Prologo

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L'idea del mio paradiso mi aveva fatto dimenticare ciò che il mondo realmente è: un luogo pieno di ingiustizie, tristezze e delusioni.

Ero come drogata dall'idea della felicità. Avrei così tanto voluto essere finalmente felice, senza pensieri e con una bella vita. Ma la verità è che mi bastavano loro due per essere felice, ma quando qualcosa di tremendamente ingiusto colpisce la persona che ami, allora inizi a star male con lei. È inevitabile.

Avrei preferito annullarmi piuttosto che vederla soffrire così, avrei preferito morire io piuttosto che vederla in quelle condizioni.

Quando piangeva per il fatto di essere diversa era come se il mio cuore ricevesse una pugnalata. Le sue lacrime mi facevano più male di tutte le tristezze che avevo passato messe assieme. Le sue lacrime erano la mia morte e la mia infelicità più grande, ma la cosa che mi feriva di più era che io davanti a tutto ero impotente.

Avrei fatto qualsiasi cosa per riportare le cose alla normalità, ma non potevo fare niente.

Ero come una vittima del terremoto: vedevo la mia casa distruggersi sotto i miei occhi, vedevo perdere tutto quello che avevo e l'unica cosa che potevo fare era stare a guardare.

Non avevo mai avuto una grande fede in Dio, ma in quei momenti gli chiedevo con tutta l'anima di risistemare le cose. Gli domandavo se tutto ciò avesse uno scopo costruttivo o se avesse uno scopo in generale, ma non ottenevo nessuna risposta.

Gli altri mi dicevano di aspettare, ma come potevo?

Tutto il paradiso si sgretolava tra le mani, diventando sabbia.

Quel tunnel in cui ci eravamo imbattuti sembrava non avere una fine. Era sicuramente la cosa più dolorosa che avessi mai provato e che sicuramente proverò.

Quando ero nel tunnel mi mancava l'aria e sentivo la mia testa saltare in mille pezzi.

Ad un certo punto, il tunnel sembrava talmente infinito che persi le speranze. Tanto non provavo più niente; ormai il mio cuore era a pezzi.

Non vedevo l'uscita e tutto era talmente doloroso, come se qualcuno volesse mettermi alla prova. Ma che razza di prova è mai quella? La morte è sicuramente migliore.

Ormai non volevo nemmeno più piangere, tanto non funzionava.

L'unica cosa positiva era che non mi trovavo lì dentro da sola.

Ad un certo punto smisi di credere al mio paradiso, alla mia felicità e a tutto ciò che mi faceva vivere. Smisi di credere in qualsiasi cosa.

Ma quella era davvero la fine? Era davvero quello il mio destino e ciò che mi aspettava? Il mio paradiso esisteva? C'era un senso a quella tortura?

Non dovevo mollare. Una soluzione esisteva, perché si sa che c'è sempre una luce alla fine del tunnel.

***
Ecco la prima parte della nuova storia!

Ovviamente, questa è solo una breve introduzione di ciò che succederà.

Se volete, scrivetemi le vostre prime impressioni :)

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