LA MIA VITA PER UN BACIO

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POV DAVID

Osservo Il salotto: è il caos più totale. C'è biancheria sparsa ovunque. Non che sia sporca, intendiamoci. Cioè, solo un poco.

Non puzza comunque.

Alcune scarpe da tennis sono finite dietro la piantana accanto al divano e la valigia di Lizzy ostruisce il passaggio del corridoio.

La sposto con IL piede e mi affaccio al mio studio: una decina di scatoloni pendono pericolosamente sulla scrivania, accatastati in precario equilibrio, in attesa di essere aperti e sistemati.

Sembrano la torre di Pisa e ostruiscono la visuale della finestra. Non che da lì il panorama sia particolarmente suggestivo, ma è pur sempre l'unica finestra che si affaccia alla casa di Ashley. Se qui dentro entrasse uno psicologo farebbe Presto a tirare le somme, propinanondomi la sua teoria sul fatto che quegli scatoloni li uso come schermo di difesa tra me e quella ragazzina. Della serie, occhio non vede, cuore non duole.

Il problema è che il mio cuore è straziato in due anche quando i miei occhi non vedono nulla.

Quindi la teoria di quel presunto psicologo andrebbe a puttane... esattamente come il mio cervello.

Faccio dietrofront ed esasperato marcio verso la cucina: i resti della colazione fanno da padroni sul tavolo macchiato di caffè e costellato da biscotti sbriciolati.

Cosa cazzo mi è saltato in mente di invitare Ashley qui per la sua lezione?

Quanto manca? Dieci minuti.

Dio, speriamo arrivi in ritardo.

"Lizzy? Metti giù quel telefono e vieni ad aiutarmi", urlo.

Mia sorella chiude in fretta la conversazione ed esce dalla stanza degli ospiti.

"Non ero al telefono con le mie amiche", parte sulla difensiva.

La ignoro. "Guarda!".

I suoi occhietti luminosi ruotano per la cucina, registrando il caos. Lo capisco perché le sue labbra sottili si stiracchiano in una smorfia. Da quando usa il rossetto? Perché cazzo si tinge la bocca come una...

"David?", interrompe le mie invettive. "In cosa devo aiutarti?".

"Questa casa fa schifo".

"No, è carina. Sul serio. E' solo in disordine".

"E io cosa ho appena detto?".

"Hai detto che fa schifo mentre...".

"Senti, d'accordo", perdo le staffe. "Come si fa a rendere presentabile una casa in meno di dieci minuti?".

 "Come si fa a rendere presentabile una casa in meno di dieci minuti?"

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Porge la mano verso di me. "Cinquanta dollari".

La fisso stranito. "Cinquanta dollari per cosa?".

DENTRO GLI OCCHI DI CHI VEDE#wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora