POV ASHLEY
Quando sto per scendere alla mia fermata del pullman mi sento ancora tutta sotto sopra. Sono piuttosto certa che il dottor Lucas Smallhe abbia trovato una spiegazione logica e scientifica per giustificare al mio nuovo professore il motivo per cui stavamo spulciando su internet una vasta gamma di accessori sessuali.
Eppure il volto sconvolto di David è stampato nella mia memoria a mo di ricordo indelebile.
A dire il vero la sua espressione inorridita mi ha quasi offesa. Voglio dire, ho l'aria di una che guarda siti pornografici sui computer?
D'accordo. L'ho fatto. Mi ha vista farlo. Ma è ovvio che c'è un motivo plausibile per quello che ha visto nell'ufficio del dottor Smallhe. Gli sarebbe bastato fare una domanda, mentre invece ha preferito andarsene borbottando qualcosa sulle statistiche. E onestamente non vedo perché dovrei preoccuparmi della questione. Non gli devo niente. Nessuna spiegazione.
Che pensi pure quello che vuole.
Ecco!
Oppure durante la sua prossima lezione potrei sempre dirgli che era una ricerca per educazione sessuale.
Giusto!
No! Non gli dirò niente. Manterrò un profilo basso e lui dimenticherà ciò che ha visto.
E se proprio non dovesse dimenticarlo...
"Ciao Ashley. Sei puntuale... mi piace", si complimenta la mia capa.
Quando sono entrata nel sexi shop? Perché ogni volta che penso al mio professore perdo ogni cognizione del tempo?
"Buongiorno", saluto a mia volta, seguendola nel retro del negozio.
"Qua c'è il tuo armadietto", batte un'unghia smaltata di blu su uno scaffale in metallo chiuso da un lucchetto. "Potrai metterci la tua borsetta, le scarpe se hai intenzione di usarne di più comode, e il cellulare. Di norma non ho nulla in contrario se viene utilizzato durante le ore di lavoro, ma gradirei che non lo guardassi mentre stai servendo. Ah, ti ho fatto un cartellino", aggiunge soddisfatta.
Un cartellino? Cos'è un cartellino?
Si piega sulla scrivania e rovista tra alcune fatture. "Tieni".
Lo prendo tra le mani e resto a fissarlo: su un piccolo triangolo di cartoncino rosa spicca il mio nome circondato da piccolissimi peni di grandezze diverse e colori scioccanti. Cosa dovrei farci con questa cosa?
"Lo devi appuntare al petto", mi legge nel pensiero.
Sta scherzando?
"Così i clienti sapranno il tuo nome", aggiunge.
Okay, non sta scherzando. Ed io che pensavo fosse stato umiliante essere scoperta dal mio professore mentre guardavo dei vibratori.
Questa donna non ha il senso del pudore.
"Io resterò in ufficio a registrare gli ordini ma tu puoi cominciare da subito a spostarti di là. Dovrai spolverare gli scaffali, memorizzare la disposizione della merce e ovviamente seguire i clienti. Ah... il codice per aprire la cassa è 1100. Comunque chiamami se dovrai battere uno scontrino".
Le sorrido docile mentre mi avvio mogia verso l'ingresso del negozio.
"A fine giornata conteremo i soldi. Lo fa sempre mio marito ma oggi non può passare. Sai, un problema alla prostata. Deve effettuare delle visite".
"Okay", adesso sono più titubante.
La donna batte due colpetti con le mani. "Bene, è tutto. Se hai bisogno non esitare a chiamarmi".
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DENTRO GLI OCCHI DI CHI VEDE#wattys2017
ChickLitASHLEY: studentessa del liceo, vita sentimentale disastrosa, lavoro part-time in un sexi shop di cui non sa nulla in quanto vergine. In cerca di una storia d'amore, crede nei valori e nelle favole. LUCAS: ginecoloco di Ashley, donnaiolo incallito, a...