42. Not so good, not so bad

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-Harry?-
Sollevai la testa che da tempo indefinito mi tenevo tra le mani, incontrando lo sguardo preoccupato della madre di Louis, mentre cercavo di far capire a me stesso che tutta quella situazione non era un incubo.
Dovevo solo mantenere la calma, tutto si sarebbe risolto.
-Harry.- ripetè Johannah con un sospiro, mentre io mi alzavo per abbracciarla. Mi strinse forte e a lungo, e prima che me ne rendessi conto mi ritrovai a piangere sulla sua spalla, il mio proposito di mantenere la calma svanito in meno di un secondo. Ma d'altronde mi ero costretto a sembrare forte fino a quel momento: potevo meritarmi almeno un piccolo crollo, dopo tutto quel tempo.

Johannah mi tenne nella sua stretta rassicurante, sebbene ci fossimo incontrati solo tre o quattro volte quando ero andato a casa di Louis nelle settimane precedenti. L'avevo sempre vista sorridente e allegra, nonostante la stanchezza per il lavoro e l'accudire i suoi figli, mentre ora era scossa dai singhiozzi, tremava di paura tra le mie braccia, e mi sembrava di sentire il suo cuore spezzarsi e sgretolarsi mortalmente insieme al mio.

-Harry- ripetè per l'ennesima volta, iniziando ad accarezzarmi la schiena per calmarmi, e forse anche per calmare se stessa. Si distaccò leggermente e mi asciugò gentilmente le lacrime con una mano. -Hai saputo qualcosa?-
-No- mormorai abbassando lo sguardo -Ho... Ho provato a chiedere, ma mi hanno detto che... che non sono un familiare.- spiegai tirando su col naso.
Lei serrò le labbra e annuì. -Vado a chiedere io. Tu siediti un po', tesoro.-
-Okay.- acconsentii flebilmente, tornando alle sedie di plastica della sala d'attesa, dove mi aspettavano Liam, Zayn e Niall.
Johannah li salutò con un breve cenno della mano e poi si allontanò per chiedere notizie di Louis.

-Vedrai che sta bene, è un tipo tosto.- cercò di rassicurarmi Liam, ma il suo sguardo impaurito e il modo in cui stringeva la mano di Zayn facevano capire che nemmeno lui era convinto di ciò che diceva.
Nonostante questo mi sforzai di annuire, continuando a guardare Johannah e l'infermiere con cui stava parlando.

Come un eterno flashback, la mia mente riproponeva ancora e ancora le immagini di quasi due ore prima, quando io e i ragazzi avevamo trovato Louis riverso sull'asfalto, i vestiti zuppi di sangue e il volto terribilmente pallido.
C'era un gruppo di persone a circondarlo, una di loro aveva già chiamato l'ambulanza, ma quella vista mi aveva fatto andare fuori di testa.
Il mio piccolo, piccolo Louis era incosciente in mezzo a una strada. C'era così tanto sangue... E i suoi splendidi occhi erano chiusi e tutto ciò che riuscivo a pensare era l'ultima frase che gli avevo sentito dire.
"Non vuoi vedermi, Hazza?"

Come poteva pensare che io non volessi vederlo? Dio, ero così inutile e stupido e schifoso... La persona peggiore che potesse esistere.
Era tutta colpa mia se si era trovato su quella strada. Perchè io l'avevo lasciato solo.
Il giorno del suo compleanno, per di più.
E se non avessi mai più potuto dirgli che volevo vederlo e stare con lui a qualsiasi ora di qualsiasi giorno? E se non avessi potuto dirgli che lo amavo?
Dio, non gliel'avevo mai detto...

-Ehi-
Sentii la mano di Niall strofinarmi la schiena e spostai per un attimo lo sguardo su di lui.
-Starà bene, te lo prometto.- mi sussurrò dandomi un bacio sulla guancia, ma io non riuscii a trovare una risposta.
Annuii appena, il dolore e la paura che mi divoravano e mi facevano a pezzi senza sosta.

Scattai in piedi quando vidi Johannah avvicinarsi, ansioso di ricevere finalmente delle notizie.
"Fa' che stia bene" ripetei mentalmente per l'ennesima volta. Era l'unica cosa che il mio cervello riuscisse ad elaborare, apparentemente.
-Cosa ti hanno detto?- annaspai disperato, mentre Jay prendeva le mie mani tra le sue.
-Per ora non ci sono notizie precise, è ancora in sala operatoria.- spiegò -Ha perso parecchio sangue, ma a quanto pare non è in pericolo di vita, fortunatamente.-

La mia mente stremata ci mise un po' a recepire il messaggio. Louis non era in pericolo di vita. Louis era vivo. Louis era vivo.
-Cazzo, grazie!- sbottai rincuorato, abbracciando di slancio Johannah.
Lei mi strinse a sè, dandomi leggere pacche sulla schiena fino a quando non riuscii a riprendermi almeno un po'.
-Se tutto fila liscio, tra mezz'ora uscirà dalla sala operatoria e poi lo terranno sotto osservazione.- proseguì Jay -Più tardi forse potremo anche vederlo, ma per il momento non c'è niente di certo.-
-Okay, okay- annuii passandomi una mano tra i capelli. Louis era vivo. Louis si sarebbe ripreso. -Okay.- annuii ancora, mentre Liam, Zayn e Niall si abbracciavano e stringevano tra loro anche Johannah, che ora aveva un'espressione molto più sollevata.
Louis era vivo.
Adesso dovevo solo aspettare.
"Solo".

Fake Friendzone || L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora