VENDETTA

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POV ASHLEY

Guardo l'orologio ogni due minuti mentre l'autobus arranca per la salita che porta a casa mia, sbuffando prima di imboccare qualche curva. Il motore affaticato romba ogni volta che il mezzo riparte da una fermata e i passi dei viaggiatori lungo lo stretto corridoio sanciscono che la corsa sta per arrivare al capo linea.

Guardo di nuovo l'orologio. E' incredibile come sia nervosa per questa cosa. David e io faremo sesso.

David e io faremo sesso!

Okay, forse ora sarebbe meglio che la smettessi.

Le porte automatiche sbuffano di nuovo. Il mezzo riparte, oscillando su una curva e mi ritrovo a guardare fuori dal finestrino. Sto cominciando a riconoscere i dettali del posto; il camioncino della frutta sul ciglio della strada, il piccola caffè con le sedia si plastica rosse, il minuscolo orto della signora Byron che si affaccia sul marciapiede, la fontana incastonata nel muro della casa all'angolo. Erano dettagli che fino a qualche settimana fa mi erano del tutto sconosciuti, mentre ora stanno cominciando a farmi sentire a casa. Mi fanno sentire in pace.

Tranne oggi.

Oggi sembra che ogni minuscolo dettaglio che sfreccia oltre i finestrini dell'autobus abbia il potere di scandire il tempo, come una clessidra meschina che ad ogni granello di sabbia vuole urlarti che il tuo tempo sta per scadere.

E tu resti lì, fremendo affinché quei dannati granelli finiscano e allo stesso tempo tremando perché vorresti che durassero in eterno.

Magari David è un amante super esperto e conosce un sacco di trovate per rendere il sesso ancora più piacevole. Magari si aspetta che io sia sofisticata o che sia propositiva verso tecniche sessuali che non ho mai neppure sentito nominare.

Quante donne ha avuto esattamente?

Avrei dovuto chiederglielo quando mi ha invitata a casa sua. E probabilmente se non ci fosse stato Jason davanti a noi l'avrei anche fatto.

Mentre ora mi ritrovo in bilico davanti ad un enorme, grosso, spaventoso buco nero.

Intendiamoci, so cos'è il sesso e come si fa. Più o meno...

Ma di quale standard stiamo parlando esattamente?

Voglio dire, David Sentfhort deve aver frequentato ogni genere di donna. E' una celebrità nell'ambito della letteratura e so per certo che molte giornaliste si sono gettate su di lui pur di strappargli un'intervista. Lo so per certo perché l'ho letto su una pagina online locale. Non che David sia famoso, ma ha comunque un' intera pagina di google dedicata a lui e alla sua vita privata.

Tutto sommato ho scoperto molte cose che fino ad ora ignoravo, tipo il voto con cui è si è laureato, dove ha studiato, c'era persino una foto della sua vecchia casa, dove viveva con i genitori. Ho scoperto che sua madre si chiama Anne e suo padre Sebastian, che ama l'Africa e che spesso presta servizio all'Unicef come volontario.

Purtroppo ho anche scoperto che la sua vita sociale include un numero rilevante di donne, tutte con una terza di seno, gambe lunghissime e decolté allampanati. Tutte con abiti firmati e biancheria da almeno ottocento dollari. Questo non c'era scritto, ma se una donna può permettersi un abito di Armani, sicuramente non andrà a comprare gli slip ai grandi magazzini, no?

Ho anche provato a fare un rapido calcolo di quante donne può aver avuto in tutti i suoi trentanni di vita, ma quando ho cominciato ad aver bisogno dell'app della calcolatrice sul cellulare, l'ho piantata subito.

La mia fermata si sta avvicinando. Qualcuno suona il campanello e alcuni studenti si alzano dalle poltroncine.

Come posso competere con le ragazze che è abituato a frequentare? Come? Non sarà mai all'altezza di una donna che ogni fine settimana pratica giochi sessuali utilizzando muscoli che probabilmente si sviluppano dopo l'adolescenza. Non sono nemmeno all'altezza di Lucy Anderson... e lei ha diciassette anni come me.

DENTRO GLI OCCHI DI CHI VEDE#wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora