27. Noccioline e figuracce

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Seduto sul divano accanto a Niall, guardavo annoiato una partita di calcio mentre cercavo di convincermi che, se piaceva a Louis, forse poteva piacere anche a me. In realtà, Louis non era nemmeno lì, in quel momento, ma io volevo comunque imparare almeno le regole principali - che ricordavo solo vagamente dalle lezioni di ginnastica.

-No, no, quello si è buttato per terra da solo!- sbraitò Niall contro la tv, mentre io lo guardavo disinteressato -Rigore? Sul serio?!-
"Rigore"? Tentai di ricordare cosa diavolo fosse e quando dovesse essere messo in atto, ma non ne avevo la minima idea.
Quel pomeriggio mi stava seriamente annoiando a morte.
-Non possiamo cambiare canale?- chiesi speranzoso a Niall, allungandogli il pacchetto dei biscotti per corromperlo.
-Dai, Haz, mancano solo trentacinque minuti! Fai uno sforzo e resisti.- rispose lui, senza staccare gli occhi dalla tv.
"Solo" trentacinque minuti? Davvero?

Per fortuna in quel momento suonò il campanello, dandomi così la possibilità di distrarmi un po' con l'arrivo di qualche ospite.
Attualmente avrei preferito ascoltare Zayn e i suoi monologhi di tre ore su Liam, piuttosto che stare a guardare ancora quella partita.
Nonostante i miei sforzi, non riuscivo davvero a trovarla interessante. Mi divertivo abbastanza se dovevo giocare io o se potevo stare a guardare Louis, ma così decisamente no.
Massaggiandomi la gamba un po' intorpidita dalla posizione scomoda che avevo tenuto sul divano, raggiunsi l'ingresso e aprii la porta, facendo entrare una ventata di aria piuttosto fredda.

-Sorpresa!- esultò Louis, alzandosi sulle punte per abbracciarmi e facendomi indietreggiare dentro casa. Richiuse la porta con un piede e poi si distaccò allegramente da me. -Contento di vedermi?- domandò mentre si liberava di sciarpa e giubbotto.
-Eccome! Pensavo dovessi studiare.- sorrisi in risposta, accompagnandolo in salotto.
-Sì, in effetti dovrei... Ma ho tempo anche dopo.- disse lui, allontanando il pensiero con un gesto della mano -Ehi, state guardando la partita!- si entusiasmò poi, non appena i suoi occhi si posarono sulla televisione.
-Oh, già...- balbettai -È... Interessante, sì.-
Dal divano, Niall mi lanciò un'occhiata sconcertata. -Ma se fino a dieci secondi fa volevi cambiare canale.-
-Io?! Macchè, era una battuta!- esclamai, scoppiando in una risata giusto leggermente forzata.

Louis mi guardò scuotendo la testa divertito, aspettando che mi sedessi sul divano per poi accomodarsi tra le mie gambe.
Quel gesto mi lasciò abbastanza stupito - anche perchè non capivo bene come ci fossimo lasciati, dopo ciò che lui mi aveva raccontato il giorno prima. Insomma, quando mi aveva chiesto di essere paziente cosa intendeva, di preciso? Che per il momento eravamo semplicemente amici? Che saremmo stati insieme, in un futuro indeterminato?
Probabilmente avrei dovuto chiederglielo, ma il giorno precedente mi era sembrato già abbastanza scosso. E ora... Beh, ora ero troppo occupato a sclerare internamente per la posizione in cui si era messo, con la schiena contro il mio petto e la testa nell'incavo del mio collo.
Esisteva un essere più dolce di Louis Tomlinson? Ne dubitavo fortemente.

-Un altro rigore? Ma cos'è, hanno fatto l'abbonamento?- sbottò Niall in quel momento, facendo scuotere la testa a Louis, che stava borbottando commenti poco fini nei confronti dell'arbitro.
Va bene, forse l'aggettivo "dolce" non era il più appropriato per lui, in quel momento. Ma in ogni caso mi lasciò circondare il suo busto con le braccia e fece un mugolio di apprezzamento quando iniziai a disegnare piccoli cerchi sul suo addome.
-Evitate di fare cose in mia presenza, grazie.- commentò Niall, riservandoci uno sguardo vagamente preoccupato.
-Taci e guarda la partita, Nando.- lo zittì Louis, accoccolandosi di più contro il mio petto.
-Niall.- lo corresse il mio amico, alzando gli occhi al cielo -E ora mi hai fatto pensare a Nando's.-
-In forno ci sono ancora un po' di lasagne.- lo informai, capendo dove voleva andare a parare.
-Ti amo!- esclamò lui, balzando in piedi e correndo in cucina.
-Non credo proprio.- replicò Louis, lanciandogli un'occhiataccia che mi fece sorridere intenerito. Era geloso. E io stavo seriamente per sciogliermi.

Il pomeriggio passò all'incirca tutto su quell'onda, con me e Louis stravaccati sul divano e Niall che - dopo la fine della partita - cercava di convincerci a fare qualche gioco stupido. Alla fine ci eravamo ritrovati a lanciare noccioline per fare centro nella tazza posta sul tavolino davanti a noi, mentre chiacchieravamo tranquillamente di tutto quello che ci passava per la testa.
Al momento la discussione era sospesa su quale sarebbe stata una buona idea per un tatuaggio, visto che Louis sembrava molto interessato a farsene fare uno.

-Secondo me la cosa migliore è una frase.- stava dicendo Niall -Sai, qualcosa che abbia un valore per te.-
-Uhm... Sì.- borbottò Lou -Tipo?-
Il biondo lanciò una nocciolina, che colpì il bordo della tazza e cadde sul tavolino. -Tipo... "Larry is real"?-
Louis ridacchiò, passando una mano tra i miei capelli prima di lanciare a sua volta una nocciolina. -Qualcosa che mi faccia sembrare meno una fangirl?-
-Uhm... "Pizza forever"?- propose Niall, mettendosi poi a ridere.
-Quello potresti tatuartelo tu.- rispose divertito Louis.
-Neanche morto!- esclamò il biondo, apparendo improvvisamente atterrito -La mia pelle non si tocca, grazie.-
-Hai paura?- lo prese in giro Lou.
-Di un ago che mi ridurrebbe a un colabrodo? Sì.- replicò Niall.
-Povero Neil.- ridacchiò Louis.
Il mio migliore amico alzò gli occhi al cielo, evidentemente stanco di chiarire quale fosse il proprio nome, e lanciò un'altra nocciolina. -Centro!- esultò -Premio per me.- sorrise, arraffando un biscotto e ficcandoselo in bocca.

Ridacchiai divertito appoggiando la testa contro lo stomaco di Louis, che era disteso dietro di me, voltandomi poi quando lo sentii muoversi un po'. -Devi alzarti?-
-No, stavo solo controllando il cellulare.- rispose -Ho chiamato Liam, prima, ma sembra scomparso da questo pianeta.-
Niall ci guardò con le sopracciglia inarcate in un'espressione sorpresa. -Avanti, ragazzi, non lo sapete?-
Lo fissai confuso. -Sapere cosa?-
-Liam è uscito con Zayn.- rispose lui in tono ovvio -È un secolo che Zayn prepara questo appuntamento, davvero non lo ricordavate?-
-Oh, wow.- commentai -Hai ragione, era così nervoso.-
-Aspetta, il vostro amico ha portato fuori Lee e non mi ha avvertito?- sbottò a quel punto Louis.
-Perchè avrebbe dovuto avvertirti?- domandai perplesso.
-Dovevo fargli il mio test speciale per vedere se è degno di uscire con il mio migliore amico.- replicò lui, facendo roteare gli occhi a Niall.
-Tranquillo, Zayn è una persona fantastica. Staranno bene.- lo rassicurai con un sorriso.
-E su cosa ti basi per fare queste affermazioni?- insistè Louis.
-Su un anno e mezzo di amicizia.- tagliai corto -Adesso lancia, è il tuo turno.-
-Voi due siete proprio fuori dal mondo.- rise Niall.

-Sono a casa!- esclamò in quel momento la voce del mio patrigno, proveniente dall'entrata.
-Ehi, Robin.- lo salutai, senza spostarmi dal divano (o, per meglio dire, da Louis) e aspettando che entrasse in salotto.
-Ehi, Potter.- mi salutò di rimando lui, un attimo dopo. -Ciao, Niall. E... Ciao anche a te, ragazzo che funge da materasso per mio figlio.-
Louis mi spostò attentamente per alzarsi e tendere la mano verso il mio patrigno. -Salve, signore. Io sono Louis.- si presentò.
A quelle parole, il viso di Robin si illuminò in modo sospetto.
"Figura di merda in arrivo" pensai sconsolato.
-Ooh, quindi tu sei Louis.- sorrise il mio patrigno, agitando le sopracciglia in modo inquietante.
-Ehm... già?- balbettò incerto Lou.
-È bello conoscerti, vuoi venire un attimo di là con me? Giusto per conoscerci un po', sì?-
Mi sentii rabbrividire. -Robin, ti prego, non...- tentai, ma lui mi interruppe subito.
-Non preoccuparti, Harry, te lo riporto subito.- rise, cingendo con un braccio le spalle di Lou e accompagnandolo in cucina. -Vuoi una birra, Louis?-
-Ehm... No, grazie, sto bene così.-
-Magari preferisci del vino?-
Louis ridacchiò imbarazzato. -No, davvero, niente alcool.-
-Oh, va bene, figliolo. Fumi, per caso?-
-Oddio.- sospirai, coprendomi il viso con le mani mentre Niall se la rideva.

Mi sforzai di pensare a un modo per risparmiare a Louis l'interrogatorio da padre iper-protettivo di Robin, ma non mi veniva in mente nessuna brillante idea.
Improvvisamente iniziavo a capire come dovevano sentirsi le ragazze che presentavano il fidanzato alla famiglia. Con la sola differenza che Louis non era il mio fidanzato.
E io non ero una ragazza, tra l'altro.
-Amico, è troppo divertente.- rise Niall, dandomi una manata sulla schiena.
-Da morire.- commentai acidamente, mentre sentivo Robin chiedere a Louis: -Sicuro di non voler provare un po' di eroina?-
-Oh Cristo.-

***

Il disagio continua, lol. D'altronde, avevate dubbi?
A quanto pare Louis non è l'unico con una fissa per i test da padre iper-protettivo, ma don't worry, Robin non ostacolerà i Larry in nessun modo.

A parte questo, ci vediamo venerdì con il prossimo capitolo.
Bye, sweeties

Ele xx

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