12. Louis passione koala

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Mancavano ormai pochi minuti alle due, e io iniziavo a sentirmi annoiato. Nonostante le ricerche non ero riuscito a trovare Niall, e non volevo disturbare Zayn e Liam che erano ancora intenti a chiacchierare; così da circa mezz'ora me ne stavo seduto in giardino, su un tavolino di ferro battuto che mi stava gelando le chiappe, con un bicchiere semi-vuoto in mano e lo sguardo perso sulle persone che ridevano e scherzavano, ad alcuni metri da me.

Di solito ero più estroverso e divertente alle feste, ma quella sera mi sentivo davvero giù di tono.
Insomma, come settimana era stata abbastanza pesante, considerando che, oltre a dover affrontare l'inizio di un nuovo anno scolastico, ero anche stato rifiutato dal ragazzo che più mi piaceva al mondo, e che ora passava le giornate a lanciarmi segnali contrastanti. Il momento prima mi parlava e quello dopo mi mandava a fanculo. Cambiava umore ogni trenta secondi. Non potevi mai sapere quale reazione aspettarti da lui. Perchè allora mi piaceva così tanto?

-Haffyyy!- sentii esclamare alle mie spalle.
Parli del diavolo...
-Come ftai?- Louis si stravaccò ai miei piedi e appoggiò il mento sul mio ginocchio, guardandomi allegro mentre masticava qualcosa.

Somigliava vagamente a un tenero panda strafatto, e non ci voleva un genio per capire che fosse ubriaco perso. E pensare che fino a un paio d'ore prima, quando aveva ballato con me, era praticamente sobrio.
-Uhm... bene. E tu?-
-Beeeene.- sorrise, appoggiando le mani sulle mie cosce e tirandosi un po' su.
Quel contatto improvviso mandò una scarica di elettricità dritta al mio cervello, e fui assolutamente certo di essere appena stato fulminato.

-Ti piafe la fefta?- continuò Louis, spostando le mani verso i miei fianchi e sedendosi tra le mie gambe.
Dovetti costringermi a non pensare alla posizione in cui si era appena messo, per non rischiare di perdere definitivamente la poca lucidità che mi era rimasta.
-Mastica prima di parlare, Lou, se no non capisco un cazzo.-
Lui fece una smorfia, deglutendo e poi sorridendo. -Contento?-
-Sì.-
-Allora, perchè sei qui da solo?-
Fissai i suoi occhi leggermente lucidi e resi ancora più azzurri dall'alcol, e per un attimo mi ci persi dentro. -Uhm... Io... Non lo so.- sospirai infine.

-Mi dispiace, Hazza.- sussurrò lui.
-Per cosa?- chiesi un po' confuso.
-Per... uhm... averti detto di no.- Abbassò lo sguardo e poi si spostò un po' indietro, prendendomi le mani e tirandomi verso di sè.
-Ah.- sospirai, sedendomi di fronte a lui sul prato un po' umido.
-In realtà, tu mi...- si interruppe, fissandomi un po' perso.
Lo guardai aggrottando la fronte. -Io ti...?-
-Tu mi... uhm...- Si sporse in avanti e mi abbracciò, nascondendo il viso nell'incavo del mio collo e respirando piano. Poi mi si piazzò praticamente addosso, circondandomi la schiena con le gambe e premendosi contro il mio petto. Io ero del tutto senza fiato, avevo realmente smesso di respirare per timore che al minimo movimento lui si sarebbe spostato.

-Lou?- lo chiamai a bassa voce, ma non ricevetti altra risposta che un mugolio leggermente infastidito.
Smisi di trattenere il fiato e abbassai lo sguardo su Louis, che al momento sembrava un piccolo angioletto tenero, completamente diverso dalla diva arrogante che interpretava di solito.
-Lou, non puoi addormentarti qui.- cercai di convincerlo, ma lui non si mosse di un millimetro. Anzi, strinse ancora di più la presa su di me, sia con le braccia che con le gambe.

E ora che cavolo potevo fare? Di sicuro mi stavo anche sporcando i pantaloni, perchè sentivo l'umidità del terreno arrivarmi dritta sulla pelle, ma ormai Louis era bello che andato.
Sospirai e presi ad accarezzare la sua schiena, facendogli produrre un mormorio tranquillo che ricordava un po' le fusa dei gatti. Sorrisi intenerito.

-Sono sicuro che queste cose non capitano alle persone normali.- sospirai mentre cercavo di alzarmi tenendo Louis in braccio.
-Mi stai toccando il culo.- ridacchiò lui.
-Ah, allora sei sveglio, razza di infame.-
-No.-
Alzai gli occhi al cielo, riuscendo finalmente a sollevarmi grazie a chissà quale divinità. -E ora dove ti porto?- borbottai, rivolto più a me stesso che al ragazzo tra le mie braccia.
-Macchina- biascicò lui, e io decisi che, a quel punto, un posto valeva l'altro.

Non fu facile arrivarci. Innanzitutto, Louis si era lasciato andare completamente tra le mie braccia, e io non ero certo Mastro Lindo. Poi, le persone a quel punto della serata erano parecchio "brille", per usare un eufemismo, e ci volevano dieci anni prima che riuscissero a capire di doversi spostare. E, ultimo ma non meno importante, Louis aveva iniziato a baciarmi il collo, cosa che di certo non aiutava a mantenermi concentrato sull'obiettivo - l'auto di Liam.
Non sapevo neanche come avrei fatto a entrarci, visto che non avevo le chiavi, ma decisi di risolvere un problema alla volta.
A proposito di problemi, con tutto quello che avevo bevuto, ora mi scappava da morire la pipì.

-Eccoci qua.- sospirai quando finalmente arrivammo alla macchina -Adesso puoi scendere, Lou.-
-Non voglio.- piagnucolò lui.
Cristo, tutte a me capitavano.
-Lou, devo pisciare. Scendi da solo o ti butto per terra.-
-Non buttarmi, non è vero che non mi faccio male quando cado.- protestò lui strascicando un po' le parole.
-E allora scendi, dai.- lo esortai con pazienza. Mi stava per esplodere la vescica, poco ma sicuro.
-Uff, okay...- sospirò lui, appoggiando i piedi per terra e aprendo lo sportello che dava sui sedili posteriori dell'auto.
-Ma... Liam lascia la macchina aperta?- chiesi perplesso.
-No, ma questa porta è...- Louis si interruppe per cercare la parola. -Difettosa.- sospirò infine -Gli dico sempre di farla aggiustare, ma lui pensa che nessuno gli ruberebbe mai l'auto... La chiama "fiducia nell'umanità". Io la chiamo coglionaggine.-

Ridacchiai divertito, e mentre Louis si stravaccava sui sedili posteriori io mi chiesi se la mia vescica avrebbe retto finchè non fossi tornato nella casa di Thomas. Valutai rapidamente la situazione e decisi che facevo prima a pisciare dietro i cespugli lì vicini.

-Ew, che uomo selvaggio che sei, Styles.- rise Louis quando tornai alla macchina.
-Stai zitto, che se tu non fossi praticamente svenuto in braccio a me, a quest'ora avrei potuto essere in un bagno.- ribattei, entrando a mia volta nella vettura e sedendomi accanto a Louis.
-E adesso cosa facciamo?- mi chiese lui con un sorrisetto.

***

Mi uccidete se finisco il capitolo così?
Certo che no, altrimenti non avreste più aggiornamenti u.u

Dato che non ci rivedremo(?) fino a lunedì, ne approfitto per farvi gli auguri in anticipo. So, buon Natale, cupcakes :)

Ele xx

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