43. Realizzare (E&H)

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ELEANOR





«E... l'hai rifiutato.»

«Non l'ho rifiutato. Ho solo detto di no.»

«Ma hai rifiutato il secondo appuntamento.»

«Be'... sì.»

Ryan si batté una mano sulla fronte, producendo un rumore secco che tuttavia si mescolò al vociare dei clienti di quel piccolo ristorante che si affacciava su Central Park.

Cody aveva seguito il nostro scambio di battute in religioso silenzio, le mani intrecciate sotto il mento e lo sguardo incuriosito da quel piccolo siparietto. Accomodata al suo fianco, Emily mi fissava come se mi fosse spuntato un terzo occhio.

«E perché hai rifiutato? Pensavo ti piacesse», proseguì Ryan, dopo essersi sistemato la cravatta scura sopra la camicia bianca.

«Mi piace infatti.»

Cody si ridestò dal suo stato passivo. «Ti piace... ma hai deciso di non uscire più con lui?»

Tutte quelle domande cominciavano a darmi alla testa. Non era certo così che mi ero aspettata di passare quel mercoledì sera in compagnia dei migliori amici, ma quando Ryan aveva tirato fuori il discorso, avevo deciso di spiegare come stavano cose. Infatti, quella stessa mattina, Luke si era presentato nel mio ufficio per chiedermi se mi andasse di uscire con lui un'altra volta e, dopo un attimo di titubanza avevo deciso di seguire ciò che il mio cuore mi aveva sussurrato per tutti i giorni precedenti, dunque avevo rifiutato il suo invito. Non ero stata così coraggiosa da ammettere apertamente il vero motivo, avevo accampato la prima scusa che mi era venuta in mente – questa settimana sono davvero molto impegnata – però ormai avevo deciso e non avevo intenzione di tornare indietro, perché quella scelta mi aveva alleggerito cuore e mente.

«Mi piace in senso lato, ecco. È un bel ragazzo; gentile, premuroso, colto...»

«Ma... ?» mi incitò a continuare Ryan.

Mi strinsi nelle spalle. «Ma non mi piace nel modo in cui dovrebbe piacerti qualcuno con cui vorresti uscire.»

Il mio migliore amico affilò le palpebre, la confusione a padroneggiargli il volto. «Non credo di aver capito.»

«Intende dire che le piace, ma non abbastanza», commentò Cody.

«Esatto», confermai.

C'era quell'altro piccolo particolare con un nome e un cognome, un paio di occhi verdi e una zazzera di capelli riccioluti, però non lo menzionai.

Quando la mattina precedente mi aveva chiesto se uscissi ancora con Luke, avevo risposto di sì solo per assicurarmi che mantenesse una certa distanza da me, ma in realtà avevo già deciso.

«Quindi sei passata dall'andare a letto con il figlio del tuo capo a uscire con un tuo collega», s'intromise Emily, una punta di scetticismo nella voce.

«Non vado più a letto con Hunter e non esco più con Luke.»

«E tutto questo è successo nel giro di poco tempo.» Sorrise. «Dio, non so se essere contenta o esterrefatta. Probabilmente entrambe le cose. Non credevo di vivere così a lungo da poter assistere a una cosa del genere.»

«Be', era ovvio che prima o poi avrebbe smesso di evitare gli uomini come se fossero tutti affetti dalla peste», bofonchiò Ryan.

«Sì, ma non mi aspettavo due uomini alla volta», ribatté lei.

«Non sono stati due uomini alla volta. Con Hunter non c'è stato niente di concreto», replicai. «E con Luke non c'è stato nemmeno un bacio.»

Ryan mi scossò un'occhiata significativa. «Qualcosa di concreto c'è stato eccome. Non c'è nulla di più concreto del sesso.»

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