SII FELICE

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POV ASHLEY

"Avresti dovuto dirmelo", lo accuso di punto in bianco, lasciando cadere la matita sopra gli appunti.

David non solleva nemmeno lo sguardo dal proprio libro. Resta comodamente sdraiato sopra il suo letto, le caviglie incrociate e le braccia intrecciate dietro la testa. La maglietta bianca è tesa sui muscoli ed è abbastanza corta da lasciar scoperta una piccola striscia di pelle all'altezza dell'ombelico.

"Dirle cosa, signorina McBerry?".

"Che la professoressa di greco ti fa il filo. E che questa notte non sei affatto tornato a casa a dormire e che odi fino alle viscere Harry Stiles e che...".

"A quanto pare, mia sorella si è fatta prendere un po' la mano, eh?".

Strabuzzo gli occhi.

Si è lasciata prendere un po' la mano? Solo un po'?

Sarebbe come dire che Trump è solo un tantino dispotico.

"Avresti dovuto dirmelo", ripeto, incrociando le braccia al petto per dare più incisività alla mia accusa.

Peccato che lui non mi sta ancora guardando. Chissà cosa starà leggendo di così interessante?

"Che odio Harry Stiles?", il suo tono è sospettosamente neutro

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"Che odio Harry Stiles?", il suo tono è sospettosamente neutro.

"No, non questo. Ma magari avresti potuto accennarmi il fatto che questa notte non sei tornato".

"Ashley?", mi chiama dolce, sollevando gli occhi per un istante.

"Sì?".

Gli occhi tornano a concentrarsi sul libro. "Questa notte non sono rientrato".

Infastidita mi getto sul letto, accanto a lui, e il libro gli scivola dal petto. "Avresti dovuto dirmelo prima".

"E quando? Non ci siamo visti", ribatte serafico.

"Potevi telefonarmi".

"Per dirti?".

"Che non saresti rientrato", perdo le staffe. Possibile che non ci arrivi? Non so niente di relazioni, ma queste sono le basi santo cielo!

"Ashley, guarda che la storia degli uomini che se stanno fuori tutta la notte è per scoparsi una donna, è appunto una storia. Se avessi conosciuto una me ne sarei tornato molto prima".

Lo fisso incerta. "Perché saresti tornato prima?".

"Perché il sesso implica complicazioni se non si mettono da subito dei paletti".

"E i paletti sarebbero l'orario di rientro?".

Si stringe nelle spalle. "Nessun uomo vorrebbe risvegliarsi accanto a una donna di cui non ricorda il nome".

"Quindi, stasera posso rientrare anch'io alle sei del mattino?".

"Premesso che sono rientrato alle nove meno sette minuti", mi corregge, diventando serio, "per te è diverso".

DENTRO GLI OCCHI DI CHI VEDE#wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora