐋 𝟑 𝐃𝐈𝐂𝐄𝐌𝐁𝐑𝐄 𝐈𝐍 𝐋𝐈𝐁𝐑𝐄𝐑𝐈𝐀 «Se ti riferisci all'amore, la gente ci crede perché non può farne a meno. È la condanna dell'umanità. Le persone hanno bisogno di credere in qualcosa di grande per dare uno scopo alla loro vita, che...