APPUNTAMENTO CLANDESTINO

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POV ASHLEY

Sto mettendo il latte nel pentolino per scaldarlo quando il telefono di casa comincia a squillare.

Rispondo seccata, aspettandomi una di quelle telefonate promozionati, e infilo il cordless tra la spalla e la guancia per tenere le mani libere e arraffare la scatola dei biscotti.

"Meno male hai risposto tu", esordisce una voce conosciuta ma a cui sulle prime non riesco a dare un nome.

"Abito in questa casa, dubito tu voglia parlare con i vicini".

"Poteva rispondere tua madre".

"Ma chi sei?".

"Lucas", risponde ovvio.

La scatola dei biscotti mi scivola dalle mani e alcune briciole si sparpagliano sul bancone della cucina.

"Lucas?", balbetto sorpresa. "Perché mi chiami a casa?".

"David non ha voluto lasciarmi il tuo cellulare".

"Ma tu lo hai il mio cellulare".

"Lo avevo finchè non ho bevuto otto gin".

"Eh?".

"Il tuo amore ha approfittato di una sera in cui ero particolarmente ubriaco e ha cancellato il tuo numero dal mio cellulare", spiega, la risata nel tono.

Ruoto gli occhi. Ovvio.

"Hai bisogno di qualcosa?", domando stranita.

"Tua madre ti ha fissato un appuntamento da me per oggi pomeriggio", spiega. "Io lo avevo detto a David che sarebbe finita così".

Scrollo la testa, ancora più confusa. "Cos'è che hai detto a David?".

"Ah... lascia stare. E' una storia da maschietti. Ti stavo appunto chiamando per chiederti se ti andrebbe di incontrarci al Bic grill invece che nel mio ambulatorio".

Faccio qualche passo e sbircio verso il corridoio; oltre la porta del bagno sento ancora lo scrosciare dell'acqua nella doccia.

"Mi stai dando un appuntamento?", mormoro, continuando a tenere d'occhio il bagno.

"No", ridacchia. "L'appuntamento te lo ha preso tua madre. Sei vergine, vero?".

Raddrizzo le spalle, sorpresa dalla domanda. "Perché me lo chiedi?".

"Perché tua madre vuole che ti visiti per accertarmi che tu sia vergine, ma dato che so benissimo che tu e David non avete... bé, mi hai capito, no?... ritengo che la visita ginecologica sia superflua. Preferirei vederti da un'altra parte e parlare con te senza mio nonno che continua a interromperci".

"Di cosa vorresti parlare?".

Lo scroscio dell'acqua si interrompe e velocemente ritorno in cucina.

"Delle cazzate che state combinando tu e David. Inoltre so che sei ai domiciliari, quindi suppongo non potrai avere molte possibilità di incontrarti con lui".

"Immagini giusto", borbotto.

"Vieni al Bic grill. Lui si farà trovare li".

"Grazie", dico riconoscente.

"Ma ti pare. A dopo".

Riaggancio in fretta e furia e mi metto a spadellare proprio nell'istante in cui mia madre esce dal bagno.

"Buongiorno", saluta.

E' ancora arrabbiata, è logico.

"Ciao".

DENTRO GLI OCCHI DI CHI VEDE#wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora