40. L'appuntamento perfetto... Più o meno

9.9K 501 1.1K
                                    

-Hai finito di prepararti?-
-Sì, mamma.-
-Ti sei fatto la doccia?-
-No, figurati, vado in giro puzzando.-
-Hai preso i preservAHAHAH scherzo.-
Fissai confuso mia madre che mi dava strane pacche sulla schiena e scrollai le spalle, controllando per l'ennesima volta di essere pronto.
Pantaloni: c'erano.
Camicia bianca: c'era.
Giacca, nera come i pantaloni: c'era.
Scarpe: c'erano.
Calma: non c'era. Porca Rosita.

In quel momento il campanello suonò allegramente e io sobbalzai, dando per sbaglio una gomitata a mia madre.
-Oddio, scusami!-
-Tranquillo, io vado AHAHAH ad aprire!-
"Forse ha sbattuto la testa", pensai sconcertato, tornando poi a guardarmi nello specchio con aria ansiosa.
Stavo per andare al Ballo di Natale con Louis Sonoperfetto Tomlinson. Ballo che sarebbe stato anche il nostro primo appuntamento.
Non potevo farcela.

"Tienimi lontano dalle figure di merda", pregai mentre mia madre mi chiamava dal piano di sotto.
-Harryy, c'è Lou!-
-D'accordo, andrà tutto bene.- sussurrai a me stesso, uscendo dalla camera e avvicinandomi alle scale.
Alla fine di esse trovai Louis, bellissimo nel suo smoking scuro e con i capelli pettinati meravigliosamente all'indietro.
Perchè era più bello ogni volta che lo guardavo?
-Ciao, amore.- mormorò fissandomi con i suoi stupendi occhi azzurri.
-Ciao- sussurrai incantato.

"Dodici gradini, Harry. Puoi riuscire a farli con i piedi" mi incoraggiai mentalmente, iniziando a scendere la rampa, ma poi Louis sorrise e io non capii più cosa fare con le gambe, perciò rotolai sugli ultimi scalini e gli finii dritto addosso, facendo cadere entrambi per terra.
-Oops.- mormorai sorridendo imbarazzato, mentre ero ancora steso su di lui.
-Ciao.- sorrise Lou di rimando, sollevando una mano per accarezzarmi i capelli.
-Oh, siete già arrivati a quel punto?- domandò sorpresa mamma, tornando dalla cucina e trovandoci sul pavimento.
-Cos... no!- esclamai balzando in piedi e facendo ridacchiare Louis, che si aggrappò alla mia gamba per tirarsi su.
Okay, tutto normale.

-Beh, sarebbe una cosa naturale e...- cominciò mamma, ma -Noi andiamo!- gridai interrompendola, prendendo la mano di Louis per trascinarlo fuori.
Rabbrividii al contatto con l'aria fredda della sera, girandomi per tornare in casa e prendere qualcosa per coprirmi, ma Louis mi fermò sventolando il mio cappotto.
-L'ho preso io.- sorrise accompagnandomi verso la sua auto.
-Sei un angelo.- mormorai aprendo la portiera e facendo per entrare, ma fui fermato da un gesto di Louis.
-Aspetta,- disse poggiando una mano sul mio braccio e poi prendendo qualcosa dai sedili posteriori -Volevo portarle dentro, ma per fortuna le ho lasciate qui, altrimenti adesso sarebbero spiaccicate.- ridacchiò riemergendo dall'auto con un mazzo gigante di rose rosse. -Sono per te.- sorrise porgendomele, mentre le sue guance si tingevano di un'adorabile rosa tenue.

-Oddio, Lou,- sussurrai prendendo i fiori e fissandoli per non fargli notare i miei occhi lucidi -Grazie, sono stupende.-
-Ti... Ti piacciono?- balbettò cercando il mio sguardo, e io mi affrettai a rassicurarlo con un sorriso.
E stavo piangendo come un idiota, perfetto.
Vedendomi in quello stato, Louis strabuzzò gli occhi e iniziò a parlare a macchinetta. -Perchè piangi? Oddio, sei allergico? Ti fanno schifo? Dovevo prendere qualcos'altro? Se vuoi, posso...-
-Lou,- lo interruppi sorridendo -Sono solo incredibilmente felice di avere un ragazzo meraviglioso come te.-
-Aw- sorrise lui, stringendomi a sè e asciugandomi le lacrime con le punta delle dita, baciandomi le guance e poi aprendo lo sportello per farmi salire in macchina. -Pronto ad andare?-
-Io sono nato pronto.- replicai ammiccando e facendogli roteare scherzosamente gli occhi, dopodichè lo seguii in auto e ci avviammo verso la scuola.

La strada era illuminata solo dalla luce giallognola dei lampioni e in giro non c'era quasi nessuno, perciò il tragitto sembrò persino più breve del solito, e solo quando arrivammo a destinazione iniziammo a vedere un po' di folla.
-Wow, il preside si è davvero dato da fare.- osservai non appena entrammo in palestra, che era stata addobbata apposta per l'occasione.
Ampi striscioni dai colori caldi ornavano le pareti e il soffitto, mentre luci soffuse illuminavano dolcemente tutto il locale. C'erano molte decorazioni natalizie appese alle pareti e un grande albero di Natale posto leggermente in disparte, per lasciare libero il centro della palestra. La festa in sè sarebbe iniziata alle otto e mezza, ma sebbene mancassero ancora una ventina di minuti c'era già un bel po' di gente in giro. Notai che le tribune erano state ritirate completamente contro la parete di sinistra, mentre in fondo era stato allestito un palco, su cui un gruppo di ragazzi era impegnato ad accordare gli strumenti in attesa dell'esibizione.

Fake Friendzone || L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora