POV DAVID
Gli occhioni di Ashley saranno la mia rovina: così limpidi, puri e testardi allo stesso tempo. Si divertono a contraddirsi da soli, passando dalla timidezza ad una sconcertante caparbietà che la fa sembrare più adulta di quello che è.
Ma sono anche consapevolmente traditori. Sanno, oh sì che lo sanno... sanno quanto potere esercitano su di me. E lo sfruttano quando gli fa più comodo.
Ma non questa volta. Questa volta è diverso. Questa volta non mi lascerò ingannare e impietosire.
Non può andarsene in giro a fare la smorfiosa con quell'Andrew e poi sbattere le ciglia in una muta richiesta di perdono. Col cazzo!
Se fosse maggiorenne le toglierei quell'espressione da santerellina in meno di mezzo secondo. E ne conosco di metodi per riuscirci. Ho zittito donne per molto meno. E per molto meno le ho scaricate. Ma erano donne appunto! Non bambine. Non me la posso cavare facilmente con lei. Non posso caricarmela sulla spalla e gettarla sui sedili posteriori della mia macchina, facendo poi l'amore con lei fino a tatuarle nel cuore il mio nome. No! Cazzo. No!
Con lei devo usare parole su parole, frasi di merda che hanno come destinazione il dimenticatoio. Perché è evidente che ha dimenticato il dettaglio di essere fidanzata con un uomo estremamente geloso.
O lo ha dimenticato, o se ne è fregata.
In ogni coso non ho intenzione di fargliela passare liscia. A costo di tenerla su questo marciapiede tutta la notte. A costo di costringerla a fare colazione seduta sulla panchina qua di fronte, ma Cristo, deve entrargli in testa che quello che è mio è mio.
Io non condivido, non spartisco. Peccato che per lei questo concetto non sia ancora ben chiaro.
Non posso certo fargliene una colpa, in fin dei conti sono io che mi sono innamorato di una ragazzina. Anche se mi scoccia ammetterlo, il mio amore rispetto al suo è maturo e responsabile, ma porca puttana se è cocciuta quando si tratta di capire le basi!
"Le basi Cristo santo!", mi rendo conto di aver urlato questo mio ultimo pensiero solo quando la vedo sussultare.
Gli occhioni che tanto amo si spalancano, timorosi, e in reazione a qualcosa che vede sul mio volto indietreggia di qualche passo.
Ci manca anche che scappi da me e siamo a posto.
"Le basi di cosa?", mormora, indietreggiando ancora quando faccio un passo avanti.
La sua voce tremolante non mi calma. Sono troppo incazzato. Troppo anche per parlare.
Non era programmato che mollassi i mie genitori per vedere lei. Non era programmato ritrovarmi in una situazione così di merda. E non era programmato che dovessi entrare in un cazzo di locale e portarmela via.
Quando sono entrato nel pub non ho pensato nemmeno per un secondo a cosa dirle. L'unica mia preoccupazione era stata di prenderla, anche a costo di trascinarla per i capelli, e farla venire via con me. Volevo solo che si allontanasse da tutti quei ragazzini che se la stavano mangiando con gli occhi, portarla nel mio mondo dove c'era spazio sol per noi.
Ma ora che ce l'ho qui davanti qual cosina da dirle mi è venuta in mente.
"Le basi di ogni cazzo di relazione!", urlo.
La vedo sussultare ancora. "Io non... non ho fatto niente. Gli ho solo parlato e lui mi ha...".
"Fammi la cortesia di non approfondire il discorso", la interrompo nervoso.
"Lo hai iniziato tu! E stai fraintendendo. Si è avvicinato lui a me e...".
"Ashley, cosa cazzo non capisci della parola approfondire? Vuoi che trovi un termine più giovanile per dirtelo? Devo usare una lingua usata da voi giovani per farmi capire?".
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DENTRO GLI OCCHI DI CHI VEDE#wattys2017
ChickLitASHLEY: studentessa del liceo, vita sentimentale disastrosa, lavoro part-time in un sexi shop di cui non sa nulla in quanto vergine. In cerca di una storia d'amore, crede nei valori e nelle favole. LUCAS: ginecoloco di Ashley, donnaiolo incallito, a...