18. Anne the Larrie

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Quando la campanella suonò, segnando il termine delle lezioni, non mi alzai dalla sedia. Rimasi semplicemente fermo a fissare la lavagna - posta oltre qualche fila di banchi davanti a me - desiderando di non dover uscire da quell'aula.
E di solito ero il primo a precipitarmi fuori, perciò quello non era un comportamento normale per me.

-Styles, tutto bene?- mi chiese il prof di storia, osservandomi incuriosito mentre riponeva i libri nella sua vecchia valigetta.
-Uh, sì.- borbottai, alzandomi lentamente e raccogliendo lo zaino. Ci ficcai i quaderni e l'astuccio senza troppa cura e feci per uscire, ma poi cambiai idea e mi fermai davanti alla cattedra.
Il professore mi guardò, inarcando appena le sopracciglia con aria interrogativa.
-Prof, secondo lei...- Mi interruppi un attimo, non sapendo bene cosa volevo dire. -Secondo lei...-
L'uomo si alzò in piedi, facendo il giro della cattedra per mettersi al mio fianco. Continuava a osservarmi un po' preoccupato, e io non riuscivo a terminare la frase.

-Non capisco come in neanche due settimane di scuola io sia riuscito a farmi respingere dalla persona che mi piace e a far probabilmente litigare due miei amici. Cos'ho di sbagliato?- dissi infine, non capendo nemmeno perchè ne stessi parlando a un professore.
Certo, il prof O'Carroll era sempre stato il mio preferito, ma... Insomma, non era il mio psicologo o cose del genere, non aveva senso parlargli dei miei problemi.

-Harry- sospirò lui, poggiando una mano sulla mia spalla in segno di conforto -Le relazioni sono complicate. Capita, a volte, che le cose vadano male, ma se ci tieni davvero potrai riaggiustarle.- disse in tono tranquillo -So che alla tua età sembra tutto molto più grande di quello che è, so che ogni litigata è come un masso piazzato proprio sullo stomaco, so che ogni rifiuto pesa più di qualunque altra cosa. Ma dopo le litigate si fa pace, e dopo i rifiuti si va avanti. Niente è irreversibile. Con il giusto tempo, ogni cosa torna a posto. Forse non esattamente com'era prima, ma tutto è destinato a cambiare e ad evolversi, e perciò va bene così.-

Annuii appena, non veramente rassicurato da quelle parole. Non che mi sembrassero sbagliate, solo che - punto primo - io non volevo andare avanti dopo il rifiuto di Louis, perchè non volevo nessun altro al suo posto.
E - punto secondo - ancora non sapevo cosa fosse successo tra Zayn e Liam dopo che quest'ultimo mi aveva visto baciare il moro. Avevano già chiarito? Mi stavo preoccupando per nulla?

Avrei voluto uscire e raggiungere i miei amici, ma l'idea di trovarli arrabbiati per colpa mia mi spaventava.
-Stai tranquillo, preoccuparsi troppo non fa mai bene.- sorrise incoraggiante il prof, e io annuii di nuovo, salutandolo e uscendo dall'aula.

-Alleluja, ti si era incollato il culo alla sedia?- mi apostrofò Niall, appoggiato agli armadietti fuori dalla classe.
-Scemo.- ridacchiai, sentendomi sollevato dal suo atteggiamento allegro -Zayn è già uscito?-
-Veramente è andato in bagno.- rispose il biondo -Mi aveva chiesto di aspettarlo, ma ci metteva un secolo e perciò ho pensato di venire a prendere te, nel frattempo. Peccato che anche tu sia stato più lento di una lumaca incinta.-
-Stavo parlando con il prof.- spiegai brevemente, liquidando l'argomento con un'alzata di spalle. -Ma Zayn sta bene?-
-Che hai con Zayn adesso? È successo qualcosa? Riguarda quello di cui avete parlato a ricreazione?-
-Più o meno. Ti spiego dopo.- borbottai, mentre raggiungevamo i bagni.

Zayn ne stava uscendo proprio in quel momento, l'espressione abbattuta e lo zaino tenuto malamente sulle spalle. Sembrava di ritorno da un campo di battaglia.
-Ehi, Zay.- lo salutai a bassa voce.
-Ciao, Haz.- mormorò lui, senza guardarmi negli occhi.
Ouch.
-L'entusiasmo scorre nelle vostre vene, figli miei!- esclamò a quel punto Niall, piazzando un braccio sulle mie spalle e l'altro su quelle di Zayn, per poi accompagnarci fuori.

Appena superato il cancello, però, ci imbattemmo in Louis, appoggiato al muretto e intento a scrivere al cellulare.
-Ciao, Harry.- mi salutò con un sorriso, non appena si accorse della nostra presenza.
-Noi non ci siamo, tranquillo.- commentò Niall in riferimento a se stesso e Zayn, alzando poi gli occhi al cielo.
-Sì sì, è bello vedervi.- replicò Louis con un gesto della mano, tornando poi a guardarmi.
Niall aveva ragione su di lui? Gli piacevo?
No, che cazzata. Nessuno rifiuta la persona che gli piace.

-Avete visto Liam?- chiese a quel punto Louis -La campanella è suonata da quasi un quarto d'ora e lui non è ancora uscito.-
-Uhm, no.- borbottai, mentre Zayn abbassava lo sguardo e Niall lo osservava confuso.
-Che palle, devo riaccompagnarlo a casa e se non si spiccia qua ricomincia a piovere.- si lamentò Lou.
-Oh, a proposito, domani ti riporto i pantaloni.- gli dissi.
-O magari vengo a prenderli io più tardi.- ghignò lui, facendomi sbarrare gli occhi per la sorpresa.
-Oh... Certo... Sì... Quando vuoi...- balbettai come un deficiente, mentre Niall ridacchiava sotto i baffi.
-Bene.- disse Louis, ancora con quel sorrisetto bastardo stampato in faccia -Oh, finalmente!- sbottò poi, spostando lo sguardo oltre me e avvicinandosi a Liam, che stava uscendo dal cancello proprio in quel momento. -Sua maestà ci ha onorati della sua presenza.-

-Per favore, Lou, portami a casa.- mormorò in risposta Liam, senza neanche alzare lo sguardo quando passò accanto a me, Niall e Zayn.
Quest'ultimo aveva abbassato nuovamente la testa, e io mi sentii morire.
-Liam- tentai, mentre Louis e Niall osservavano confusi la scena.
Ma Liam non mi guardò nemmeno. Si limitò a prendere Louis per un braccio e ad allontanarsi, mentre quest'ultimo si voltava un attimo per guardarmi con aria spaesata.
Merda, che casino.

***

-Mi spieghi che cazzo hai fatto?- sbraitò Louis non appena aprii la porta di casa mia.
Erano le quattro di pomeriggio e io avevo passato l'ultima ora e mezza stravaccato sul letto a guardare vecchi episodi dei Simpson e di The Big Bang Theory; anche perchè non avevo per niente voglia di studiare. Il pomeriggio stava passando pigramente... prima dell'arrivo di Louis Tomlinson.

Mia madre, che stava passando con il cesto dei vestiti da stendere, ci guardò confusa per un attimo, ma per fortuna decise di non immischiarsi.
-Uhm, ciao Lou.- borbottai intimorito.
-È LOUIS?!- strillò mamma dalla stanza accanto, facendomi arrossire di colpo.
Ecco, fantastico.
Lou inarcò un sopracciglio ma evidentemente scelse di non commentare, perchè tornò subito a fissarmi con sguardo infuocato.
Per essere nano faceva parecchia paura.

-Non pensare di raccontarmi cazzate.- riprese -Liam mi ha già detto che tu e il tuo amichetto pomiciate come se non ci fosse un domani.-
Corrugai la fronte. -Se stai parlando di Zayn, io e lui non "pomiciamo come se non ci fosse un domani".- ribattei piccato.
-Quindi stai dicendo che non vi siete baciati?-
-Beh, sì, ci siamo baciati, ma solo perchè...-
-Stai zitto, idiota. Sai come questa cosa fa stare Liam? Porca puttana, gli avete spezzato il cuore!-
-Zayn e Liam non stanno mica insieme! Come potremmo avergli spezzato il cuore?-
-Tu e la capacità di ragionare siete proprio due rette parallele. Cosa vuol dire "non stanno insieme"?! Se non stanno insieme significa che a Liam non possa piacere il tuo amico?-

-A Liam piace Zayn?!- esclamai sorpreso.
-Certo che gli piace! Penso che prima fosse un po' confuso, ma di sicuro adesso non lo è più, visto quanto è stronzo il tuo amico Zack.- sbottò Louis.
-Lou, lasciami spiegare...-
-Non c'è niente da spiegare.- ringhiò Louis, sempre più arrabbiato -Quel tizio è un coglione.-
-Beh, allora perchè sei qui?- sbottai a quel punto, stanco che non mi lasciasse parlare.

Lui mi fissò per qualche attimo con gli occhi sbarrati, senza dire nulla, e io ripresi.
-Perchè sei venuto da me se sei così arrabbiato con Zayn? Cosa vuoi da me, di preciso?- lo attaccai, non so neanche con quale coraggio.
-Io...- Louis si guardò attorno spaesato, evitando i miei occhi. -Io...-
Lo fissai a braccia conserte, aspettando una risposta che non arrivava.
-Sai una cosa? Vaffanculo, Styles.- sbottò infine Louis -Sei un coglione anche tu.- Dopodichè girò sui tacchi e si allontanò in fretta, sparendo rapidamente oltre il cancello del mio giardino.
-Merda.- biascicai abbattuto, richiudendo la porta e appoggiandoci la schiena.

-Harry- mi chiamò mamma, avvicinandosi un po' preoccupata.
Alzai lo sguardo e sospirai. -Non lo sopporto.- borbottai, in riferimento a Louis.
-Certo, caro, come no.- replicò lei, roteando gli occhi e mettendomi un braccio intorno alle spalle. -Si vede proprio che vi odiate.-
-Lui mi odia di sicuro.- mormorai afflitto.
-Convinto tu...-
-Che vuoi dire?-
Mamma sospirò, guardandomi con un'espressione che diceva "Mio figlio è tardo". -Voglio dire che neanche nei film si vedono scenate di gelosia come quella.-
-Gelosia? Macchè, era solo arrabbiato per Liam.-
L'espressione "Mio figlio è tardo" sulla faccia di mia madre sembrò intensificarsi. -Sei rimbambito, però.- sbottò mamma.
-Ma...-
-Taci. Aiutami a stendere che è meglio.-
E che palle.

Fake Friendzone || L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora